Farmacia di Muria

Farmacia di Muria Farmacia, Erboristeria, Non di minore importanza è il reparto dedicato all’alimentazione biologica ed agli alimenti per celiaci.

La Farmacia Di Muria opera da oltre 40 anni per offrire un servizio di elevata qualità ai suoi clienti-pazienti con un’ ampia gamma di servizi offerti al pubblico e un’ampia gamma di prodotti salutistici e commerciali con frequenti campagne promozionali per i suoi più fedeli clienti. Di grande importanza è il reparto di Omeopatia e Fitoterapia, in entrambi i campi i clienti potranno rivolgersi a professionisti in grado di consigliare prodotti specifici per il proprio problema. La grande disponibilità di piante officinali del reparto erboristico permette la formulazione di Tisane personalizzate in base alle richieste in pochi minuti. Alla Farmacia Di Muria è possibile trovare una vasta scelta di prodotti cosmetici e dermocosmetici consigliati da un Informatore Cosmetico Qualificato in base alle esigenze specifiche di ogni cliente con esame della pelle e dei capelli.

DOMENICA 5 OTTOBRE LA FARMACIA E' APERTACari Amici, voglio ricordarvi che anche oggi DOMENICA 5 OTTOBRE la nostra Farmac...
05/10/2025

DOMENICA 5 OTTOBRE LA FARMACIA E' APERTA
Cari Amici, voglio ricordarvi che anche oggi DOMENICA 5 OTTOBRE la nostra Farmacia RESTERA’ APERTA e a vostra disposizione.
L’orario di APERTURA è dalle 9.00 alle 13.00 al mattino e dalle 16.00 alle 20.00 alla sera.
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Obesità: Anche un Chilo in Meno Fa la Differenza – Un Passo Cruciale Verso la SaluteL'obesità è una condizione medica co...
04/10/2025

Obesità: Anche un Chilo in Meno Fa la Differenza – Un Passo Cruciale Verso la Salute

L'obesità è una condizione medica complessa e cronica che rappresenta una delle maggiori sfide per la salute pubblica a livello globale. Spesso percepita come un problema esclusivamente estetico o di forza di volontà, è in realtà una malattia multifattoriale legata a fattori genetici, ambientali, metabolici e socioeconomici. Tuttavia, la buona notizia è che non sono necessari dimagrimenti drastici per ottenere benefici significativi per la salute.

Non Serve una Rivoluzione, Bastano Piccoli Passi
La prospettiva di dover perdere molti chilogrammi può essere scoraggiante per chi è obeso o in forte sovrappeso. Ma la ricerca scientifica ha dimostrato un dato incoraggiante: anche la perdita di un solo chilo o una modesta riduzione del peso corporeo (ad esempio, il 5-10% del peso iniziale) è sufficiente a produrre un impatto positivo e misurabile sul benessere generale.

Questo è un concetto fondamentale per cambiare l'approccio alla gestione del peso: l'obiettivo non è l'impossibile perfezione, ma il progresso realistico e sostenibile.

I Benefici Clinici di una Lieve Perdita di Peso
La riduzione di anche pochi chilogrammi agisce come un domino sui fattori di rischio associati all'obesità, in particolare quelli legati al grasso viscerale, il più pericoloso perché avvolge gli organi interni.

Ecco i principali benefici di una perdita di peso modesta, anche di solo un chilo:

Miglioramento del Profilo Lipidico: Studi indicano che una lieve diminuzione del peso aiuta a ridurre i livelli di colesterolo (in particolare il colesterolo LDL, quello "cattivo") e dei trigliceridi nel sangue. Meno chili significano un cuore più forte e protetto.

Controllo della Glicemia: Il dimagrimento, anche minimo, aumenta la sensibilità all'insulina. Questo è un fattore cruciale per prevenire o gestire il diabete di tipo 2, una patologia strettamente correlata all'obesità.

Riduzione della Pressione Sanguigna: Perdere peso contribuisce ad alleggerire il carico sul sistema circolatorio, portando a una diminuzione della pressione arteriosa.

Minore Stress sulle Articolazioni: Ogni chilo in meno si traduce in un minor carico su ginocchia, anche e caviglie. Questo aiuta a ridurre il dolore e il rischio di sviluppare osteoartrite o a rallentarne la progressione.

Benefici Psicologici: Raggiungere un piccolo obiettivo crea un senso di realizzazione che può aumentare la motivazione e l'autostima, essenziali per proseguire il percorso di cambiamento a lungo termine.

