Dott.ssa Noemi Chirico

Dott.ssa Noemi Chirico Psicologo Psicoterapeuta Sono la Dott.ssa Noemi Chirico, psicologa e psicoterapeuta ad orientamento Psicoanalitico e Fenomenologico.

Ho collaborato a partire dal 2012 con l'Ambulatorio della Crisi Emozionale presso il Terzo Servizio Psichiatrico di Padova. Sono stata volontaria civile presso l'Istituto Oncologico Veneto. Ho lavorato con l'Associazione Bulimia-Anoressia di Venezia e con il Ser.T di Pescara. Ho conseguito la mia Laurea magistrale in Psicologia Clinico Dinamica presso l'Ateneo di Padova ed attualmente esercito la

libera professione a Padova e Chiampo (VI). Le mie competenze professionali a nulla servirebbero senza alcuni dei principi fondanti del mio operare: l’incontro con “la persona”, prioritario rispetto all’ incontro con “il paziente” e l’impegno clinico alla ricerca e alla formazione. Nel Gennaio 2014 ho creato uno Spazio di Ascolto Psicologico presso la Farmacia Comunale di Chiampo (VI), con il progetto: “Uno spazio di ascolto nella tua farmacia” , grazie all’aiuto e alla collaborazione del dott. Negro (farmacista) e della dott.ssa Benetti (medico di medicina generale). Il mio approccio è di tipo psicoanalitico; offro anche percorsi di psicoterapia dinamica breve, congiuntamente alle necessità e alla storia clinica della persona. Le principali aree di intervento:
• Disturbi d’ansia e di panico
• Sindromi depressive
• Disturbi psicosomatici
• Momenti di crisi legati ad eventi come malattia, separazione, lutto, difficoltà nelle relazioni e nel lavoro
• Problematiche adolescenziali
• Interventi sulla famiglia
• Trattamento delle dipendenze patologiche
• Disturbi del Comportamento Alimentare

_il_mare_dentro_
24/07/2025

_il_mare_dentro_

A volte si può sentire di aver smarrito il proprio destino, e sentirsi persi, disorientati. La donna di questo libro è...
21/01/2025

A volte si può sentire di aver smarrito il proprio destino, e sentirsi persi, disorientati. La donna di questo libro è caduta in uno smarrimento profondo, dove non ci sono più risposte e anche le domande sembrano non avere più significato. Eppure, nel fondo della sua coscienza, coperta da paure e dubbi, emerge una nuova sé. Una storia d’amore e di riscatto, in cui si tenta di ricominciare dal punto in cui ci si è perduti. Perchè ciò che desideriamo, anche se non lo sappiamo ancora, può salvarci.

“Confesso che ho desiderato” di _giuliabelloni_danielatieni_

EUGENIO BORGNA"La parola, in psichiatria, può salvare una persona, o può perderla. Quasi al di là dei suoi contenuti, so...
05/12/2024

EUGENIO BORGNA
"La parola, in psichiatria, può salvare una persona, o può perderla.
Quasi al di là dei suoi contenuti, sono i modi, con cui la parola è comunicata (i gesti e il silenzio, lo sguardo e le espressioni del volto), a definirne la dimensione terapeutica, o quella antiterapeutica. La parola è esposta a rischi molto alti: è una parola sempre arrischiata; e chiunque sia sommerso, o anche solo sfiorato, da una esperienza umana, che trascini con sé angoscia e tristezza, dissociazione e smarrimento, rivive in sé antenne sensibilissime nel cogliere il senso nascosto delle parole; e ogni parola può essere, di volta in volta, quella decisiva: la parola che crea fiducia, e stabilisce un contatto emozionale (la parola che incrina le solitudini e libera gli aquiloni della speranza nei vortici storditi del vento); ma la parola, anche, che accresce nella sua indifferenza, o nelle sue dissonanze, l'isolamento e la introversione, il dolore e la fuga dal reale."
("Le intermittenze del cuore, 2008, p.45)

fonte_Centro Veneto di Psicoanalisi_

04/12/2024
Trovo interessanteche nella parola soffrireci sia tutto il verbo offrire,come se il dolore lasciasse un piccolo consigli...
04/11/2024

