Dott.ssa Costanza La Scala - Psicoterapeuta

Dott.ssa Costanza La Scala - Psicoterapeuta Psicologa clinica, Psicoterapeuta a indirizzo Psicoanalitico, specializzata nella cura di bambini, adolescenti, genitori, e pazienti adulti.

Socia AIPPI e Candidata alla Società Psicoanalitica Italiana

13/08/2025
04/03/2025

Venti anni fa ci lasciava Agostino Racalbuto.
Docente Universitario molto amato, pensatore e clinico di grande umanità, nel 2005 Agostino era il direttore della Rivista di Psicoanalisi.
Quelli erano giorni freddi che nessuno può dimenticare.

Il tempo è trascorso ma sentiamo ancora forte l'eredità del suo insegnamento.
Oggi vogliamo dunque ricordare Agostino Racalbuto per il suo grande lascito teorico e umano.
Gaetano Filocamo ci aiuta a ripercorre alcuni elementi del pensiero clinico e metapsicologico.

https://www.centrovenetodipsicoanalisi.it/agostino-racalbuto-psicoanalista-ponte/

𝗔𝗴𝗼𝘀𝘁𝗶𝗻𝗼 𝗥𝗮𝗰𝗮𝗹𝗯𝘂𝘁𝗼: 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗽𝗼𝗻𝘁𝗲.
di Gaetano Filocamo

"Chi decidesse di accostarsi agli scritti di Agostino Racalbuto, scoprirebbe un pensiero che nel suo articolarsi a tratti complesso, rivela un continuo tentativo di mettere insieme, di legare, di fare da ponte. Quel ponte che Racalbuto, fin dai suoi primi scritti, prefigura tra le immagini mitologiche di Narciso e di Edipo, quel ponte che lui stesso rappresenta, forte di un pensiero che è sempre un’integrazione, una complementarietà, un incontro tra elementi diversi e distinti. Incontro che, come sottolinea Stefano Bolognini (2016) in Al di là delle parole “non è un generico eclettismo, ma è capacità di contattare in modo autentico sia il padre che la madre; sia le fasi primarie dello sviluppo, […], sia i livelli più evoluti di significazione, di concettualizzazione, di verbalizzazione, di distinzione del Sé dal non-Sé.”

03/07/2024

Il 20 maggio 1924 nasceva a Doubs Paul-Claude Racamier, psichiatra e psicoanalista francese. E’ stato direttore dell’Institut de Psychanalyse de Paris, cofondatore del Collège de Psychanalyse Groupale et Familiale e della rivista Groupal. Ha consacrato la sua vita professionale allo studio delle Psicosi.
Vogliamo oggi ricordarlo proponendovi la recensione che Valentina Marchesin ha scritto del suo libro intitolato “Incesto e incestuale”.

https://www.centrovenetodipsicoanalisi.it/paul-claude-racamier-incesto-e-incestuale/

Vi si legge: “P.C. Racamier tornerà più volte, in questo Incesto e incestuale, su tre punti di rilevanza clinica.
Il primo fa riferimento al clima, all’aura, allo stile incestuale che sottendono le relazioni in coppie, in famiglie, gruppi e istituzioni e nella stessa dinamica di transfert/controtransfert, in alcune cure individuali ove soffia aria di collusione perversa.
Il secondo dà grande spazio al segreto, ai non-detti, al non pensato. I segreti libidinali concernono l’erotismo, la sessualità parentale, la scena primaria: segreti organizzatori delle barriere generazionali e delle differenze sessuali, segreti come spazi psichici ove prendono vita e materia i fantasmi. Segreti libidinali e creativi, perché in cerca di verità e libertà.
Il terzo punto tratta dell’incestuale nel suo registro violento, strettamente connesso ai due punti precedenti: li collega, li amplia e li precisa strada facendo. P.C. Racamier ci conduce con passo sicuro e preciso in quel campo vasto, drammatico, a lungo tenuto a grande distanza dalla psicoanalisi, che va oggi sotto il titolo di maltrattamenti, abusi, violenza (coniugali, familiari, gruppali, istituzionali, sociali…).

Buona lettura.

