01/08/2025
“Nell'evoluzione adolescenziale, la compromissione precoce della sensazione di esistere come persona e la carenza di un'adeguata rete simbolica possono inceppare e deviare ulteriormente la «scorrevole continuità» (seamless continuity, Wainrib, 2012) e il «venire a essere», (going on being, Winnicott, 1960) dei processi di soggettualizzazione e di soggettivazione già compromesse. L'adolescente, cimentato nell'avvio di processi e modi di funzionamento specifici dell'apparato psichico e in un impegnativo e doloroso lavoro di
decostruzione e ricostruzione (Catarci e Lucantoni, 2005; Ruggiero, 2008), per evitare un breakdown, può trovarsi costretto a investire eccessivamente il proprio corpo sul registro della sessualità. Si trova così esposto al rischio di agiti sul piano sessuale e di intraprendere relazioni erotizzate con persone adulte, dove il linguaggio della «tenerezza» viene malinteso e scambiato per linguaggio della «passione» (Ferenczi, 1932; Cabrè, 2014). Il partner va a sostituire quegli oggetti soggettualizzanti carenti nell'infanzia e a ingaggiare un gioco di dominio dove l'azione concreta sostituisce, o impedisce, l'azione psichica e lo sviluppo della capacità di pensare (Campanile, 2003; McDougall, 1995).
Si può sconfinare così nel territorio dell'incestuale, come lo definisce e descrive Racamier (1992, 1995), che favorisce l'attuarsi di «una violenza inflitta allo svolgimento della vita psichica», dove la legge che s'impone è quella della pulsione d'impossessamento (Bemächchtigungstrieb, emprise), vista nell’ottica della perversione come sovvertimento: «Fare ciò che si vuole della mente e del corpo dell'altro» (Wainrib, 2006, 34)”.
Elisabetta Marchiori (2019), L'esproprio della possibilità del divenire soggetto: riflessi d'immagini filmiche nel lavoro analitico, in Rivista di Psicoanalisi, (65)(2):321-339
Elisabetta Marchiori è una dei relatori del Colloquio di Venezia del 7/8 Ottobre:
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