Sabrina Francavilla, Consulenza Filosofica e Pratiche Filosofiche.

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Sabrina Francavilla, Consulenza Filosofica e Pratiche Filosofiche. La Consulenza Filosofica è una delle pratiche filosofiche. essa si svolge mediante un dialogo attra La natura della questione può essere diversa.

La consulenza filosofica si rivolge a tutti coloro che, per una qualche ragione, sentono il bisogno di un aiuto esterno per risolvere un PROBLEMA o per AFFRONTARE MEGLIO una SITUAZIONE che vivono con difficoltà. La necessità di dover prendere DECISIONI particolarmente VINCOLANTI, che danno la sensazioni di essere ad un bivio; RELAZIONALI, che compromettono la vita sociale nei suoi vari aspetti e che spesso investono gli ambiti affettivi: LA COPPIA, I LEGAMI FAMIGLIARI, LE AMICIZIE;
questioni che nascono nel mondo del LAVORO, inteso sia come ambiente in cui si sviluppano relazioni intrpersonali, sia in senso tecnico, capaci di interferire sulla valutazione di se stessi. In realtà qualsiasi tematica si presta a diventare oggetto della filosofia. Spesso è proprio il FORTE COINVOLGIMENTO EMOTIVO a INIBIRE la capacità di percepire una situazione con la CHIAREZZA SUFFICIENTE da permettere di vederne la SOLUZIONE. Il dialogo filosofico CONSENTE di guadagnare un PUNTO DI VISTA DIVERSO, DISTACCATO e che quindi consente una visione chiara e completa.

Auguro a tutti serenità e gioia, dei beni preziosi che possiamo trovare in noi!
25/12/2020

Auguro a tutti serenità e gioia, dei beni preziosi che possiamo trovare in noi!

Oggi, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.Una realtà spesso invisibile, che si consuma all'interno de...
25/11/2020

Oggi, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Una realtà spesso invisibile, che si consuma all'interno delle mura domestiche, negli ambienti di lavoro e in tutte quelle circostanze in cui le donne subiscono atteggiamenti di sopraffazione. Atteggiamenti che non sono nemmeno facilmente riconoscibili, fino a quando non divengono estremi, ma che, invece, insinuano nella vittima il senso di colpa e di inadeguatezza.
L'emergenza sanitaria ha incrementato i casi di violenza domestica, ha danneggiato ulteriormente le donne, più degli uomini, nel lavoro.
In giornate come queste le promesse, le dichiarazioni pubbliche di buoni propositi abbondano, ma poi?
Cosa è cambiato, realmente, dallo scorso 25 novembre?

Vi è mai successo di sentirvi come un leone dentro una gabbietta per canarini? Utilizzo questo esempio perché mi è capit...
30/10/2020

Vi è mai successo di sentirvi come un leone dentro una gabbietta per canarini?
Utilizzo questo esempio perché mi è capitato soventemente di sentirlo utilizzare durante gli incontri di consulenza filosofica individuale o nei gruppi.
Il più delle volte ciò viene perché ognuno di noi sente quanto interiormente può essere grande, avverte le sue potenzialità che però non ha la possibilità di mettere in atto.
I motivi possono essere tanti, ma di certo una società che considera come valore supremo il profitto, che valuta le persone in base a quanto producono, a quale lavoro svolgono, a quale classe sociale appartengono lascia ben poco spazio all'espressione di quella che dovrebbe essere l'essenza dell'umano.
Siamo molto di più di quello che produciamo, di quello che guadagniamo, della posizione sociale, tra l'altro frutto di una mera convenzione, che occupiamo.
E tutto questo la parte più vera di noi lo sente, lo percepisce chiaramente ma allo stesso tempo lo nasconde a se stessa, vittima di troppi condizionamenti.
Prendere coscienza di se stessi significa anche avere consapevolezza del proprio valore intrinseco in quanto essere umano. D'altra parte è proprio questa la nostra caratteristica: il nostro non è un mero essere, ma un esserci, cosa che presuppone la conoscenza del sé.
Questo ci distingue dagli oggetti.
Tale presa di coscienza è importantissima, essa ci permette di riconoscere anche nell'altro lo stesso valore intrinseco che noi stessi possediamo e ci può dare la forza per pretendere il medesimo riconoscimento da parte dell'altro.