03/07/2024

Sezione PIETRE MILIARI della Biblioteca del CVP
“Gioco e realtà”
di Donald Wood Winnicott
Libro presentato da Carmela Nicoloso
https://www.centrovenetodipsicoanalisi.it/gioco-e-realta-di-d-w-winnicott/

Un bambino che è tenuto e manipolato in maniera soddisfacente diventa “capace di usare l’oggetto credendo che questo oggetto sia un oggetto soggettivo” e creato da lui. Da ciò scaturisce lo sviluppo emozionale e mentale del bambino. Il bambino comincia a guardarsi attorno e “forse il bambino al seno non guarda il seno… e probabile che guardi la faccia (Gough 1962).” E “che cosa vede il lattante quando guarda il viso della madre?”

Winnicott afferma che il bambino vede sé stesso nel viso della madre, come in uno specchio: la funzione materna consiste nel restituire al bambino il proprio sé e con l’avanzare dei processi maturativi questi diventa sempre meno dipendente e più capace.

Continua la lettura sul sito ☝🏼

03/07/2024

DONALD MELTZER
Buona parte dell’importanza che ha l’economia nel processo di sviluppo dipende dall’atteggiamento verso la sofferenza mentale. E certamente può dirsi che la vulnerabilità delle parti “buone” della struttura infantile si fonda su di esso, che costituisce uno dei tre principali fattori economici. Gli altri due sono rappresentati dal grado di integrazione delle parti buone e dal grado di fiducia negli oggetti buoni. La relazione gerarchica reciproca dei tre fattori, tuttavia, sembra essere in ordine inverso, cronologicamente; la fiducia influenza il grado di integrazione, che a sua volta influenza l’atteggiamento verso il dolore.
La fiducia negli oggetti buoni, e fondamentalmente nel seno della madre, è stata esplorata e descritta troppo estesamente da Melanie Klein perché ci si debba ritornare sopra in questa sede. Ella ha ripetutamente dimostrato in qual modo le operazioni di proiezione e d’introiezione da parte del bambino piccolo, modificate dalle effettive caratteristiche della madre esterna nella sua prestazione di cure al bambino, edifichino un seno idealizzato all’interno, quale punto centrale della dipendenza e nucleo fondamentale della fiducia. Bion e Winnicott, ognuno secondo il loro individuale modo di procedere, hanno descritto le caratteristiche della mente e del comportamento, rispettivamente, che promuovono un’adeguata funzione materna.
Nella fantasia inconscia la qualità degli oggetti interni che genera fiducia è, in primo luogo, la bellezza, in seguito, verosimilmente solo attraverso lo sviluppo del linguaggio, riassunta astrattamente e divisa nei suoi aspetti fondamentali di bontà e di forza.
“Stati sessuali della mente”, Ed. Armando, 1973, pagg. 145-146

02/07/2024
09/11/2023

Il sito del CVP è in continua evoluzione, così come lo è il nostro Centro.
E' ora possibile accedere ad una pagina in cui trovare più facilmente le info circa il CENTRO DI CONSULTAZIONE E TERAPIE PSICOANALITICHE.
https://www.centrovenetodipsicoanalisi.it/la-cura-psicoanalitica-2/centro-di-consultazione-e-terapia-psicoanalitica/

Il nostro C.C.T.P. ha strutturato una serie di accessi facilitati a seconda che l'utenza sia delle fascia infanzia-adolescenza, che siano studenti universitari o che siano adulti.

E' possibile prendere contatto con gli Psicoanalisti del Servizio di Consultazione attraverso le mail dedicate o il numero unico del nostro centro, a cui seguirà un interno dedicato a ciascuna attività.

14/03/2023

“Prendersi in gioco” di M. Badoni.
Recensione di G. Di Chiara e C. Saottini

https://www.spiweb.it/la-ricerca/libri-psicoanalisi/con-autore/prendersi-in-gioco-una-psicoanalista-racconta-di-m-badoni-recensione-di-g-di-chiara-e-c-saottini/