Trovo interessante
che nella parola soffrire
ci sia tutto il verbo offrire,
come se il dolore lasciasse un piccolo consiglio
dentro il suo termine

perché è questo l'unico modo che abbiamo
per oltrepassare una sofferenza,
offrendola alla vita
senza celarla nei nostri intimi
per evitare di far vedere agli altri
i piccoli bui che ci portiamo dentro,
le alluvioni nascosti dietro le quinte degli occhi,
le crepe sui muri del pensiero,
le bolle d'aria nella carta da parati
dei nostri respiri

regalandoci tutti. si guarisce così.
regalando tutto quello che abbiamo,
perfino un disastro interiore

offrendo una paura a un nostro amico,
un'apprensione al bosco
il dolore di una perdita al mare,
il mare ama ascoltare, sentire la nostra voce
è un suo diritto

si guarisce offrendo i nostri timori
alla danza, alla lettura, alle uscite con gli amori,
si guarisce da un lutto con il silenzio,
offrendo la nostra perdita al respiro lento,
perché siamo il contrario di una ferita
guariamo quando restiamo aperti.

_gio evan_

disegno_charlotte_

"Considero fondamentale per una comprensione della psicoanalisi l’idea che l’analista debba inventare una nuova psicoana...
15/10/2024

"Considero fondamentale per una comprensione della psicoanalisi l’idea che l’analista debba inventare una nuova psicoanalisi con ciascun paziente. Ciò viene in non piccola misura realizzato mediante un esperimento che si svolge nel quadro della situazione psicoanalitica, in cui paziente e analista creano modi di parlare l’uno all’altro che sono unici per ciascuna coppia analitica in un dato momento nell’analisi.
In questo articolo, porrò in primo luogo l’attenzione su modi di parlare generati da paziente e analista, che possono sulle prime sembrare “non analitici” perché paziente e analista stanno parlando di cose come libri, poesie, film, regole di grammatica, etimologia, velocità della luce, gusto del cioccolato, e così via. Diversamente dalle apparenze, la mia esperienza è stata che tali discorsi “non analitici” spesso rendono possibile a un paziente e a un analista che non sono stati in grado di sognare insieme, di iniziare a farlo. Mi riferirò a discorsi di questo tipo come a un “parlare-come-sognare”
(...) Quando l’analisi è un “impegno continuativo” (Winnicott, 1964, p.27), il paziente e l’analista sono in grado di impegnarsi sia individualmente che l’uno con l’altro in un processo di sogno. L’area di “sovrapposizione” del sognare del paziente e del sognare dell’analista è il luogo in cui si verifica l’analisi (Winnicott, 1971, p.38)
_THOMAS H. OGDEN_RISCOPRIRE LA PSICOANALISI, Ed. CIS, 2009, pagg. 21-22

Fonte_Centro Veneto di Psicoanalisi
Immagine_Pietro Barbetta

  crescesi piantasi aprecome vuoleillustrazione di_Francesca Ballarini_
27/10/2023


cresce
si pianta
si apre
come vuole

illustrazione di_Francesca Ballarini_

A volte il dolore che sento non è che un desiderio che vuole avverarsi. Allora ci vuole una lucina per scendere le scale...
20/10/2023

A volte il dolore che sento non è che un desiderio che vuole avverarsi.

Allora ci vuole una lucina per scendere le scale dello stomaco.
Ci vuole coraggio, come andare in cantina di notte.

E anche se il buio mi fa paura e vorrei scappare, frugo tra gli scaffali,
apro tutti gli scatoloni
e quasi sempre lo trovo lì,

un desiderio impigliato.

I desideri hanno le punte, come le stelle, a volte trasparenti come il vetro e fanno male tra le costole.

Possiamo lasciarli lì a farci sanguinare
o tirali fuori e vedere cosa succede.



Testo ed illustrazione tratte da Giulia Pintus illustrazioni

Indirizzo

Via Degli Zabarella, 38
Padua
35121

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