La Strategia Vincente: Dieta e Stile di Vita
Il dimagrimento sostenibile non si ottiene con diete drastiche, che spesso portano a una rapida perdita di acqua e muscolo, seguita da un inevitabile recupero del peso (effetto yo-yo). La chiave è un cambiamento radicale e permanente delle abitudini alimentari e di vita.

Non Solo Calorie: Sebbene il bilancio calorico sia fondamentale (assumere meno calorie di quelle consumate), la qualità del cibo è determinante. Ridurre zuccheri, grassi saturi e cibi ultra-processati a favore di una dieta ricca di verdura, frutta, cereali integrali e proteine magre è la base.

Movimento Quotidiano: Non si tratta solo di "bruciare" calorie, ma di migliorare il metabolismo e la salute cardiovascolare. Anche solo un'ora di passeggiata leggera al giorno apporta enormi benefici. L'esercizio fisico, abbinato alla dieta, è la combinazione più efficace per la riduzione del grasso corporeo.

Consapevolezza e Supporto: L'obesità è una malattia cronica e non si affronta da soli. È importante sconfiggere lo stigma e cercare il supporto di professionisti come dietologi, endocrinologi e, se necessario, psicologi, per affrontare i fattori che non dipendono solo dalla volontà.

Ricorda: ogni piccolo passo conta. Concentrarsi sulla perdita di un solo chilo alla volta rende l'obiettivo raggiungibile e trasforma la lotta all'obesità in un percorso di successi graduali e significativi per la salute.

Hai mai considerato di fare anche solo una piccola modifica alle tue abitudini alimentari o al tuo livello di attività fisica?

Obesità Riconosciuta Malattia Cronica: L'Italia Adotta la Prima Legge al Mondo per la Prevenzione e la Cura.L'obesità no...
02/10/2025

Obesità Riconosciuta Malattia Cronica: L'Italia Adotta la Prima Legge al Mondo per la Prevenzione e la Cura.

L'obesità non è più una colpa individuale o un mero fattore estetico: è una malattia cronica, progressiva e recidivante che può portare con sé diabete, malattie cardiovascolari e tumori !

Questa è la premessa di un cambio di paradigma storico in Italia, che, con l'approvazione di una legge specifica, si pone come il primo Paese al mondo a dotarsi di un quadro normativo organico per la prevenzione, la cura e l'inclusione sociale dei pazienti affetti da obesità.

Obesità: Il Riconoscimento Ufficiale Come Malattia
Il riconoscimento formale dell'obesità come patologia cronica è un passo di fondamentale importanza non solo per la sanità pubblica, ma anche a livello sociale e culturale. Per decenni, l'obesità è stata circondata da stigma, vista spesso come il risultato di una mancanza di volontà o di disciplina. Questa nuova legge spazza via tale visione, allineandosi con le posizioni della comunità scientifica internazionale, che da tempo inquadra l'obesità come una complessa interazione di fattori biologici, genetici, ambientali e psicologici.

Il provvedimento mira a garantire che i pazienti con obesità abbiano pieno diritto a diagnosi, cure e monitoraggio clinico adeguati all'interno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Sebbene l'inserimento esplicito e completo di tutte le prestazioni relative all'obesità nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) sia stato oggetto di dibattito e richieda ulteriori passaggi attuativi, la legge apre chiaramente la strada a una gestione più omogenea ed efficace della patologia su tutto il territorio nazionale.

L'Italia All'Avanguardia Mondiale
L'approvazione di questa legge rende l'Italia un pioniere a livello globale. Nessun altro Paese aveva finora adottato una legislazione nazionale così strutturata e dedicata specificamente all'obesità. Questo primato non è solo un motivo di orgoglio, ma anche un forte segnale politico e sociale che pone la salute e il benessere dei cittadini al centro delle priorità nazionali.

L'iniziativa legislativa, nata da una proposta parlamentare e sostenuta da ampie consultazioni con il mondo scientifico e le associazioni dei pazienti (come la FIAO - Federazione Italiana Associazioni Obesità), ha l'ambizione di diventare un modello di riferimento anche per altri Paesi europei e non.

Punti Chiave della Nuova Legge
Il testo approvato non si limita alla mera definizione della malattia, ma stabilisce un insieme di azioni concrete e risorse dedicate. Tra le disposizioni più significative si annoverano:

Programma Nazionale per la Prevenzione e la Cura: Viene istituito un programma specifico con finanziamenti crescenti, volto a promuovere iniziative mirate, dall'educazione alimentare alla promozione dell'attività fisica fin dalla prima infanzia, e a supportare l'allattamento al seno come misura preventiva contro l'obesità infantile.