Marta Badoni non è il tipo che si accontenta delle cose sentite dire: lei vuole persuadersi, vedere da vicino, cercare di capire bene cosa è del bambino e cosa gli viene attribuito. Ella è, in questo senso, l’erede dello spirito critico di Luciana Nissim, l’enfant terrible della psicoanalisi italiana, il ragazzino che svelò l’impostura dell’imperatore n**o del racconto di Andersen.
Ed è appunto a Luciana Nissim che si richiamano nella loro bella presentazione al volume Stefania Nicasi e Alessia Fusilli De Camillis. A Luciana e a Stefania Manfredi, allo stile delle quali equiparano quello della nostra Autrice, “la forma aperta, dinamica e problematizzante” ( Nicasi e De Camillis). La loro presentazione è una guida preziosa alla lettura del libro, richiamando i suoi temi centrali e alcuni raccordi fondamentali. Così quello con la significatività e il grande rilievo che ha in psicoanalisi la persona dello psicoanalista. Perchè l’analisi – ci ricorda Riolo – è “un cammino percorso da due viandanti” (Riolo, 2018). O quell’altro, del passaggio dall’”ascolto sospettoso all’ascolto rispettoso”(Nissim, 1985).

Leggi la recensione su Spiweb

06/03/2023

“L'analista ricorda, associa, fiuta, assapora, si immedesima parzialmente e transitoriamente, a livello conscio e preconscio, perché è abituato a farlo, perché è stato allenato a farlo durante la propria analisi, perché qualcun altro, al tempo della sua formazione, gli ha fatto percepire un uso creativo di queste funzioni proprio lavorando con lui. Lavora con una discreta attitudine alla sospensione: sospensione del giudizio, in attesa di sempre nuovi sviluppi, sospensione della valutazione del quadro clinico, a volte persino sospensione delle attività rappresentazionali per favorire una più spontanea ed energica gemmazione e fioritura delle associazioni dopo una temporanea astinenza: una delle possibili letture del celebre «senza memoria e senza desiderio» di Bion.
Inoltre l'analista esperto è abbastanza pronto a riservare spazio nel campo mentale per la comparsa eventuale di nuove configurazioni, più o meno collegabili alle precedenti: il dettaglio incongruo, l'elemento scisso possono trovare ospitalità in un riquadro collaterale «sospeso», in attesa di integrazione e di ricollegamento con il resto del contesto, ed è piuttosto raro che una persona non esercitata sia in grado di tollerare questo processo per più di qualche istante, o sia propensa a farlo.
L'analista, proprio per la sua esperienza formativa analitica diretta e personale, e non per averlo appreso dai libri, mediamente ha un po' meno paura degli altri nell'affacciarsi alle possibili aree intermedie intra- e interpsichiche senza la rassicurante pretesa di saturarle immediatamente con contenuti-tampone.
Per esercizio e per educazione ricevuta ha cura di conservare alcune aree del Sé professionale non pervadibili per intero dall'esperienza - per quanto forte - dell'altro: è aiutato in questo, oltre che dal riferimento al proprio complesso mondo teorico, dalla consuetudine a proteggere come preziosa un'area interna di frequentazione preconscia e di consultazione naturale dei propri maestri e dei propri colleghi, di coloro cioè che per via autenticamente introiettiva sono diventati parte costitutiva del proprio mondo interno”.
S. Bolognini (2008) Passaggi Segreti, Bollati Boringhieri, pag. 145-146

05/03/2023

Il 5 marzo 2005 ci lasciava Agostino Racalbuto. Proprio in quei giorni dolorosi, Franca Munari ne scrisse un commosso ricordo.

02/03/2023

Nel nostro sito sono presentate e raccolte le pubblicazioni dei soci del Centro Veneto di Psicoanalisi, che sono contributo e patrimonio della cultura psicoanalitica.

https://www.centrovenetodipsicoanalisi.it/sample-page/novita-editoriali/quarte-di-copertina/

Oggi vogliamo presentarvi “La nascita della rappresentazione fra lutto e nostalgia” a cura di A. Racalbuto, M. La Scala e M.V. Costantini.

https://www.centrovenetodipsicoanalisi.it/la-nascita-della-rappresentazione-fra-lutto-e-nostalgia/

Il libro è una raccolta di contributi di vari autori, qui vi proponiamo una citazione di Antonio Alberto Semi:

“Si può naturalmente affermare, con una certa calma, una calma a volte sospetta, che la nostalgia è sempre nostalgia del corpo della madre, che il lutto è un procedimento sempre in causa, ad ogni tappa della nostra vita, ad ogni svolta di un itinerario, si può insomma dire che sempre lasciamo qualcosa o qualcuno, perché la vita è un fenomeno inserito in un flusso, quello del tempo, che non tollera persistenze e che obbliga ad un lavoro difficile e pesante per riattualizzare o per riprendere ciò che vogliamo conservare anche solo dentro di noi - e si può anche sostenere che questa ripresa non può che avvenire sotto forme nuove, ritrovando l'oggetto perduto in altre situazioni, in altre persone, in altre cose (pag. 119)".

