Quando arriva la sera, Piazza dei Signori si trasforma: le luci che avvolgono i palazzi storici e i lampioni che si riflettono sulle pietre antiche creano un gioco di bagliori e ombre irresistibile. Tutte le sere la piazza si anima, tra padovani e turisti che si fermano nei locali per una cena a lume di candela, mentre sopra di loro le nuvole danzano nel cielo, spinte da un leggero vento. Come si fa a non amarla, questa città che sa incantare a ogni ora del giorno?
Foto di Francesca Maggio
07/08/2025
👉 Come festeggiare il 4° anniversario del riconoscimento di Padova Urbs picta 𝗣𝗮𝘁𝗿𝗶𝗺𝗼𝗻𝗶𝗼 𝗠𝗼𝗻𝗱𝗶𝗮𝗹𝗲 UNESCO ❓
🤩 Visitando le sale dei musei comunali ❗️
Per tutto il mese di agosto l'ingresso a
🔸 Museo Eremitani (ad eccezione della Ca****la degli Scrovegni)
🔸 Palazzo Zuckermann
🔸 Museo del Risorgimento e dell'Età Contemporanea
🔸 Palazzo della Ragione
è gratuito per tutte le persone residenti a Padova e provincia, e per studentesse e studenti dell'Università degli Studi di Padova.
All’interno del piano nobile del celebre Caffè Pedrocchi si apre la suggestiva Sala Egizia, con il soffitto dipinto come un cielo stellato che invita a sognare ad occhi aperti. Tra le tante meraviglie che possiamo ammirare nelle varie stanze, spiccano le copie delle quattro statue della dea Sakhmet, un omaggio al grande esploratore e scopritore di antichità Giovanni Battista Belzoni, con il quale Antonio Pedrocchi aveva avuto personali contatti. La dea Sekhmet “la Potente” era una delle divinità più cruente e terrifiche dell’antico Egitto, era in grado di generare il deserto dal proprio respiro. Una divinità solare, a volte ritenuta figlia di Ra (dio del sole di mezzogiorno). Le statue in pietra nera raffigurante la dea si possono vedere ai Musei Civici Eremitani.
Amici, ogni sala del Pedrocchi racconta un mondo diverso: dallo stile neoclassico della Sala Bianca ai decori romantici della Sala Verde, fino agli arredi esotici della Sala Orientale. Passeggiare tra queste stanze è come fare un viaggio attraverso epoche e culture diverse, custodite nel cuore di Padova.
Buona giornata a tutti, e se passate dal Pedrocchi lasciatevi incantare dalla sua storia! 🌟☕
Foto di Luca Agliardi
07/08/2025
Questa mattina un turista mi ha chiesto cosa rappresentano i quattro obelischi che si trovano sul ponte che conduce all’Isola Memmia, nel cuore di Prato della Valle.
In realtà, questi obelischi non hanno una funzione celebrativa, ma sono un elegante elemento di arredo urbano che racconta un pezzo di storia della piazza.
In origine erano collocati lungo i viali interni, ma vennero spostati sui ponti per sostituire le statue dei Dogi Veneziani, abbattute e rimosse durante l’occupazione napoleonica.
Un piccolo dettaglio architettonico che racchiude il ricordo di un passaggio di potere, da Venezia a Napoleone, e che oggi continua a impreziosire uno dei luoghi più iconici di Padova.
La nostra città custodisce tracce di epoche diverse, e ogni angolo, anche il più nascosto, ha una storia da raccontare.
Foto di Fiorenza
07/08/2025
Padova è una città che sorprende anche attraverso la sua street art. Sono vere e proprie opere d’arte che si trovano negli angoli più inattesi: sotto i portici, agli incroci delle viuzze, sulle mura che costeggiano i canali.
Tra queste, una delle più fotografate è firmata dall’artista Kenny Random, nel cuore del centro storico. I suoi murales regalano poesia e colore, arricchendo la città e l’animo di chi li osserva.
Qui il suo celebre personaggio, l’uomo con il cappello, sempre accompagnato dal fedele gatto nero, accarezza e bacia una dolce fanciulla. Il vento fa volare tra i capelli di lei petali di fiori, liberi e leggeri come le anime degli uccelli, liberi di amarsi e di vivere la propria vita.
Non sono solo disegni: in queste figure si respira anima, amore, desiderio, pensiero e passione. La passione di un grande artista che ha saputo trasformare i muri di Padova in pagine di poesia urbana.
07/08/2025
Un nuovo giorno si apre su via Dante, con la luce del mattino che accarezza la torre di Porta di Ponte Mulino.