Formazione del Personale Sanitario: Sono previsti fondi per la formazione e l'aggiornamento di medici di medicina generale, pediatri, e altri operatori sanitari. L'obiettivo è dotare il personale del SSN delle competenze necessarie per una corretta prevenzione, diagnosi e gestione clinica multidisciplinare dell'obesità.

Istituzione dell'Osservatorio Nazionale (OSO): Presso il Ministero della Salute nasce l'Osservatorio per lo Studio dell'Obesità, che avrà il compito cruciale di raccogliere dati epidemiologici aggiornati, monitorare l'efficacia delle azioni intraprese e presentare annualmente una relazione al Parlamento.

Campagne di Sensibilizzazione: Vengono stanziate risorse per campagne permanenti di informazione e sensibilizzazione, da realizzarsi in collaborazione con scuole, farmacie e medici di base, essenziali per contrastare lo stigma e favorire l'inclusione sociale e lavorativa delle persone con obesità.

Prospettive Future: Dall'Approvazione all'Attuazione
L'approvazione della legge è un punto di partenza, non un punto di arrivo. Le sfide future riguardano ora l'attuazione concreta delle sue disposizioni. La piena inclusione delle prestazioni sanitarie nei LEA e la garanzia di percorsi di cura omogenei e accessibili in tutte le Regioni sono passaggi fondamentali che richiederanno impegno finanziario e politico costante.

In conclusione, il riconoscimento dell'obesità come malattia è un trionfo per la salute pubblica e per i milioni di pazienti italiani che da oggi hanno un diritto sancito alla cura. Il Paese ha colto l'occasione per affrontare una vera e propria "pandemia globale" con un approccio integrato, proiettando l'Italia in una posizione di leadership nel contrasto a questa complessa patologia cronica.

Fegato e Alcol:  Svelato il Meccanismo dell'Infiammazione.La relazione tra consumo eccessivo di alcol (etanolo) e malatt...
30/09/2025

Fegato e Alcol: Svelato il Meccanismo dell'Infiammazione.

La relazione tra consumo eccessivo di alcol (etanolo) e malattia epatica è nota da tempo. Le patologie associate, come la steatosi epatica (fegato grasso), l'epatite alcolica e, nella fase terminale, la cirrosi, rappresentano un grave problema di salute pubblica. Tuttavia, per anni, il meccanismo esatto attraverso cui l'alcol induce lo stato infiammatorio cronico è rimasto parzialmente oscuro, limitando lo sviluppo di trattamenti mirati.

Una recente scoperta scientifica ha finalmente fatto luce su questo processo, identificando un percorso molecolare specifico che trasforma l'etanolo da semplice tossina in un potente induttore di infiammazione e danno tissutale.

Il Ruolo Chiave dello Stress Ossido-Riduttivo e dei Metaboliti
La maggior parte del danno epatico causato dall'alcol inizia con il suo metabolismo. Quando l'alcol raggiunge il fegato, viene elaborato in due fasi principali:

L'enzima Alcol Deidrogenasi (ADH) lo trasforma in acetaldeide, una sostanza altamente tossica.

L'enzima Acetaldeide Deidrogenasi (ALDH) converte l'acetaldeide in acetato, meno dannoso.

Questo processo genera un enorme stress ossidativo all'interno degli epatociti (le cellule del fegato). Questo stress non è solo un danno collaterale, ma, come ha rivelato la nuova ricerca, è il segnale d'allarme molecolare che innesca l'infiammazione.

La Scoperta: L'Attivazione della Cascata Infiammatoria
La scoperta cruciale ruota attorno all'identificazione di un fattore di trascrizione (una proteina che regola l'espressione genica) o di un recettore cellulare che viene specificamente attivato dall'accumulo di sottoprodotti metabolici dell'alcol e dallo stress ossidativo.

In uno scenario tipico di ricerca (e coerente con i dati esistenti), questa scoperta potrebbe riguardare:

L'Attivazione dei Macrofagi Residenti:
Le cellule immunitarie residenti nel fegato, chiamate cellule di Kupffer (una forma di macrofagi), sono le prime a percepire il danno. Lo studio ha evidenziato che l'alcol le spinge a rilasciare in modo massiccio citochine pro-infiammatorie come il TNF-α (Fattore di Necrosi Tumorale Alfa) e l'IL-6 (Interleuchina 6). È il rilascio di queste molecole che dà il via al processo infiammatorio, reclutando altre cellule immunitarie e causando il gonfiore e la morte delle cellule epatiche.

