19/11/2023
La storia di Giulia mi ricorda me a 22 anni a Padova, primi amici universitari, primi amori,la voglia di vivere, il papiro, i preparativi per la festa di laurea.. che ho festeggiato a 22 anni nello stesso ateneo dove Giulia studiava.
Mi mortifica, mi addolora dal punto di vista personale,mi interroga e mi obbiga a riflettere dal punto di vista professionale. Da psicoterapeuta e insegnante incontro adolescenti e giovani che sono sempre più esposti alla cultura del possesso, alla cultura dell’essere performanti, del raggiungere la perfezione, di arrivare subito al traguardo ma con una povertà psicologica devastante, una analfabetizzazione emotiva enorme. Non è vero che non ci sono parole. Ce ne sono. CE NE DEVONO ESSERE e devono essere parole consapevoli, promotrici e creatrici di una realtà diversa che minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno,anno dopo anno cambino una Cultura fondata sul senso di colpa della donna:
“Non devi rispondergli perché se no ti perseguita”
“Non devi andare all’ultimo appuntamento se no ti uccide”
“Non devi ubriacarti”
“Non devi vestirti così”
Frasi che sottendono una causa ascrivibile a delle responsabilità di una sola delle parti,frasi sussurrate, diffuse,subdole, celate..
“Le donne non sanno guidare”, “non fare la femminuccia”, “perché scegli il rosa?è da femminuccia..” …si potrebbe continuare all’infinito.
Ogni volta che permettiamo che non ci siano parole, ogni volta che rispondiamo con il silenzio stiamo contribuendo alla permanenza stantia di una mentalità dove la donna è qualcosa in meno di.
Ogni volta che non parliamo di relazioni, non portiamo il nostro contributo parlando di affettività sin dalla prima infanzia, non parliamo di rispetto, di consenso, di sentimenti, di emozioni, di sessualità non stiamo cambiando.
Cerchiamo nell’ennesimo episodio di violenza le cause, i segnali di cui nessuno si era accorto,che nessuno aveva visto. Siamo immersi, protagonisti, comparse,testimoni ogni giorno di un uso del linguaggio violento. È necessario che le istituzioni si rendano conto che l’uso di un linguaggio consapevole,l’educazione affettiva, relazionale e sessuale sono competenze che vanno insegnate e allenate come la competenza di eseguire calcoli o produrre un testo e che costituiscono l’unica possibile soluzione affinché Giulia possa davvero essere l’ultima.
Ciao Giulia ❤️