26/02/2023

📣Il 18 febbraio è uscito il nuovo libro di Marta Badoni

𝑀𝑎𝑟𝑡𝑎 𝐵𝑎𝑑𝑜𝑛𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑛𝑔𝑒 𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑙𝑢𝑛𝑔𝑎 𝑒𝑠𝑝𝑒𝑟𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑖𝑒𝑣𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑟𝑎𝑐𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑜 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑠𝑖𝑐𝑜𝑎𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑖. 𝐿'𝑎𝑢𝑡𝑟𝑖𝑐𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑟𝑜𝑑𝑢𝑐𝑒 𝑔𝑟𝑎𝑑𝑢𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑙 𝑙𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑'𝑎𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑖 𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑒𝑑𝑢𝑡𝑎: 𝑖 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑜𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑠𝑖. 𝑆𝑜𝑛𝑜 𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑖, 𝑎𝑑𝑜𝑙𝑒𝑠𝑐𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑜 𝑎𝑑𝑢𝑙𝑡𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑚𝑒𝑡𝑡𝑜𝑛𝑜 𝑖𝑛 𝑔𝑖𝑜𝑐𝑜 𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑒𝑡𝑡𝑜𝑛𝑜 𝑖𝑛 𝑔𝑖𝑜𝑐𝑜 𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖 𝑎𝑠𝑠𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑙𝑖𝑎𝑟𝑖, 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑣𝑣𝑜𝑙𝑡𝑒 𝑖𝑛 𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑓𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑠𝑏𝑟𝑜𝑔𝑙𝑖𝑎𝑡𝑒 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑏𝑖𝑠𝑜𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑎𝑛𝑡𝑖𝑐𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑜𝑟𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑏𝑟𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑔𝑖𝑜𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑎 𝑑𝑖𝑝𝑎𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑡𝑎𝑠𝑠𝑎. 𝑆𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑐𝑒𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜𝑠𝑜, 𝑛𝑜𝑛 𝑑𝑜𝑔𝑚𝑎𝑡𝑖𝑐𝑜, 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑐𝑐𝑒𝑡𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑚𝑖𝑛𝑐𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎𝑛𝑑𝑜𝑠𝑖 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑠𝑡𝑟𝑢𝑖𝑟𝑒 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑚𝑜𝑠𝑠𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖.
𝐼𝑛𝑑𝑖𝑠𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑐ℎ𝑖 𝑒̀ 𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖, 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑙𝑖𝑏𝑟𝑜 𝑠𝑐ℎ𝑖𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑒 𝑣𝑖𝑣𝑜, 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑖𝑢𝑔𝑎 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑝𝑎𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑠𝑐𝑟𝑖𝑡𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑜𝑛𝑑𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑖𝑒𝑟𝑜, 𝑠𝑎𝑝𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝑠𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑜 𝑖𝑛𝑔𝑒𝑛𝑢𝑜, 𝑠𝑎𝑟𝑎̀ 𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑎𝑑 𝑎𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑡𝑖 𝑒 𝑝𝑠𝑖𝑐𝑜𝑡𝑒𝑟𝑎𝑝𝑒𝑢𝑡𝑖 𝑒 𝑝𝑖𝑎𝑐𝑒𝑟𝑎̀ 𝑎𝑖 𝑙𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑐𝑢𝑟𝑖𝑜𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑙 𝑔𝑖𝑜𝑐𝑜 𝑠𝑒𝑟𝑖𝑜 𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑒̀ 𝑙𝑎 𝑝𝑠𝑖𝑐𝑜𝑎𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑖

CREDENZIALI DI ACCESSO:
https://us02web.zoom.us/j/86160561826?pwd=QlVRZEJNc0g vN29UVXpQenVrU1FGUT09
ID riunione: 861 6056 1826
Passcode: 940744

Indirizzo

Padua
35137

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