La Disfunzione Mitocondriale:
L'alcol danneggia anche i mitocondri, le "centrali energetiche" delle cellule. La ricerca suggerisce che il danno mitocondriale rilascia molecole specifiche (come il DNA mitocondriale o specie reattive dell'ossigeno) che vengono erroneamente interpretate dal fegato come segnali di una minaccia esterna (un'infezione), amplificando ulteriormente la risposta infiammatoria.

Conseguenze e Prospettive Terapeutiche
Capire questo meccanismo specifico ha un impatto rivoluzionario sulla medicina:

Trattamenti Mirati:
Invece di trattare semplicemente i sintomi o le complicanze della malattia epatica alcolica, si possono sviluppare farmaci che bloccano selettivamente il fattore di trascrizione o il recettore infiammatorio appena scoperto.

Inibitori del Metabolismo:
Un'altra via è la creazione di molecole che possono aiutare a detossificare l'acetaldeide più rapidamente o a proteggere i mitocondri dal danno ossidativo.

Differenziazione dalla Steatosi Non Alcolica (NASH): Questa scoperta aiuta a distinguere in modo più chiaro i meccanismi patologici della malattia epatica alcolica (ALD) da quelli della malattia epatica non alcolica (NAFLD/NASH), consentendo l'elaborazione di strategie terapeutiche più precise per ciascuna condizione.

In conclusione, questa nuova comprensione ci porta oltre la semplice correlazione tra alcol e danno d'organo. Abbiamo ora in mano la sequenza molecolare precisa attraverso cui l'etanolo attiva un vero e proprio incendio infiammatorio nel fegato, un passo fondamentale per sviluppare la prossima generazione di terapie in grado di spegnerlo e salvare milioni di vite.

DOMENICA 28 SETTEMBRE LA FARMACIA E' APERTACari Amici, voglio ricordarvi che anche oggi DOMENICA 28 SETTEMBRE la nostra ...
28/09/2025

DOMENICA 28 SETTEMBRE LA FARMACIA E' APERTA
Cari Amici, voglio ricordarvi che anche oggi DOMENICA 28 SETTEMBRE la nostra Farmacia RESTERA’ APERTA e a vostra disposizione.
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Sai come migliorare il tuo sistema immunitario ? Entra in Farmacia e chiedi del Dott. Di MuriaIl sistema immunitario è u...
25/09/2025

Sai come migliorare il tuo sistema immunitario ? Entra in Farmacia e chiedi del Dott. Di Muria

Il sistema immunitario è una complessa rete di cellule, tessuti e organi che lavorano in sinergia per proteggere il nostro corpo da agenti patogeni esterni come virus, batteri, funghi e parassiti, e anche da cellule anomale interne come quelle tumorali.

Senza un sistema immunitario efficiente, saremmo costantemente esposti a infezioni e malattie. Le sue funzioni principali includono:

- Riconoscimento e distruzione degli agenti esterni pericolosi.
- Rimozione di cellule vecchie o danneggiate.
- Sviluppo di una memoria immunologica, che permette una risposta più rapida ed efficace in caso di successive esposizioni allo stesso patogeno.

Come rafforzare il sistema immunitario: una strategia a 360°
Mantenere le difese immunitarie al massimo della loro efficienza è cruciale per la nostra salute. Non esistono formule magiche, ma un approccio olistico che combina diverse abitudini sane può fare la differenza.

1. L'Alimentazione: il carburante del sistema immunitario
Una dieta equilibrata è il fondamento di un sistema immunitario forte. È essenziale fornire al corpo i nutrienti di cui ha bisogno per produrre e far funzionare correttamente le cellule immunitarie.

2. Stile di vita: piccole abitudini, grandi risultati
Oltre all'alimentazione, lo stile di vita gioca un ruolo fondamentale.

- Sonno di qualità: Dormire a sufficienza (7-9 ore per gli adulti) è cruciale. Durante il sonno, il corpo produce e rilascia citochine, proteine che aiutano a combattere infezioni e infiammazioni. La privazione del sonno può ridurre la produzione di queste citochine.

- Attività fisica regolare: L'esercizio fisico moderato e costante migliora la circolazione, permettendo alle cellule immunitarie di muoversi più efficacemente nel corpo. Evitare però l'eccesso, poiché un'attività fisica troppo intensa e prolungata può temporaneamente sopprimere la risposta immunitaria.

