22/11/2025
Mariella Pierri, nostra socia, ha curato la recensione del libro ‘Anime Baltiche’ di Jan Brokken, che potete trovare al link:
https://www.centrovenetodipsicoanalisi.it/anime-baltiche-di-jan-brokken/
“Anime Baltiche è anzitutto un libro di viaggio con cui Jan Brokken, con il suo originale stile di giornalista-scrittore-viaggiatore, ci fa apprezzare itinerari, paesaggi, atmosfere e colori di territori che sembrano emergere da uno spaziotempo crepuscolare, marginale…
Sono terre di confine, di cerniera fra Russia ed Europa, ma soprattutto, realizziamo nel corso della narrazione, furono terre di frontiera, luoghi di sconfinamento, di scontri rinnovati, di fughe, deportazioni, insediamenti, colonizzazioni, pulizie etniche, massacri, pogrom… dove le popolazioni si trovarono ad assorbire la violenza del passaggio degli eserciti zaristi e di quelli prussiani, delle armate russe bianche e rosse, dei bolscevichi, dei nazisti e ancora dei sovietici … nonché la ferocia dei nazionalisti locali e degli antisemiti di tutte le provenienze.
Seguendo il filo di questi antichi silenzi, in un percorso sospinto da quella particolare nostalgia che va alla ricerca di un tempo che non è passato, ma è stato spazzato fuori dalla storia, Brokken ci fa scoprire, racchiusi in ogni capitolo del libro come nella preziosa ambra che arricchisce le coste baltiche, sublimi testimoni, gemme esemplari, personaggi che hanno saputo non solo sopravvivere ma “fare anima”, come affermava Keats, e dare senso, attraverso letteratura, poesia, pittura, musica, cinema, filosofia, architettura… alle vite interrotte, intercettate dalle vicende storiche politiche familiari e affettive, alle catastrofi attraversate o sfiorate.
Con il suo rendere visita ad ambienti, interrogare strade, case, oggetti, foto o vecchi giornali, documenti … dialogare con ospiti o fortuiti compagni di viaggio, attraverso la sua peculiare attenzione per i dettagli o per le prospettive inconsuete, Brokken scopre storie, raccoglie immagini e testimonianze, consapevoli o meno, di esistenze mai registrate, di improbabili traiettorie di vita ma soprattutto di capacità di ripresa e speranza che lasciano attoniti”