Centro Veneto di Psicoanalisi

Centro Veneto di Psicoanalisi Il Centro Veneto di Psicoanalisi è una sezione locale della Società Psicoanalitica Italiana.

Dopo aver curato il primo numero del 2025 della Rivista online 𝐊𝐧𝐨𝐭𝐆𝐚𝐫𝐝𝐞𝐧 sulle nuove tecnologie e le trasformazioni che...
07/08/2025

Dopo aver curato il primo numero del 2025 della Rivista online 𝐊𝐧𝐨𝐭𝐆𝐚𝐫𝐝𝐞𝐧 sulle nuove tecnologie e le trasformazioni che il loro utilizzo stanno producendo sui processi psichici delle persone, psicoanalisti compresi, il 𝐂𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐕𝐞𝐧𝐞𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐏𝐬𝐢𝐜𝐨𝐚𝐧𝐚𝐥𝐢𝐬𝐢 è lieto di invitarvi a questa conferenza.
Per info e costi:
https://www.centrovenetodipsicoanalisi.it/nuovi-enigmi/

“Eros e Thanatos, nelle situazioni di disimpasto pulsionale appaiono in parte come collocati agli estremi di una coppia ...
06/08/2025

“Eros e Thanatos, nelle situazioni di disimpasto pulsionale appaiono in parte come collocati agli estremi di una coppia di opposti, senza mediazioni possibili, senza possibilità di legarsi. A causa di questo si crea e si fissa una “polarizzazione” (Rosenberg 1991) che lavora in senso contrario a quello dell’impasto pulsionale. Quest’ultimo opera invece ai fini di un legamento della pulsione di morte, potendola così neutralizzare. Questo legame avviene alle origini, attraverso quello che Freud ha individuato come il masochismo erogeno (1924, p. 10), in grado di legare piacere e dispiacere, la libido e la pulsione di morte.”

La Scala M. (2025), Considerazioni sulla sopportabilità e l’attesa angosciosa Rileggendo Benno Rosenberg. Rivista KnotGarden 2025/2, pp. 112-125.

https://www.centrovenetodipsicoanalisi.it/2025-2-knot-la-scala/

Strappare le radici, per poterle ritrovareDe-liri sull’album “Metal Machine Music”, di Lou Reedhttps://share.google/PAIQ...
05/08/2025

Strappare le radici, per poterle ritrovare
De-liri sull’album “Metal Machine Music”, di Lou Reed

https://share.google/PAIQohKahiNXXqB6u

Se la distruzione (o la ricerca della bruttezza, citando sempre Onofri) nel punk poteva essere considerata come un tentativo di cercare sé stessi nel difficile processo di separazione dai genitori, Reed si ritrovava forse con un’immagine di sé, ormai sfuggita al suo controllo, che più che distrutta andava decostruita. Decostruire lettera per lettera, nota per nota, ed arrivare infine a costruire, nella disperata necessità di ritrovare le proprie origini.

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"In un mio precedente lavoro ho individuato come una delle funzioni specifiche che il terapeuta deve svolgere con il paz...
04/08/2025

"In un mio precedente lavoro ho individuato come una delle funzioni specifiche che il terapeuta deve svolgere con il paziente psicotico quella di fornirgli, in modo diretto o indiretto, la possibilità di strutturare un rapporto di fondamentale fiducia con l’oggetto di bisogno, per poterlo vivere non più solo come connesso alla paura e al panico.
Ho proposto di definire questo non facile compito che il terapeuta deve svolgere come la funzione di “dare la prova” o “credenza”.
Ho usato il termine “credenza” perché la funzione del terapeuta è simile, per certi aspetti, a quella che svolgevano nel medioevo i servi denominati scalchi, i quali, oltre a preparare cibi e bevande, dovevano assaggiarli in presenza del padrone per fornirgli la “credenza”, dimostrando che cibi e bevande non erano avvelenati.
Così come la funzione degli scalchi era semplice e diretta, altrettanto semplice e diretta deve essere la funzione del terapeuta.
Quando il paziente psicotico è in preda al panico e al dilemma bisogno-paura, il terapeuta deve essere in grado di fornirgli interpretazioni in un contesto emotivo che susciti un senso di fiducia e di sicurezza, in modo che egli possa accettare e in seguito metabolizzare le sue comunicazioni”.