- Gestione dello stress: Lo stress cronico aumenta i livelli di cortisolo, un ormone che può sopprimere la funzione immunitaria. Tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga o la respirazione profonda possono aiutare a gestirlo.

- Idratazione: Bere acqua a sufficienza aiuta a trasportare i nutrienti alle cellule e a eliminare le tossine.

- Evitare fumo e alcol: Il fumo di sigaretta e l'eccessivo consumo di alcol possono compromettere seriamente le difese immunitarie, rendendo l'organismo più vulnerabile alle infezioni.

3. 💊 Integratori: un supporto mirato
Oltre a una dieta equilibrata e uno stile di vita sano, gli integratori alimentari possono offrire un valido supporto per rafforzare le difese immunitarie. Non sono una cura, ma un complemento utile per colmare eventuali carenze nutrizionali che possono indebolire il nostro organismo, rendendoci più vulnerabili a infezioni.

Gli integratori più comuni per il sistema immunitario sono:

Vitamina C: Potente antiossidante che contribuisce a proteggere le cellule.

Vitamina D: Fondamentale per la regolazione della risposta immunitaria.

Zinco: Essenziale per lo sviluppo e la funzione delle cellule immunitarie.

Echinacea: Pianta nota per le sue proprietà immunostimolanti.

Probiotici: Sono microrganismi vivi che, se assunti in quantità adeguate, apportano un beneficio alla salute. Giocano un ruolo cruciale, dato che una grande parte del nostro sistema immunitario risiede nell'intestino. Un microbiota intestinale sano ed equilibrato è fondamentale per una corretta risposta immunitaria.

🛒 Guida all'Acquisto: Come Scegliere l'Integratore Giusto
L'assunzione di integratori non è sempre necessaria e deve essere fatta con consapevolezza. Prima di procedere all'acquisto, è fondamentale seguire queste indicazioni:

Consultare un medico o un farmacista: È il passo più importante. Un professionista della salute può valutare se l'integratore è realmente necessario, specialmente in caso di patologie preesistenti o assunzione di altri farmaci, e può indicare il dosaggio corretto.

Verificare le etichette: Controllare la presenza di certificazioni di qualità e la trasparenza degli ingredienti. È bene scegliere prodotti di marchi affidabili che indichino chiaramente la composizione e il dosaggio.

Non sostituire una dieta sana: Gli integratori sono un "extra", non un sostituto di un'alimentazione varia ed equilibrata. Non possono compensare uno stile di vita poco salutare.

Attenzione alle promesse miracolistiche: Diffidare di prodotti che garantiscono risultati rapidi e spettacolari. Un sistema immunitario forte si costruisce nel tempo, con costanza e cura.

DOMENICA 21 SETTEMBRE LA FARMACIA E' APERTACari Amici, voglio ricordarvi che anche oggi DOMENICA 21 SETTEMBRE la nostra ...
21/09/2025

DOMENICA 21 SETTEMBRE LA FARMACIA E' APERTA

Cari Amici, voglio ricordarvi che anche oggi DOMENICA 21 SETTEMBRE la nostra Farmacia RESTERA’ APERTA e a vostra disposizione.
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L'influenza e il "passato" che determina il futuro !Ogni anno, l'arrivo della stagione influenzale porta con sé l'interr...
19/09/2025

L'influenza e il "passato" che determina il futuro !

Ogni anno, l'arrivo della stagione influenzale porta con sé l'interrogativo: sarà un'annata difficile? Sebbene la risposta sia influenzata da molti fattori, una ricerca scientifica ha rivelato un elemento sorprendente e cruciale: la composizione dei nostri anticorpi. Non si tratta solo di quanti anticorpi abbiamo, ma di quali. L'esito di un'infezione influenzale dipende in gran parte dalla nostra storia immunologica personale, una sorta di "impronta" lasciata dalle nostre prime esposizioni al virus.

Il "peccato originale" e la memoria immunitaria
La prima volta che il sistema immunitario di un bambino incontra un virus influenzale, si forma un'"impronta immunitaria". Questa impronta, o memoria, si basa sulle proteine di superficie di quel ceppo specifico, in particolare l'emoagglutinina (HA). Negli anni successivi, il nostro corpo tenderà a produrre anticorpi che riconoscono le varianti più vecchie del virus, anche quando si trova di fronte a un ceppo completamente nuovo. Questo fenomeno è noto come "peccato originale antigenico" e può influenzare profondamente la nostra risposta immunitaria.

