25/07/2023
Estate, il tempo dell'anno in cui il sole brilla con uno splendore particolare e il mondo sembra dipinto con i colori più vividi. Le giornate si allungano, e il profumo dei fiori danza nell'aria. È un periodo in cui molte persone si godono le meritate vacanze, ma la gratitudine ci insegna a non dare mai nulla per scontato.
Chiara, una giovane psicologa, aveva sempre amato l'estate, ma quest'anno, la sua prospettiva era diversa. Dopo anni di studio e lavoro, aveva finalmente aperto il suo studio privato, ma il desiderio di essere sempre all'altezza e il carico di lavoro la stavano logorando. Sentiva di aver perso la connessione con il presente, così quando l'estate arrivò, decise di prendersi una pausa e trascorrere del tempo in una villa rurale.
Lì, in quella piccola oasi di pace, Chiara decise di dedicarsi a un esperimento personale: coltivare la gratitudine. Prese un taccuino e cominciò a scrivere tutte le cose per cui era grata, grandi e piccole. Iniziò con l'ovvio, come la famiglia e gli amici che l'avevano sostenuta nel suo percorso. Poi passò alle piccole gioie quotidiane: il sapore dolce di una fetta di anguria, i tramonti arancioni che coloravano il cielo, il cinguettio degli uccelli al mattino.
Chiara decise di concentrarsi su queste piccole gioie estive, e mentre lo faceva, qualcosa cambiò dentro di lei. Iniziarono a emergere ricordi dimenticati, momenti felici di quando era bambina e correva a piedi nudi sulla sabbia calda della spiaggia. Si rese conto che aveva smesso di apprezzare le cose semplici, così prese una penna colorata e scrisse su un foglio tutte le attività estive che amava: fare un pic-nic in riva al lago, leggere un libro sotto l'ombra di un albero, fare lunghe passeggiate nella natura.
Chiara decise di seguire il suo istinto e chiese al proprietario della villa, Antonio, se poteva aiutarlo con il suo orto. Antonio accettò con un sorriso caloroso e la guidò tra le piantagioni. Mentre lavoravano insieme, Chiara imparò la pazienza e la dedizione necessarie per coltivare la terra. Antonio le parlò dell'importanza di dare tempo alle piante per crescere e di apprezzare il processo, proprio come nella vita.
L'esperienza nell'orto aveva insegnato a Chiara a rallentare e a vivere il momento. Sentiva il terreno caldo tra le mani, annusava l'odore della terra, e guardava i fiori che sbocciavano con gratitudine. Si rese conto che così come le piante avevano bisogno di cure, anche noi abbiamo bisogno di prenderci cura di noi stessi e delle nostre relazioni.
Durante l'estate, Chiara partecipò anche a un workshop di fotografia naturalistica. Attraverso l'obiettivo della macchina fotografica, imparò a notare dettagli che altrimenti avrebbe trascurato. Scattò foto di fiori e insetti, di paesaggi incantevoli e dettagli apparentemente insignificanti. Ogni scatto la faceva sentire grata per la bellezza che la circondava e per la possibilità di fermare il tempo in un istante.
Con il passare dei giorni, Chiara si sentiva ringiovanita e piena di energia. Aveva riscoperto la gioia dell'estate e aveva imparato a essere presente nel momento, a godersi le piccole cose e a coltivare la gratitudine.
Quando tornò al suo studio, portò con sé un nuovo approccio. Iniziò ogni seduta chiedendo ai suoi pazienti di esprimere almeno tre cose per cui erano grati quel giorno. Vide con stupore come questo piccolo esercizio di gratitudine avesse un impatto positivo sulla salute mentale dei suoi pazienti, aiutandoli a concentrarsi sulle risorse e i lati positivi della loro vita.
Inoltre, Chiara cominciò a scrivere un diario della gratitudine, dove ogni sera annotava le cose belle che aveva vissuto durante la giornata. Questo semplice atto di scrittura la aiutava a riconnettersi con il presente e a sviluppare una maggiore consapevolezza delle cose meravigliose che accadevano ogni giorno, anche le più insignificanti.
Coltivare la gratitudine estiva aveva cambiato Chiara profondamente. Si sentiva come se avesse scoperto un tesoro nascosto che era sempre stato lì, ma che lei aveva trascurato. Ogni estate successiva, avrebbe coltivato la sua gratitudine con cura, sapendo che quelle piccole gioie estive erano in realtà le cose più preziose della vita.
In un mondo così frenetico e orientato al futuro, prendersi il tempo per apprezzare il presente è il miglior regalo che possiamo farci. Coltivare la gratitudine estiva ci ricorda di essere consapevoli delle piccole gioie che la vita ci offre ogni giorno e ci aiuta a vivere con maggiore felicità e soddisfazione. Come Antonio e le piantine di pomodoro, possiamo anche noi nutrire la gratitudine e vedere i frutti di questo prezioso dono crescere e fiorire dentro di noi.