In questi giorni si è parlato moltissimo di quanto è accaduto al liceo Socrate di Roma in cui la Vicepreside ha invitato...
23/09/2020

In questi giorni si è parlato moltissimo di quanto è accaduto al liceo Socrate di Roma in cui la Vicepreside ha invitato le studentesse a non indossare la minigonna perché "ai professori maschi cade d'occhio".
Il concetto secondo cui per ogni ambiente ci siano degli abbigliamenti adatti, altri meno ed altri ancora decisamente inadeguati è certamente vero. Non credo però che possa dirsi essere questo il caso verificatosi in questo liceo. La minigonna è un capo di abbigliamento molto diffuso e che, in fin dei conti, non mette "in mostra" nulla di strettamente intimo. Insomma, non costituisce un abbigliamento indecoroso.
Il punto però è un altro.
Il fatto che la Vicepreside, una Professoressa abbia espresso il concetto, verso le studentesse della sua scuola, secondo cui le donne devono modulare il loro abbigliamento in dipendenza della reazione che può avere l'uomo è inaccettabile.
Sono state offese le ragazze, ma anche il personale docente maschile che è stato fatto apparire come composto da uomini depravati. Cosa che sicuramente non è vera.
Sono perfettamente consapevole che per una donna è pericoloso passeggiare di notte in luoghi poco frequentati e lo è ancora di più se ha un abbigliamento che potrebbe essere considerato provocante. In casi come questi molto spesso le donne sono costrette a condizionare il loro abbigliamento per proteggersi, ma con la consapevolezza che si tratta di una situazione ingiusta e sessista.
In una scuola un tale concetto non può essere propinato come se fosse la corretta normalità.

07/06/2020

Un pensiero erroneo può generare comportamenti e atteggiamenti inadeguati.

I termini disabilità e handicap vengono spesso confusi ma, in realtà, essi denotano due aspetti diversi della ricaduta di una o più menomazi...

Perché la Consulenza Filosofica?
06/06/2020

Perché la Consulenza Filosofica?

Perché chiedere aiuto alla Consulenza Filosofica? #...

Si continuano a sentire frasi come: "siamo in dittatura! " "Ci è stata tolta ogni nostra libertà!"Ma chi pronuncia quest...
09/05/2020

Si continuano a sentire frasi come: "siamo in dittatura! " "Ci è stata tolta ogni nostra libertà!"
Ma chi pronuncia queste frasi si rende veramente conto del significato della parola dittatura e soprattutto delle sue implicazioni?
Evidentemente no!
Dittatura significa totale assenza di opposizione.
Azzeramento di ogni possibilità di esprimere, in qualsiasi forma, un'opinione diversa da quella accettata e propagandata dal regime stesso.
Repressione.
Purghe e omicidi.
Violazione dei Diritti Umani.
Una legislazione decisa esclusivamente dal regime e, all'occorrenza, modificata a piacimento.
E tanto altro ancora, tanto altro che lede la persona, la priva di dignità, la rende oggetto, la disumanizza.
Ci sono state tolte delle libertà?
Cosa prevista dalla stessa Costituzione per i periodi di crisi, e quello che stiamo passando ora lo è, indubbiamente!
Ma poi, di quale libertà si sta parlando?
Siamo così sicuri di volere la libertà di poterci ammalare?
Essa implicherebbe inevitabilmente la negazione della libertà, alle altre persone, di avere la possibilità di non ammalarsi.
"La mia libertà finisce dove comincia la vostra".
È una frase famosissima pronunciata da Martin Luther King.
Forse pensate che anche lui era un dittatore?
Mi auguro vivamente di no!
In Europa abbiamo avuto diverse dittature che hanno portato morte e distruzione.
Questo tutti lo dovremmo sapere, tutti abbiamo avuto la possibilità di studiarlo a scuola.
Non conoscere la storia, almeno quella più vicina a noi, non è giustificabile in nessuna maniera.
Senza contare che a tutt'oggi esistono delle realtà in cui vige un regime dittatoriale. Anche in questo caso morte e repressione sono all'ordine del giorno.
Prima di usare le parole pensiamo veramente al loro significato, alle loro implicazioni.
Credo sarebbe opportuno evitare di parlare di ciò che non si conosce.

Se non sei consapevole di te stesso non potrai esserlo di null'altro.La ricerca deve partire sempre da se stessi.Sicuram...
29/04/2020

Se non sei consapevole di te stesso non potrai esserlo di null'altro.
La ricerca deve partire sempre da se stessi.
Sicuramente non arriveremo mai alla verità definitiva, sia noi stessi che il mondo sono in continuo mutamento.
Ma la cosa importante è iniziare il viaggio.
Da qualche parte, la strada, ci porterà sicuramente.