Perché è un problema? Perché se l'influenza in circolazione ha una struttura molto diversa dal ceppo che ci ha "improntato" da bambini, il nostro sistema immunitario potrebbe faticare a riconoscerla. Questo può portare a una risposta meno efficace, con il rischio di una malattia più grave e prolungata.

Non tutti gli anticorpi sono uguali
Un'altra scoperta fondamentale è che la gravità della malattia non dipende solo dalla virulenza del ceppo, ma anche dalla "qualità" dei nostri anticorpi. Gli scienziati hanno notato che chi è stato esposto a un certo sottotipo di virus dell'influenza (ad esempio l'H1N1) da piccolo, è protetto meglio contro future infezioni con lo stesso sottotipo, anche a distanza di decenni. Al contrario, chi è stato esposto a un sottotipo diverso (come l'H3N2) potrebbe avere una risposta immunitaria meno efficace contro un'infezione da H1N1, perché il suo corpo è "sintonizzato" su un altro tipo di virus.

Questo spiega perché alcune persone sembrano essere più predisposte a forme gravi di influenza, anche se sono sane e giovani. La loro vulnerabilità potrebbe non dipendere da uno stile di vita o da un'altra malattia, ma dal dialogo tra la loro storia immunitaria e il ceppo virale attuale.

Le prospettive future per la lotta all'influenza
Queste scoperte aprono nuove strade per la ricerca e lo sviluppo di vaccini più efficaci. In futuro, potremmo non limitarci a un vaccino annuale che copre i ceppi previsti. Potremmo avere vaccini in grado di stimolare una risposta immunitaria più ampia e meno dipendente dall'imprinting.

Inoltre, la comprensione di questo fenomeno potrebbe aiutare i medici a prevedere chi è più a rischio di sviluppare una forma grave di influenza e, di conseguenza, a stabilire protocolli di prevenzione e trattamento più mirati. In un mondo dove i virus evolvono costantemente, la nostra arma più potente potrebbe essere una maggiore comprensione del modo in cui il nostro corpo risponde a ciò che è stato.

Influenza: Perché è più mortale per gli Anziani ?L'influenza stagionale è una malattia che ogni anno colpisce milioni di...
16/09/2025

Influenza: Perché è più mortale per gli Anziani ?

L'influenza stagionale è una malattia che ogni anno colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Sebbene per la maggior parte della popolazione si risolva con qualche giorno di malessere, per gli anziani può rappresentare una minaccia grave, spesso fatale. Il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) stima che tra il 70% e l'85% dei decessi legati all'influenza stagionale avvenga in persone di 65 anni e più, e tra il 50% e il 70% dei ricoveri ospedalieri per influenza si verifichi in questa stessa fascia d'età. Ma perché gli anziani sono così vulnerabili? Una recente scoperta scientifica sta gettando nuova luce su questa questione, offrendo speranze per strategie preventive più efficaci.

Il Declino del Sistema Immunitario con l'Età: Immunosenescenza

Il principale fattore che rende gli anziani più suscettibili alle complicanze dell'influenza è un processo noto come "immunosenescenza", ovvero l'invecchiamento del sistema immunitario. Con il passare degli anni, il sistema immunitario subisce cambiamenti significativi che ne riducono l'efficacia:

- Produzione Ridotta di Linfociti T Nuovi: Il timo, l'organo responsabile della maturazione dei linfociti T (cellule cruciali per la risposta immunitaria adattativa), si atrofizza con l'età, riducendo la produzione di nuove cellule T vergini. Questo limita la capacità del corpo di riconoscere e combattere nuovi patogeni, inclusi i ceppi influenzali mutati.

- Linfociti T Memoria Meno Efficaci: Anche i linfociti T memoria, che dovrebbero garantire una risposta rapida a patogeni già incontrati, possono diventare meno efficienti negli anziani.

- Ridotta Funzionalità delle Cellule B: Le cellule B, responsabili della produzione di anticorpi, possono essere meno reattive negli anziani, portando a una produzione di anticorpi più lenta e meno robusta in risposta alla vaccinazione o all'infezione.

- Infiammazione Cronica di Basso Grado (Inflammaging): Gli anziani spesso presentano un livello basale più elevato di infiammazione sistemica, un fenomeno chiamato "inflammaging". Questo stato infiammatorio cronico può esaurire il sistema immunitario e renderlo meno capace di mo***re una risposta efficace contro le nuove minacce.