Giovanni Carlo Zapparoli, “La psicosi e il segreto”, Bollati Boringhieri Ed., 1989, pagg. 97

“Ferenczi (1913) ha interpretato le cure offerte al bambino - il cullarlo dolcemente, la penombra della stanza e il tepo...
02/08/2025

“Ferenczi (1913) ha interpretato le cure offerte al bambino - il cullarlo dolcemente, la penombra della stanza e il tepore della culla nella quale viene posto - come un sostituto postnatale della matrice che costituisce l'ambiente del neonato. L'ambiente-madre riveste il neonato di un involucro narcisistico. Se quest'ultimo non presentasse alcuna frattura, la fusione soggetto-oggetto si perpetuerebbe. Una discontinuità progressiva di questo involucro narcisistico permette all'Io di separarsi dall'oggetto e di svilupparsi in maniera ragionevolmente armoniosa. Allo stesso tempo, la sessualità diventa più autonoma in relazione al bisogno vitale e l'autoerotismo fa la sua comparsa. Possiamo supporre che il piacere di succhiare sia legato, in parte, alla necessità di alleviare il dolore di essere strappati all'oggetto, già presente al momento in cui si presenta la sensazione di fame, con la sua più o meno duratura frustrazione. La sessualità conterrebbe immancabilmente una componente aggressiva, che le soddisfazioni procurate dall'oggetto tenderebbero a rendere integrabile. Nel caso in cui la separazione avvenisse brutalmente, o l'involucro narcisistico fosse pieno di falle fin dall'inizio o addirittura inesistente, l'Io si formerà troppo precocemente e in maniera frammentata. La sessualità si manifesterà nell'odio e nella distruzione. L'assenza di esperienze calmanti e appaganti che provengono dall'oggetto conferirà all'autoerotismo un carattere di violenza e di sadismo, dal momento che il corpo, in quanto tale, si è differenziato troppo presto e malamente dall'oggetto. Le attività autoerotiche mireranno pertanto a sottomettere l'oggetto, a trionfarne, a creare l'illusione di poterne fare a meno, nonché a medicare la ferita narcisistica ancora aperta, che deriva dalla lacerazione dell'involucro materno o dalla sua assenza. L'autoerotismo perderà la propria funzione lenitiva a beneficio di una ricerca infinita di eccitazione, o meglio ancora combinerà la ricerca di una soddisfazione ritmica, all'inizio appagante, con l'eccitazione violenta, come in taluni racconti in cui il diavolo è un violinista che fa morire di sfinimento i danzatori”.

J. Chasseguet-Smirgel (2003), Il corpo come specchio del mondo, Raffaello Cortina Editore, 2005, pag. 109-110

“Nell'evoluzione adolescenziale, la compromissione precoce della sensazione di esistere come persona e la carenza di un'...
01/08/2025

“Nell'evoluzione adolescenziale, la compromissione precoce della sensazione di esistere come persona e la carenza di un'adeguata rete simbolica possono inceppare e deviare ulteriormente la «scorrevole continuità» (seamless continuity, Wainrib, 2012) e il «venire a essere», (going on being, Winnicott, 1960) dei processi di soggettualizzazione e di soggettivazione già compromesse. L'adolescente, cimentato nell'avvio di processi e modi di funzionamento specifici dell'apparato psichico e in un impegnativo e doloroso lavoro di
decostruzione e ricostruzione (Catarci e Lucantoni, 2005; Ruggiero, 2008), per evitare un breakdown, può trovarsi costretto a investire eccessivamente il proprio corpo sul registro della sessualità. Si trova così esposto al rischio di agiti sul piano sessuale e di intraprendere relazioni erotizzate con persone adulte, dove il linguaggio della «tenerezza» viene malinteso e scambiato per linguaggio della «passione» (Ferenczi, 1932; Cabrè, 2014). Il partner va a sostituire quegli oggetti soggettualizzanti carenti nell'infanzia e a ingaggiare un gioco di dominio dove l'azione concreta sostituisce, o impedisce, l'azione psichica e lo sviluppo della capacità di pensare (Campanile, 2003; McDougall, 1995).
Si può sconfinare così nel territorio dell'incestuale, come lo definisce e descrive Racamier (1992, 1995), che favorisce l'attuarsi di «una violenza inflitta allo svolgimento della vita psichica», dove la legge che s'impone è quella della pulsione d'impossessamento (Bemächchtigungstrieb, emprise), vista nell’ottica della perversione come sovvertimento: «Fare ciò che si vuole della mente e del corpo dell'altro» (Wainrib, 2006, 34)”.