Romanzi, film, serie TV: siamo abituati a considerarli come dei semplici passatempo, delle attività puramente ricreative...
24/04/2020

Romanzi, film, serie TV: siamo abituati a considerarli come dei semplici passatempo, delle attività puramente ricreative.
Ma è veramente così?
Ci siamo mai chiesti perché troviamo avvincente una storia piuttosto che un'altra?
Perché ci piace così tanto un personaggio mentre un altro proprio non lo sopportiamo?
Forse queste preferenze, o avversioni, possono raccontarci qualcosa di noi, qualcosa che celiamo nel profondo e che solo in determinate circostanze, ad esempio nel confronto con ciò che è finzione, lasciamo trapelare.
Se ci lasciamo coinvolgere da ciò che leggiamo o guardiamo significa che, in qualche modo, essa ci riporta a qualcosa del nostro stesso vissuto, anche se in apparenza non sembra.
Anche la circostanza più strana e astrusa potrebbe ricondurci a qualcosa che sentiamo appartenerci.
Lo stesso vale per i personaggi. Proviamo attrazione verso coloro che incarnano i valori in cui crediamo. A volte vorremmo essere in grado di promuoverli come fanno loro oppure c'è qualcosa nel loro carattere e modo di fare che ci riporta a qualche aspetto che vorremmo "ti**re fuori" da noi perché lo sentiamo nostro, ci appartiene.
Al contrario, un personaggio che reputiamo negativo potrebbe rappresentare i valori contrari a quelli che per noi sono importanti o degli aspetti caratteriali che facciamo fatica a sopportare negli altri o in noi stessi.
L'osservazione, tra l'altro, ci porta anche a vedere le cose da più punti di vista facilitando lo sviluppo dell'obiettività e dell'empatia, entrambi fondamentali nella vita di relazione.
Se ne parliamo non ci sentiamo giudicati o in obbligo di giustificare l'opinione che ci siamo fatti di una situazione o un personaggio che appartiene al mondo della finzione, e anche questo ci avvantaggia molto nella possibilità di esprimere alcuni dei nostri pensieri che il più delle volte si rispecchiano nel reale.
Probabilmente la lettura è, da questo punto di vista, uno strumento più potente rispetto alla visione di un film o di una serie in quanto consente un maggior lavoro della mente e della fantasia. Le vicissitudini vengono maggiormente interiorizzate.
Ciò non toglie che tutto quello che ci permette, consapevolmente o meno, di riflettere sulla natura umana può rivelarsi utile per la nostra crescita interiore.

Stiamo vivendo un periodo drammatico, sembra ci siano dei miglioramenti ma non sappiamo quanto essi possano essere stabi...
20/04/2020

Stiamo vivendo un periodo drammatico, sembra ci siano dei miglioramenti ma non sappiamo quanto essi possano essere stabili, duraturi. Viviamo nell'incertezza.
In queste condizioni è inevitabile entrare in contatto, in modo diretto o indiretto, con la paura.
Paura della malattia prima di tutto, ma anche paura di non aver la possibilità di gestire la situazione, paura di perdere il lavoro, paura di perdere la padronanza della propria vita.
Come qualsiasi sensazione o stato d'animo non può essere classificata come giusta o sbagliata.
L'unica cosa che possiamo fare è prendere atto della sua presenza e cercare di viverla nel modo meno deleterio possibile, per noi stessi e per gli altri.
Non siamo responsabili della paura che proviamo, ma lo siamo delle azioni che facciamo in seguito ad essa.
Una delle caratteristiche della paura mal gestita è quella, purtroppo, di poter generare violenza, fisica o psicologica che sia.
Gli atti di violenza sono sempre stati perpetuati, ma in questo periodo molti di essi sono stati compiuti proprio per la situazione che stiamo vivendo.
Ad esempio persone che non accettano le regole e che di rimando hanno esercitato violenza su chi lo ha fatto loro notare. Probabilmente erano, in quel momento, dominate dalla paura di aver perso la loro libertà, cosa che ha impedito loro di vedere le misure di contenimento come qualcosa di necessario per salvaguardare la vita di tutti, compresa la loro.
Altri esempi potrebbero essere molti.
La diffusione di Fake News che danno spiegazioni quantomeno fantasiose della diffusione della pandemia possono, esse stesse, essere interpretate, almeno in alcuni casi, come una sorta di esorcizzazione della paura.
Ammettere un'origine naturale e quindi semplice sarebbe forse troppo spaventoso.
Tutto ciò non significa che dobbiamo eliminare la paura.
Essa, da sempre, ci consente di attivare tutta una serie di meccanismi atti a preservare la nostra incolumità e la vita.
Ci spinge, ad esempio, alla prudenza, a non mettere in atto comportamenti che, a prescindere dal contesto, potrebbero rivelarsi pericolosi.
Dobbiamo, insomma, fare un uso buono, funzionale della paura. In questo modo essa può diventare la nostra "migliore amica e alleata", soprattutto nei momenti critici.
Cerchiamo quindi di individuare quegli aspetti di utilità della paura e scartare quelli disfunzionali.
Per fare questo però dobbiamo avere la possibilità di guardarla, di vederla in modo chiaro e distinto.
Non da troppo lontano ma neppure da troppo vicino, la visuale risulterebbe, infatti, o limitata o sfocata.
E' necessario quindi non fuggire da essa ma neppure lasciarsi ingoiare.