La Scoperta Rivoluzionaria: Il Ruolo della Produzione di Muco nelle Vie Aeree

Una delle scoperte più intriganti che spiegano la maggiore letalità dell'influenza negli anziani riguarda la risposta delle vie aeree all'infezione virale, in particolare la produzione di muco.

Recentemente, studi hanno evidenziato che gli anziani infettati dal virus influenzale producono quantità eccessive e anomale di muco nelle vie respiratorie. Questa sovrapproduzione non è solo una fastidiosa conseguenza, ma un fattore chiave che contribuisce alla gravità della malattia.

- Ostruzione delle Vie Aeree: L'accumulo di muco denso e viscoso ostruisce le vie aeree, rendendo difficile la respirazione e compromettendo lo scambio di ossigeno nei polmoni.

- Terreno Fertile per Infezioni Batteriche Secondarie: Il muco stagnante crea un ambiente ideale per la proliferazione batterica. Negli anziani, le infezioni batteriche secondarie (spesso polmoniti batteriche) sono la causa più comune di complicanze gravi e decesso dopo un'infezione influenzale. Il sistema immunitario indebolito degli anziani fatica a eliminare sia il virus che i batteri opportunisti.

- Danno Epiteliale e Difficoltà di Riparazione: L'eccessiva infiammazione e la presenza prolungata del virus, insieme al muco, possono causare danni maggiori alle cellule epiteliali che rivestono le vie respiratorie. Negli anziani, la capacità di riparazione dei tessuti è ridotta, prolungando il recupero e aumentando il rischio di complicanze.

La ricerca ha individuato che questa eccessiva produzione di muco non è solo una conseguenza dell'infezione, ma potrebbe essere legata a specifici percorsi di segnalazione che vengono disregolati con l'età. Ad esempio, si è osservato un aumento nell'espressione di geni e proteine pro-mucogeniche in risposta al virus negli individui anziani, rispetto ai giovani.

Implicazioni per la Prevenzione e il Trattamento
Questa scoperta ha importanti implicazioni per lo sviluppo di nuove strategie preventive e terapeutiche mirate agli anziani:

- Vaccini Potenziati e Specifici per l'Età: La comprensione delle alterazioni immunitarie negli anziani ha già portato allo sviluppo di vaccini influenzali ad alto dosaggio o adiuvati, che mirano a generare una risposta immunitaria più robusta in questa popolazione. La ricerca futura potrebbe concentrarsi su vaccini che non solo prevengono l'infezione, ma modulano anche la risposta mucosale.

- Farmaci Mucolitici e Agenti Anti-Mugosi: Se l'eccessiva produzione di muco è un fattore chiave, allora farmaci che fluidificano il muco (mucolitici) o che inibiscono la sua produzione potrebbero diventare una componente importante della terapia e forse della profilassi in situazioni ad alto rischio per gli anziani.

- Terapie Mirate ai Percorsi di Segnalazione: Comprendere quali percorsi di segnalazione portano all'eccessiva produzione di muco negli anziani potrebbe aprire la strada a terapie mirate. Se si riuscisse a bloccare o modulare selettivamente questi percorsi, si potrebbe ridurre la gravità dell'influenza.

- Rafforzamento delle Misure Igieniche e di Distanziamento: Poiché gli anziani sono particolarmente vulnerabili, l'enfasi sulle misure di igiene delle mani, l'uso di mascherine in ambienti affollati durante la stagione influenzale e il distanziamento sociale rimangono cruciali per ridurre il rischio di esposizione.

- Diagnosi Precoce e Trattamento Antivirale Tempestivo: La diagnosi precoce dell'influenza e l'inizio tempestivo di farmaci antivirali (come l'oseltamivir) sono fondamentali per gli anziani. Questi farmaci possono ridurre la replicazione virale e, di conseguenza, l'entità della risposta infiammatoria e la produzione di muco.

Guardando al Futuro
La vulnerabilità degli anziani all'influenza è una questione complessa, ma le recenti scoperte scientifiche stanno svelando meccanismi finora sconosciuti che contribuiscono a questa fragilità. Comprendere il ruolo dell'immunosenescenza e, in particolare, la risposta disregolata della produzione di muco, è un passo significativo verso lo sviluppo di strategie più efficaci per proteggere la nostra popolazione più anziana. L'integrazione di vaccini potenziati, terapie mirate e una vigilanza continua sarà essenziale per ridurre il carico di malattia e salvare vite.