Ai suoi lati, brevi tratti di mura medievali che ci ricordano che qui, un tempo, si estendeva un vivace borgo popolato da mugnai, piccoli artigiani e commercianti.
Nel Medioevo questa zona era il cuore pulsante del lavoro: tra le botteghe si muovevano i maestri del cuoio e delle scarpe, spesso tra i più poveri, che non potevano permettersi uno spazio all'interno della città murata. Con il tempo, molte di queste attività si spostarono verso la Riviera del Brenta, oggi famosa proprio per la sua fiorente produzione calzaturiera.
Oggi via Dante è una strada elegante, attraversata ogni giorno da studenti, residenti e visitatori. Ma basta alzare lo sguardo verso la torre per ritrovare l’anima antica di questo luogo.
Buona giornata Amici 😘
07/08/2025
Il cortile antico di Palazzo Bo di giorno è un brulicare di studenti, docenti e turisti che attraversano i suoi portici, ammirando la bellezza e la storia che ogni pietra racconta.
Ma quando cala la notte, qui regna un silenzio quasi irreale, rotto solo dal fruscio del vento tra le colonne.
Tra gli archi eleganti si possono ammirare centinaia di stemmi, risalenti alla fine del Seicento, che raccontano le origini e le storie dei casati degli studenti e dei professori che hanno fatto grande la nostra università.
Questo raffinato chiostro, progettato nella seconda metà del Cinquecento dall’architetto Andrea Moroni, è un vero scrigno di memoria e bellezza.
Se i muri potessero parlare, racconterebbero di menti illuminate, di scoperte e di sogni che qui hanno preso forma, rendendo Palazzo Bo il cuore pulsante della sapienza padovana.
Buonanotte Amici di Padova in foto 🥰
Foto di Iacopo Mazzucato
07/08/2025
07/08/2025
Nel ciclo degli affreschi della Ca****la degli Scrovegni, Giotto raffigura l’Invidia con un’intensità che colpisce ancora oggi chi la osserva. È rappresentata come una donna anziana, avvolta dalle fiamme che lei stessa alimenta, segno che il sentimento invidioso brucia prima di tutto chi lo prova. In una mano stringe un sacchetto con i suoi averi, nell’altra si protende a rubare ciò che appartiene agli altri: l’invidia, infatti, non conosce mai appagamento.
Dalla sua bocca fuoriesce un serpente che le si ritorce contro per avvelenarla, simbolo del male che ritorna sempre su chi lo genera. L’orecchio, sproporzionatamente grande, è spalancato per ascoltare le seduzioni del male e le voci del pettegolezzo, alimento dell’invidia stessa.
Osservando questa figura, si percepisce come Giotto abbia voluto mettere in evidenza non solo la bruttezza fisica, ma anche la deformità dell’anima corrotta dall’invidia. Un dettaglio affascinante è lo sguardo della donna: torvo, inquieto, incapace di trovare pace. Nell’arte medievale, l’invidia era spesso vista come un vizio che consuma dall’interno, e qui l’artista riesce a renderne visibile l’essenza.
Questa scena non è solo una condanna morale, ma anche un monito senza tempo: l’invidia, come il serpente che avvelena chi la ospita, è un fuoco che distrugge chi la nutre.
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Suggestivo palazzo di origine medievale, riadattato nel corso dei secoli, per generazioni è stato sia residenza che sede del nobile lavoro di gioiellieri e orologiai. Ecco il perché del suo nome “Diamantino”. Di questo prezioso lavoro oggi rimane un accogliente atelier per la creazione di gioielli d’arte, pezzi unici.
All’interno scoprirete alcuni angoli preziosi: le vetrate in vetro piombato e interamente dipinte a mano dall’artista designer Marta Lanaro ed i quadri di Leticia Lanaro.
Nel caso in cui scegliate una stanza con vista, dalla Vostra finestra avrete una vista privilegiata sulla bellissima Piazza dei Signori: a destra lo storico Orologio Astronomico, il più antico d’Europa (XIV sec.) creato da Jacopo Dondi Dall’Orologio, professore di medicina e astronomo della storica Università di Padova. Davanti a Voi il Palazzo della Gran Guardia: per la sua costruzione (1410 ca.) vennero abbattuti vari palazzi medievali dando luogo all’ odierna piazza. La nostra dimora rimase intatta …
Se, invece, sceglierete una stanza senza vista, dalla Vostra finestra si scorgerete una suggestiva veduta dei tetti medievali della nostra affascinante città. A pochi metri di distanza, nel quartiere di S. Lucia, sorgeva la casa del grande artista padovano Andrea Mantegna distrutta alla fine del 1800…