21/08/2025
INTIMITÀ, SESSUALITÀ E COMPORTAMENTI SESSUALI IN RSA: UNA QUESTIONE DI CURA, NON SOLO DI GESTIONE
In una residenza per anziani, i gesti, le parole e le espressioni di affetto o desiderio fisico possono suscitare dubbi, imbarazzo, disorientamento. È intimità? È un comportamento sessuale? È inappropriato? È pericoloso? È solo confusione mentale?
Spesso, di fronte a queste situazioni, gli operatori si trovano soli, senza strumenti e con il timore di sbagliare.
Eppure, espressioni affettive e sessuali non sono comportamenti “problematici” in sé. Sono segnali che vanno riconosciuti, compresi, contestualizzati. A volte nascono da bisogni autentici di contatto, relazione, rassicurazione. Altre volte esprimono disagio, solitudine, o anche distorsioni dovute a deterioramento cognitivo. Per questo è essenziale che chi lavora in RSA abbia competenze professionali per valutare questi comportamenti, distinguere tra ciò che è accettabile o no, tra consenso e confusione, tra desiderio e disinibizione.
Serve equilibrio: tra rispetto dei diritti del residente e tutela del personale, tra promozione della dignità e protezione dai rischi.
Quanti di questi comportamenti, nelle nostre strutture, vengono affrontati con giudizio anziché con comprensione? Quanto ci sentiamo davvero preparati ad affrontarli?
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