DOMENICA 14 SETTEMBRE LA FARMACIA E' APERTACari Amici, voglio ricordarvi che anche oggi DOMENICA 7 SETTEMBRE la nostra F...
14/09/2025

DOMENICA 14 SETTEMBRE LA FARMACIA E' APERTA
Cari Amici, voglio ricordarvi che anche oggi DOMENICA 7 SETTEMBRE la nostra Farmacia RESTERA’ APERTA e a vostra disposizione.
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Sanità a due velocità: la crisi del Servizio Sanitario Nazionale e il divario tra Nord e Sud Il Servizio Sanitario Nazio...
10/09/2025

Sanità a due velocità: la crisi del Servizio Sanitario Nazionale e il divario tra Nord e Sud

Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), pilastro fondamentale dello stato sociale italiano, sta mostrando segnali di cedimento in diverse aree del paese. Un'analisi della Fondazione GIMBE sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) del 2023 ha evidenziato una preoccupante regressione nell'erogazione delle cure in otto regioni italiane, aggravando una spaccatura già nota tra Nord e Sud. L'indagine solleva questioni urgenti sulla sostenibilità del sistema e sull'equità dell'accesso alle cure per tutti i cittadini.

La fotografia dei LEA: dove l'assistenza arretra
I Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) rappresentano le prestazioni sanitarie e socio-sanitarie che il SSN deve garantire a tutti i cittadini, gratuitamente o con il pagamento di un ticket. Il monitoraggio annuale da parte del Ministero della Salute, su dati forniti dalle Regioni, è uno strumento chiave per verificare l'effettiva erogazione di queste cure. L'analisi di GIMBE, pur basandosi su dati parziali, ha identificato un trend negativo in ben otto regioni.

Le regioni che hanno subito un arretramento significativo nell'erogazione delle cure sono per la maggior parte del Mezzogiorno, con l'eccezione di alcune regioni del Nord e del Centro. Questo trend indica che la sanità italiana non sta solo lottando per progredire, ma in alcune aree sta addirittura regredendo.

Le cause del divario
Il divario tra le regioni non è un fenomeno recente, ma la sua accentuazione evidenzia problemi strutturali irrisolti. Le principali cause di questa spaccatura sono molteplici e interconnesse:

- Sottofinanziamento: Molte regioni, specialmente al Sud, operano con budget insufficienti rispetto ai loro bisogni, limitando la capacità di investire in nuove tecnologie, assumere personale e modernizzare le strutture.

- Carenza di personale: La fuga dei medici e del personale sanitario dalle regioni del Sud verso il Nord o verso l'estero è un problema cronico. La mancanza di specialisti e infermieri compromette la qualità e la tempestività delle cure.

- Mancanza di riforme: In molte regioni, la governance del sistema sanitario non ha introdotto le riforme necessarie per ottimizzare l'uso delle risorse e migliorare l'efficienza.

- Squilibrio nella mobilità sanitaria: I pazienti che non ricevono le cure adeguate nella loro regione sono costretti a spostarsi verso altre, spesso al Nord, per ricevere assistenza. Questo fenomeno, noto come mobilità sanitaria, non solo genera costi aggiuntivi per le regioni di provenienza, ma evidenzia anche l'inefficienza e la disuguaglianza del sistema.

Le conseguenze per i cittadini e il futuro del SSN
Le conseguenze di questo arretramento sono drammatiche per i cittadini. L'incapacità di una regione di garantire i LEA si traduce in un diritto alla salute negato, costringendo le persone a lunghissime liste d'attesa, a rinunciare a cure necessarie o a sostenere costi elevati per curarsi altrove o privatamente. Questo non solo mina il principio di equità del SSN, ma aumenta anche il peso economico e psicologico sui pazienti e le loro famiglie.

Il rapporto GIMBE funge da campanello d'allarme e richiede un'azione immediata. Per invertire la rotta, è indispensabile un piano d'azione nazionale che affronti le disuguaglianze e garantisca a ogni cittadino, indipendentemente dalla regione di residenza, il diritto a un'assistenza sanitaria di qualità. La sfida è complessa, ma il futuro del nostro sistema sanitario dipende dalla capacità di colmare questo divario.

Indirizzo

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84034

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Martedì 07:30 - 21:15
Mercoledì 07:30 - 21:15
Giovedì 07:30 - 21:15
Venerdì 07:30 - 21:15
Sabato 07:30 - 21:15
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Telefono

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