Elisabetta Marchiori (2019), L'esproprio della possibilità del divenire soggetto: riflessi d'immagini filmiche nel lavoro analitico, in Rivista di Psicoanalisi, (65)(2):321-339

Elisabetta Marchiori è una dei relatori del Colloquio di Venezia del 7/8 Ottobre:
https://www.centrovenetodipsicoanalisi.it/elementor-23171/

“Cosí voglio sfuggire a me stesso”.I viaggi in Italia di Sigmund Freudcommento di Andrea Braunhttps://www.centrovenetodi...
31/07/2025

“Cosí voglio sfuggire a me stesso”.
I viaggi in Italia di Sigmund Freud

commento di Andrea Braun
https://www.centrovenetodipsicoanalisi.it/cosi-voglio-sfuggire-a-me-stesso/

"Ernest Jones, per primo, nei tre volumi della sua biografia di Freud, aveva considerato i viaggi in Italia e molti altri autori se ne sono occupati successivamente. D’Angelo si inserisce in questo filone della ricerca e segnala come in tempi recenti Tögel (2002) abbia dato nuovo impulso alle indagini attraverso l’edizione della raccolta di lettere dai soggiorni all’estero (Reisebriefe) inviate da Freud a famigliari e ad altri interlocutori. Da questo materiale emerge chiaramente la sua predilezione per le visite nel bel paese. La ricerca è mirata a approfondire il ruolo che questa frequentazione assidua – vengono documentati venticinque viaggi – abbia avuto nella vita di Freud e nello sviluppo della sua opera scientifica e cerca di rispondere alla domanda perché proprio l’Italia avesse esercitato un’attrazione irresistibile su Freud."

𝐂𝐚𝐭𝐞𝐫𝐢𝐧𝐚 𝐎𝐥𝐢𝐯𝐨𝐭𝐭𝐨, 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐂𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐢 𝐨𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐬𝐮𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐢𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐊𝐧𝐨𝐭𝐆𝐚𝐫𝐝𝐞𝐧 𝟐𝟎𝟐𝟓/𝟐https:...
30/07/2025

𝐂𝐚𝐭𝐞𝐫𝐢𝐧𝐚 𝐎𝐥𝐢𝐯𝐨𝐭𝐭𝐨, 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐂𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐢 𝐨𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐬𝐮𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐢𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐊𝐧𝐨𝐭𝐆𝐚𝐫𝐝𝐞𝐧 𝟐𝟎𝟐𝟓/𝟐

https://www.centrovenetodipsicoanalisi.it/2025-2-knot-olivotto/

[..] 𝑞𝑢𝑒𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑣𝑎𝑔𝑜 𝑑𝑖𝑟𝑒 “𝑛𝑜𝑛 𝑚𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑏𝑒𝑛𝑒” 𝑝𝑟𝑖𝑣𝑜 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑠𝑖𝑎𝑠𝑖 𝑎𝑓𝑓𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑛𝑔𝑜𝑠𝑐𝑖𝑎, 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑎𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑓𝑖𝑐𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙 𝑠𝑖𝑛𝑡𝑜𝑚𝑜 𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑖𝑛𝑛𝑑𝑜𝑙𝑒 𝑚𝑖𝑔𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎 𝑑𝑎 𝑢𝑛 𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑙𝑙'𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜, 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑜 𝑟𝑒𝑠𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑎𝑑𝑜𝑠𝑠𝑎𝑙𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑟𝑎𝑐𝑐𝑜𝑛𝑡𝑜 𝑒 𝑎𝑚𝑝𝑙𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑎𝑙𝑙'𝑖𝑟𝑜𝑛𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑐𝑟𝑖𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒, 𝑚𝑖 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑟𝑖𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑖𝑝𝑜𝑡𝑒𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑅𝑜𝑠𝑒𝑛𝑏𝑒𝑟𝑔 𝑠𝑢 𝑢𝑛 𝑖𝑠𝑡𝑖𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑝𝑢𝑙𝑠𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑎𝑔𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑟𝑝𝑜 𝑎𝑡𝑡𝑎𝑐𝑐𝑎𝑛𝑑𝑜𝑙𝑜 𝑒 𝑠𝑓𝑢𝑔𝑔𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑎𝑑 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑡𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑑𝑖 𝑙𝑒𝑔𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙𝑎 𝑐𝑢𝑟𝑎, 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑑𝑖𝑠𝑖𝑚𝑝𝑎𝑠𝑡𝑜 𝑝𝑢𝑙𝑠𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑎𝑙𝑙'𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑎𝑠𝑜𝑐ℎ𝑖𝑠𝑚𝑜 𝑒𝑟𝑜𝑔𝑒𝑛𝑜 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎𝑟𝑖𝑜.

