Studio di Psicologia e Psicoterapia Dott.ssa Valentina Bosco

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Studio di Psicologia e Psicoterapia Dott.ssa Valentina Bosco Studio di Psicologia, Dott.ssa Valentina Bosco. Diagnosi, cura e sostegno psicologico rivolto all'in Specializzata in Psicoterapia sistemico relazionale.

Il mio orientamento professionale e teorico è di stampo sistemico relazionale e dunque mi approccio alla diagnosi e alla cura della persona considerando sia il suo mondo interno che il contesto in cui questa è inserita (come famiglia, lavoro, relazioni sociali). Al centro del mio lavoro c'è la persona e il miglioramento delle sue condizioni di vita a partire dalla consapevolezza, elaborazione delle sue sofferenze (siano esse legate a depressione, ansia, d. alimentari, fobie, ecc.) e dei fattori/circostanze familiari, individuali ecc che le incrementano. Grazie a corsi di formazione ed esperienze professionali mi occupo nello specifico della cura dei disturbi alimentari (anoressia, obesità, bulimia) impiegando sia sostegno individuale che familiare.

Viviamo tante piccole rivoluzioni personali.Alle volte crediamo di conoscerci e prevedere chi saremo, con chi staremo e ...
02/10/2025

Viviamo tante piccole rivoluzioni personali.

Alle volte crediamo di conoscerci e prevedere chi saremo, con chi staremo e cosa sceglieremo.
Qualcosa di noi rimane costante, ma altri pezzi di noi subiscono rivoluzioni, inconsapevoli.
Non siamo sempre così sorridenti difronte alle nostre rivoluzioni, magari in generale anche poco sorridenti.
Proprio come un mio paziente che mi raccontava "non mi aspettavo di avere queste reazioni".
Spesso sono gli altri a fornirci le costanti su di noi e ad adeguarci per sentirci riconosciuti, accettati
Gli altri a farci credere versioni di noi.
Impieghiamo alle volte anni per accettare le nostre rivoluzioni.
In terapia, si crea lo spazio per la rivoluzione, per confutare, rivedere, e ritrattare sulle costanti.
Procediamo per tentativi, errori, pianti e dialoghi.
Giriamo la terra personale, senza presunzione di conoscere. Procediamo, ci fermiamo, osserviamo e ripartiamo.
Perché le rivoluzioni funzionano esattamente cosi.
Procedi e ti scopri

SULLE ATTESE DEL TERAPEUTAOgni paziente prima di entrare, cominciare, iniziare  a varcare la porta dello studio fa tanti...
15/09/2025

SULLE ATTESE DEL TERAPEUTA

Ogni paziente prima di entrare, cominciare, iniziare a varcare la porta dello studio fa tanti atti di sintesi, rielaborazione e dialogo.
"Cosa le dirò oggi? Questo episodio è stato importante ma questo, anche, vorrei dirlo".
I pazienti nel mentre vivono, contemporaneamente sentono di registrare quanto sentono e di portarlo dentro la stanza. Chi fa terapia necessariamente vive due tempi: quello presente e quello della narrazione.
Anche la terapeuta ha un tempo di attesa prima che arrivino i pazienti.
Quale pagina si aprirà oggi? Quella pagina forse dovremmo riprenderla? Quei pensieri li avranno gestiti? Quell' esame sarà andato come desideravano?
Il terapeuta nell' attimo prima dell' arrivo si presentifica già nella mente chi arriverà, il passato, il presente e la narrazione futura, probabile e desiderata del paziente.
Durante l' attesa accade che sento anche l'imprevedibilita' del colloquio: quella sensazione che è sempre la prima volta.
Il tempo di attesa riserva adrenalina, curiosità apertura al nuovo. E per fortuna direi.
Almeno in terapia ci si riserva uno spazio in cui nulla già è scritto, definito e analizzato e chiuso.
Nulla è costante e ha una rigida lettura.

Lo spazio di attesa è spazio per connettere luci vive e ombre che aspettano di essere notate, prese.

Sul principio di realtà...Qualche sera fa, decisi di concludere le mie ferie passando qualche ora a Corpo Celeste, una "...
18/08/2025

Sul principio di realtà...

