08/10/2024
CONTRO IL DDL SICUREZZA: ORGANIZZIAMOCI!
Padova - Assemblea pubblica giovedì 10 ottobre alle 19, CSO PEDRO (via Ticino 5)
A poco più di due anni dal suo insediamento, il governo Meloni ha già ampiamente mostrato il proprio indirizzo reazionario e autoritario. A suon di decreti, che hanno man mano colpito singoli diritti o fasce di popolazione identificate come “nemiche dell’ordine pubblico”, si è materializzata una visione politica che tende a interpretare fenomeni sociali con l’unica lente del diritto penale. Alcuni lo chiamano “diritto penale del nemico”, altri “securitarismo” e non è certo una novità nel panorama politico nazionale ed europeo. Al di là delle definizioni, ciò che palese è la dedizione quasi morbosa di questo governo contro le persone povere e contro chiunque occupi una posizione subalterna nella loro idea gerarchica dei rapporti di classe, razza e genere. Una vera e propria “guerra ai poveri”, che si colloca nelle più ampie maglie dell’attuale regime di guerra globale.
Con il disegno di legge 1660, già passato alla Camera e in attesa di essere votato al Senato, questa visione diventa organica, è un tentativo muscolare di rendere il governo dell’intera società più repressivo, puntando tutto su punizioni più dure e nuovi reati. Il ddl ha ovviamente nel mirino i movimenti e le lotte sociali, inasprendo a dismisura le pene per chi lotta contro l’emergenza abitativa e la crisi ecologica, sui luoghi di lavoro e in tutti gli ambiti in cui si possono esprimere forme di dissenso, ma il punto non è solo questo. L’impianto ideologico su cui si regge il ddl è la restrizione di tutti gli ambiti di esercizio della libertà individuale, che non sia quella votata a difendere il profitto e la proprietà privata. Un esempio su tutti è l’estensione del Daspo Urbano, già introdotto dal Decreto Minniti nel 2017. Questa misura amplia il controllo preventivo, permettendo di colpire persone considerate potenzialmente pericolose prima di una condanna definitiva. In pratica, si tratta di un ulteriore passo verso una giustizia preventiva che consolida il concetto di arbitrarietà a scapito del diritto alla difesa.
Non poteva mancare nel pacchetto l’esplicitarsi dell’ideologia profondamente razzista che connota questo governo. Tra le nuove norme, infatti, alcune colpiscono duramente le persone migranti, in un contesto già segnato da leggi che minano i diritti fondamentali. L’articolo 29 introduce modifiche al codice della navigazione, ostacolando le attività di soccorso in mare delle ONG e aumentando i rischi di criminalizzazione per chi salva vite. L’articolo 32 obbliga gli esercenti commerciali che vendono SIM a richiedere il permesso di soggiorno, limitando l’accesso a beni essenziali e creando ulteriori difficoltà per chi, pur essendo regolare, non riesce ad ottenere rapidamente i documenti necessari per l’acquisto.
Questo disegno di legge incarna repressione politica, controllo sociale, populismo penale e razzismo, trasformando il diritto in privilegio. Rischia di segnare un punto di non ritorno verso un regime di post-democrazia. Fortunatamente esiste in questo Paese un tessuto sociale, culturale e politico che è capace di arginare questa deriva e organizzarsi per riaprire collettivamente uno spazio di riconquista di diritti e libertà. Consapevoli di questo fermento, crediamo sia necessario costruire da subito spazi di confronto e mobilitazione anche nel nostro territorio. Per questa ragione invitiamo tutt* a partecipare a un’assemblea pubblica che si terrà a Padova giovedì 10 ottobre alle 19 al centro sociale Pedro. L’obiettivo è creare da subito un percorso aperto, che sia in grado di allargarsi ad altre città e territori del Veneto e immaginare una mobilitazione di carattere regionale entro il mese di ottobre.
Promuovono: Adl Cobas Padova e Provincia - Rovigo, CSO Pedro, STRIA, Polisportiva SanPrecario, ASD Quadrato Meticcio Football, Comitato Lasciateci Respirare Monselice