Il GRANDE MALE David B."Era la fine degli anni novanta quando un’amica illustratrice disse: “Ma lo sai che c’è un france...
29/07/2025

Il GRANDE MALE
David B.

"Era la fine degli anni novanta quando un’amica illustratrice disse: “Ma lo sai che c’è un francese che sta scrivendo una graphic novel sulla sua famiglia? Pensa! Un fumetto autobiografico! – al tempo erano una rarità- Esce a puntate, si chiama ‘Il Grande Male’. Parla di lui da bambino che cresce con un fratello epilettico. E’ un capolavoro. Credimi! Va assolutamente letto!”."
"[...] Il grande male va assolutamente letto, aveva ragione quella amica."

"[...] Mettere parole su un’immagine appena abbozzata, mettere parole su un dolore, mettere parole su ciò che ci scuote e ancora non ha nome…Non è forse questo che ci sforziamo di fare?"

Anna Cordioli, psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana e socia del Centro Veneto di Psicoanalisi, ripropone l'esperienza di lettura, in profondità e con interesse.

https://www.centrovenetodipsicoanalisi.it/il-grande-male-di-david-b/

QUALI SONO I BENEFICI E OBIETTIVI GLOBALI DELLA SUPERVISIONE PSICOANALITICA? “Oltre ad aiutarvi a promuovere in modo pra...
28/07/2025

QUALI SONO I BENEFICI E OBIETTIVI GLOBALI DELLA SUPERVISIONE PSICOANALITICA?

“Oltre ad aiutarvi a promuovere in modo pratico la vostra comprensione e la vostra competenza clinica, la supervisione psicoanalitica dovrebbe supportare la vostra maturazione in ottica di diventare dei professionisti autonomi. Dovrebbe aiutarvi a riconoscere, senza che voi abbiate il bisogno di mettere in atto delle difese, qualsiasi area di difficoltà riscontriate nel vostro lavoro con i pazienti, soprattutto relativamente alle criticità che sembrano ripresentarsi più volte nel vostro lavoro e, al contempo, aiutarvi ad accrescere il vostro senso di sicurezza come professionisti. Dovrebbe promuovere le vostre innate capacità di intuizione e compassione, aiutandovi a integrare queste qualità agevolmente nel vostro stile terapeutico. Dovrebbe fornirvi una maggiore sicurezza nelle vostre autorivelazioni, fattore che si tramuterà in una maggiore capacità di mettere i vostri pazienti a loro agio nei momenti in cui condivideranno con voi alcuni aspetti del loro mondo interno che vivono con vergogna e che li fanno soffrire. La supervisione dovrebbe persino creare uno spazio per la giocosità. Dovrebbe offrire delle opportunità di identificazione che, nel tempo, si condenseranno in una bussola interiorizzata che promuova la crescita di un ‘supervisore interno’ e getti le basi per il vostro lavoro futuro di supervisore”.

Nancy McWilliams (2021), La supervisione. Teoria e pratica psicoanalitiche, Raffaello Cortina, Milano, pag. 225-226

Secondo Renata Gaddini l’immagine della catastrofe e dell’estrema confusione sta ad incaricare anche il vissuto che prov...
26/07/2025

Secondo Renata Gaddini l’immagine della catastrofe e dell’estrema confusione sta ad incaricare anche il vissuto che prova lo psicoanalista quando lavora in profondità con pazienti adulti psicotici, alla pari di un archeologo che scava nelle rovine di una città sepolta e che, nel corso degli scavi, trova massi e pietre inerenti agli strati più antichi insieme ad oggetti di periodi più recenti. Similmente, l'analista che lavora in profondità con individui che presentano disturbi del pensiero trova, nella loro mente, una confusione simile a quella dell'antica città sepolta, dal momento che vi si ritrovano confusi diversi livelli di esperienza e quindi di personalità.
La Tustin ha inteso la parola “catastrofe” come “disastro”, di trauma che previene o distorce la crescita psicologica. In questo senso il realizzare, da parte del bambino, che quella parte della madre che egli aveva ritenuto essere parte del proprio corpo, non era in verità tale, è un trauma.
Anche Winnicott parla proprio di questo trauma, quando ci dice che esso è alla base della “depressione psicotica”, un disastro che può portare a due ordini di conseguenze: o l'arresto della crescita psicologica (la non-integrazione) oppure la confusione e il caos nello svolgersi della crescita psicologica (la disintegrazione). Sarebbe questa l’origine della paura che trattiene il paziente in analisi dal crescere e dal cambiare, come se si trovasse sull'orlo di una catastrofe o di un precipizio.
Secondo Correale, questo sarebbe il motivo per cui molti psicotici dedicano l'intera vita a evitare un pericolo, un'esperienza negativa e drammatica, di cui essi stessi non sanno dare una spiegazione. La sensazione che essi provano, e che inducono nell’analista, sembra essere quella che la vita psichica ruota continuamente intorno ad un'area traumatica, non rappresentabile e comunicabile. Anzi, l'eccessivo avvicinamento a tale area comporta quasi inevitabilmente un rischio di sprofondamento in essa, perché il ricordo sia pure confuso dell'esperienza angosciosa passata è inscindibile dalla convinzione, persecutoria e insopportabile, che ciò che è successo in passato non potrà non ripetersi.