Qualche sera fa, decisi di concludere le mie ferie passando qualche ora a Corpo Celeste, una "realtà" costruita da due persone autentiche, Massimo e Antonio, che hanno creato, in un paese di 18 anime, uno spazio di vita e di condivisione con la comunità, basata su diversi valori, tra cui la diffusione della cultura e del bello attraverso le diverse arti. Davanti a un buon vino, avvolta da un plaid, ascoltavo le loro scelte e osservavo la cura e l' attenzione in quello che facevano per l' altro, per chi era lì con loro.
Ripenso alla loro storia e alle tante storie che ascolto e alla possibilità che le grandi scelte non vengono da un atto di "coraggio", ma più in fondo da un "principio di realtà", come la descriveva Freud.
Scegliamo, non solo per coraggio, ma perché abbiamo capito la realtà.
Il principio di realtà, al di là delle teorie, lo reputo un onesto guardare a chi siamo, dove siamo e con chi e perché. Principio di realtà, non solo come accettazione che la realtà non è sempre un mero piacere, ma negoziazione, compromesso e dunque scelta.
Accettare la realtà è un passaggio, triste, doloroso ma alle volte necessario.

Ripensavo oggi al mio rientro al lavoro e pensavo a quanto lo stesso lavorare è un principio di realtà.
Si rientra a lavoro, perché alcuni pazienti sono soli, stanno affrontando scelte e non posseggono altri spazi di confronto e dialogo.
Questa non è dipendenza dalla terapia, ma questa è una realtà.
La realtà è che ci si ammala
La realtà è che ci si sente soli
La realtà è che c'è bisogno di aiuto
La realtà è che essa stessa ha qualcosa di brutto
La realtà è che esiste l' imprevisto
La realtà è che molti non hanno nessuno
La realtà è che ci si scopre infelici in alcuni posti
La realtà è che la tristezza esiste

Ma, come diceva Calvino, in mezzo a questo inferno c'è un modo per non soffrire, quello più duro e rischioso: riconoscere chi e cosa nell' inferno NON è inferno, e farlo durare e fargli spazio.
Andando a Corpo Celeste, come stare in terapia avverto spazi non inferno, e questo mi fa stare più comoda nelle realtà.

Io sul TAPPETO DI POLLICINOCi sono molti modi di arrivare a casa.Altrettanti modi di fare casa.Si arriva a casa, al post...
06/07/2025

Io sul TAPPETO DI POLLICINO

Ci sono molti modi di arrivare a casa.
Altrettanti modi di fare casa.
Si arriva a casa, al posto sicuro, passando alle volte attraverso gli anni.
Andando a quelli prima della nostra nascita, andando un pochino dopo all' atto della nostra venuta al mondo.
Ho avuto modo di ritornare al mio modo di capire cosa è casa, chi è la mia casa e dove faccio casa.
Ho capito che si fa casa partendo da zero, dal vuoto, dal respiro trattenuto nel diaframma, da quando vedi la strada come una via maestra per la casa, dallo stare affacciata ad un balcone tra l' essere persa ma ancora incuriosita, da quando il nulla può diventare un bellissimo gioco di fantasia.
Casa non è sempre un posto.
Casa è una dimensione di vita, una dimensione che include verbi come "chiudere", "tenere", "lasciare andare", "avere al fianco", "custodire", "tornare".
Ringrazio Francesco Bacci per essere stato il "Virgilio" lungo il mio percorso sul Tappeto, alle volte all' inferno e altre in paradiso. È stata una voce presente lungo gli anni che ho calpestato. Una voce esterna e interna, che ha drammatizzato e al contempo riparato, in quei pezzi più dolorosi.
Grazie alla sua professionalità, che integra più metodi di lavoro, che inevitabilmente porterò nel mio cammino con i pazienti.
Non potrò riprendere un metodo così complesso nella mia stanza di terapia, perché è il suo metodo, la sua identità, la sua casa.
Da lui posso solo ispirarmi ad arredare sempre meglio la mia casa, da mamma, donna e terapeuta.