Tanti cari auguri a tutti voi.
12/04/2020

Tanti cari auguri a tutti voi.

11/04/2020

I consulenti di Phronesis gratuitamente a disposizione di chi vuole riflettere sul proprio percorso di vita, su dubbi e difficoltà personali.

In questi giorni stiamo, tutti assieme, anche se fisicamente lontani, combattendo non una sola battaglia.Quella contro i...
02/04/2020

In questi giorni stiamo, tutti assieme, anche se fisicamente lontani, combattendo non una sola battaglia.
Quella contro il virus, cercando di arginarlo il più possibile, ma anche contro la paura e l'incertezza, due fattori che si intrecciano e si alimentano a vicenda.
Sono dei nemici temibili almeno quanto il virus.
Oltre a provocarci forti disagi e malesseri emotivi, rischiano anche di alterare la nostra percezione della realtà e indurci a pensieri che, probabilmente, non avremmo mai formulato in situazioni di maggiore lucidità.
Abbiamo paura non solo del contagio ma di ciò che ci aspetterà una volta che esso avrà frenato la sua corsa. Quando sarà il momento di tornare alla normalità.
Ma a quel punto, il nostro quotidiano potrà essere lo stesso a cui eravamo abituati?
I danni economici provocati dalla pandemia saranno rimediabili in tempi brevi?
Queste sono le incertezze di cui più spesso, direttamente o indirettamente, sento parlare.
La verità è che non lo possiamo sapere, ma d'altra parte questo non è neppure il momento in cui è verosimile poter pretendere delle certezze di questo genere.
Ora il nostro quotidiano è quello che ci deve vedere impegnati nell'affrontare la presente avversità.
Troveremo successivamente anche il modo di affrontare ciò che ci attende, che potrebbe anche essere molto meno tragico di quello che molti pensano, soprattutto se saremo in grado di affrontarlo non semplicemente da singoli ma da comunità.
Una delle cose più nefaste è proprio quella di chiudersi nel proprio mondo, non solo fisicamente, come ora è necessario fare, ma anche a livello emotivo. lo sguardo deve rimanere ampio. Leggo sui social post o apprendo da altre fonti che si esprimono pensieri profondamente individualistici. Persone che si reputano più penalizzate a livello economico da questa situazione rispetto agli altri e per questo inveiscono contro lo Stato e le istituzioni.
La verità è un'altra: le persone più penalizzate sono quelle che, purtroppo, lo erano anche in condizioni di normalità.
Proviamo a pensare a questo piuttosto che creare pensieri secondo cui si tratta di un complotto ad personam.
L'economia potrà risollevarsi.
Le persone morte non torneranno a vivere.

Un grazie a Phronesis per la bella iniziativa e per darmi la possibilità di rendermi utile. https://www.phronesis-cf.com...
31/03/2020

Un grazie a Phronesis per la bella iniziativa e per darmi la possibilità di rendermi utile.

https://www.phronesis-cf.com/parlane-con-il-filosofo/

I consulenti di Phronesis gratuitamente a disposizione di chi vuole riflettere sul proprio percorso di vita, su dubbi e difficoltà personali.