È online il programma completo del convegno "Nuovi Enigmi: L’indefinibile dialogo tra le teorie dello psichico e l’unive...
25/07/2025

È online il programma completo del convegno "Nuovi Enigmi: L’indefinibile dialogo tra le teorie dello psichico e l’universo digitale."
20 Settembre 2025
A Padova e online
https://share.google/as7rBW7SHnjwsln5v

PROGRAMMA

MATTINA

8.45 – 9.00:
Saluti del Presidente CVP
𝘾𝙖𝙩𝙚𝙧𝙞𝙣𝙖 𝙊𝙡𝙞𝙫𝙤𝙩𝙩𝙤

9.00 – 9. 30:
Introduzione del Segretario Scientifico
𝙎𝙞𝙡𝙫𝙞𝙖 𝙈𝙤𝙣𝙙𝙞𝙣𝙞
Wi-Freud: appunti per ripensare la teoria dello psichico nell’era digitale

9.30 – 11.00
Prima Tavola Rotonda

𝘼𝙙𝙧𝙞𝙖𝙣𝙖 𝙍𝙖𝙢𝙖𝙘𝙘𝙞𝙤𝙩𝙩𝙞
Virtualità e Realtà Psichica: traiettorie a confronto

𝙈𝙖𝙡𝙙𝙚 𝙑𝙞𝙜𝙣𝙚𝙧𝙞
Lo spazio e l’oggetto

𝘼𝙣𝙣𝙖 𝘾𝙤𝙧𝙙𝙞𝙤𝙡𝙞
L’ottavo continente: i sogni dei pionieri del più umano dei territori

Intervallo

11.15 -13.15
Discussione con la sala

𝗣𝗢𝗠𝗘𝗥𝗜𝗚𝗚𝗜𝗢

14.30 – 16.00
𝗦𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗮 𝗧𝗮𝘃𝗼𝗹𝗮 𝗥𝗼𝘁𝗼𝗻𝗱𝗮:

𝘾𝙝𝙞𝙖𝙧𝙖 𝘽𝙪𝙤𝙣𝙘𝙧𝙞𝙨𝙩𝙞𝙖𝙣𝙞
Verso una clinica della soggettività ibrida

𝘾𝙧𝙞𝙨𝙩𝙞𝙖𝙣𝙤 𝙇𝙤𝙢𝙗𝙖𝙧𝙙𝙤
The Phantom Thread

𝙀𝙡𝙞𝙨𝙖𝙗𝙚𝙩𝙩𝙖 𝙈𝙖𝙧𝙘𝙝𝙞𝙤𝙧𝙞
Onirica ( ): di chi sono i sogni dell’Intelligenza Artificiale?

Intervallo

16.15 -17.30
Discussione con la sala

𝗜𝗦𝗖𝗥𝗜𝗭𝗜𝗢𝗡𝗜
La conferenza si svolgerà a Padova, presso la sede del Centro Veneto di Psicoanalisi (Vicolo dei Conti, 14) e su ZOOM.
L’ accreditato per 7 crediti ECM è possibile solo per chi partecipa in presenza

𝗖𝗼𝘀𝘁𝗼:
Con ECM, in presenza 70€
Senza ECM:
in presenza e via Zoom 50€
Studenti e Specializzandi 30€

Partecipazione aperta fino ad esaurimento dei posti.

𝗣𝗲𝗿 𝗶𝘀𝗰𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶: cvp@centrovenetodipsicoanalisi.it

Indirizzo

Vicolo Dei Conti, 14
Padua
35122

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