Stiamo vivendo un momento estremamente drammatico della nostra storia, ormai a livello mondiale. Abbiamo dovuto modifica...
22/03/2020

Stiamo vivendo un momento estremamente drammatico della nostra storia, ormai a livello mondiale.
Abbiamo dovuto modificare le nostre abitudini quotidiane, rimodulare, e in maniera drastica, il modo di lavorare o rinunciare a farlo per un periodo indeterminato, non possiamo più contare sulla vicinanza di molte delle persone che amiamo e molto altro ancora.
Lo viviamo giorno per giorno, alternando momenti di consapevolezza ad altri di confusione o annebbiamento.
Siamo entrati in una vera e propria "guerra per la sopravvivenza".
Ci sono state date delle regole a cui è fondamentale attenersi in maniera ferrea. Ma forse dovremmo uscire da questa prospettiva, la verità è che non dobbiamo agire in un certo modo perché "questa è la regola", ma perché ne vale della sopravvivenza nostra, dei nostri cari, dei conoscenti, di tutti coloro che, per via diretta o indiretta, potrebbero ve**re a contatto con noi.
Dobbiamo vivere così, giorno per giorno.
E non possiamo farci niente!
Ed è proprio questo senso di impotenza e di incertezza a darci disagio. Quando finirà tutto questo? Sembra che il termine al 3 aprile sarà prorogato.
Ma sarà vero?
Sono solo supposizioni?
E se sarà così, fino a quando continuerà?
Sono tutte domande a cui non possiamo dare risposta.
Siamo ormai abituati a trovare soddisfazione a ogni incertezza sul web, questa volta non è così.
Posiamo solo aspettare.
Non serve a nulla pensarci, ci verranno date le informazioni quando saranno certe.
E paradossalmente tutto questo ci rende incapaci di non pensarci.
L'incertezza è il nostro dramma ora.
Perché, in effetti, a noi normali cittadini, che non abbiamo competenze mediche o non apparteniamo alle forze dell'ordine non è stato chiesto nulla di complicato.
Cerchiamo allora di pensare alla situazione in maniera più ampia.
Pensiamo ai medici e al personale sanitario, ad esempio, che è stato capace di superare i propri umani limiti per aiutare i malati. Le forze dell'ordine, sempre in prima linea per darci supporto e controllare quanto accade. Ai parenti delle vittime del morbo che non hanno neppure la possibilità di vedere per l'ultima volta il loro caro per dargli un minimo di conforto.
A tutti coloro che si adoperano per gli approvvigionamenti di cui abbiamo bisogno.
Questo dramma che si sta consumando ci ha dato prova lampante di quanto siamo legati gli uni agli altri, per questo non possiamo rimanere ancorati esclusivamente al nostro piccolo mondo, come se tutto il resto non ci riguardasse.
Penso che noi che ora rimaniamo in casa ci dovremmo considerare fortunati. Dobbiamo rimanere a casa, ma soprattutto possiamo farlo!
Questo tempo, poi, non deve essere sprecato. Usiamolo per conoscere meglio noi stessi, per riflettere. E' il momento giusto per chiedersi cosa sia veramente importante.

Condivido ciò che ho postato nel mio profilo personale.Siamo in un momento di emergenza. Probabilmente adesso si vede la...
15/03/2020

Condivido ciò che ho postato nel mio profilo personale.
Siamo in un momento di emergenza.
Probabilmente adesso si vede la vera natura delle persone.

Diego Bianco aveva combattuto in queste settimane con i suoi colleghi nella provincia di Bergamo, martoriata dall’epidemia. È morto dopo essere stato contagiato dal coronavirus. Aveva 47 anni e due figli. Era un operatore tecnico della Soreu Alpina ed autista-soccorritore, descritto come una pers...

Ovviamente so benissimo che sono i medici, gli infermieri che in questo momento sono in prima linea, i nostri amministra...
10/03/2020

Ovviamente so benissimo che sono i medici, gli infermieri che in questo momento sono in prima linea, i nostri amministratori che cercano di darci le giuste regole per contenere l'epidemia coloro che veramente stanno salvando l'Italia, o almeno cercano di farlo con tutti i mezzi a loro disposizione.
Quello che posso fare io, come la maggior parte delle altre persone, è non intralciare o addirittura rendere vano il loro lavoro per esempio andandomene in giro a rischiare di essere contagiata e diventare, a mia volta, origine di nuovi contagi.
Mi rendo conto che mi viene chiesto poco, mi viene chiesto qualcosa di estremamente semplice.
A maggior ragione è doveroso farlo, almeno questo.

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