In lavanderia...Io:"Signora Anna sono pronti i piumoni?"Lei: "Dottore' mo vedo"(Pausa)Lei: "Dottore' io v vulev ric' che...
23/06/2025

In lavanderia...

Io:"Signora Anna sono pronti i piumoni?"
Lei: "Dottore' mo vedo"
(Pausa)
Lei: "Dottore' io v vulev ric' che po mestier che facit sit importante na vita re person".
Io: "In un certo senso, si"
Lei: "io pe cumm Ve vec, ve li accollate i problemi ra gent".
Io: "Ah, ok"

Supervisioni da strada
Anche la signora Anna è un po' psicologa.

Ritorno sulla libertà.Sul conto che si paga quando si è liberi e ci si muove nel mondo e negli incontri, senza affiliazi...
15/06/2025

Ritorno sulla libertà.
Sul conto che si paga quando si è liberi e ci si muove nel mondo e negli incontri, senza affiliazioni e coperture, se non quella di trovare persone che ti benedicano e fortificano lungo il cammino.
Ritorno sulla fatica che si fa, ogni volta, a prendersi quello che si merita.
Ritorno, tra vari lidi, sempre ai miei passi, alle mie idee, senza affezionarmi, ma credendoci.
Spontanea, spettinata ma dentro.
Mi ritrovo ogni volta...nelle foto e in chi è capace di vedere e catturare l'attimo.

Pezzi di formazione, pezzi di sé tra implicito ed esplicito

"L'amor che move..."Paradiso, ###III, v. 145Volutamente tronco il verso celebre di Dante, perché l' amore, al di là di s...
14/06/2025

"L'amor che move..."
Paradiso, ###III, v. 145
Volutamente tronco il verso celebre di Dante, perché l' amore, al di là di stelle e cieli, muove. Muove il corpo, gli occhi e i nostri processi chimici e la logica dei nostri pensieri.
L' amore, per tutto questo muovere, rende folli.
Sbalzi eccessivi di felicità, spasmodica voglia di attaccamento, ribaltamenti di priorità.
L' amore ci muove perché l'altro ci muove.
In una logica non sempre compresa.
I miei pazienti, documentandosi dal web e dai posti "psicologici", provano ad analizzare il perché di questi tranelli.
"Lui è narcisista e io dipendente; noi ci siamo legati perché abbiamo lo stesso stile di attaccamento".
"Dottoressa lui è debole e io faccio la crocerossina"
La parola amore, dopo libertà, ansia, depressione, è la parola più pronunciata in terapia.
Mi piacerebbe confermare le loro tesi, e provare a fare la "scopa" con quelle che sono le loro carte di lettura, quasi a sperare che dopo ci si possa liberare da questo incanto/malattia/gioco/pena.
Ma la realtà è che difficilmente ci si libera.
Ormai l' amore ha mosso e ci ha spostati da un centro definito ad un altro, dove l' altro è un luogo meraviglioso da abitare e condividere.
Per il fatto che ci ha spostati e fatto vedere angoli di paradiso su tratte di inferno quotidiano difficilmente accettiamo di ritornare indietro o andare avanti.
Il corpo rimane lì, a ricordare, aspettare, nel migliore dei casi a restare con l'altro.
Ma quando si rimane soli su questo punto,il dolore mentale arriva, quasi a proteggerci.
Rivedo le mie pazienti, i corpi spezzati, le voci tremolanti, le lacrime piene e dense, gli occhi sanguinanti di rabbia.
Mi ritorna il vuoto di parole dei miei pazienti, il loro errare nel ripercorrere i dialoghi.
"Dottoressa le faccio leggere la nostra conversazione".
E poi ci sono le donne, le adulte, le disilluse dall' amore. Quelle che reclamano la loro libertà da tutto e tutti, e poi, accade che dietro la loro maschera di orgoglio, mi raccontano di quell' amore,lontano, amaro.
Un giorno raccoglierò queste storie d'amore, non per farne teorie per liberare umani innamorati, quanto per amore stesso, e perché,anche io,dall' amore sono mossa.

"con le mani amore e per le mani ti prenderò", cantava De Gregori.Con le mani si sono costruite le più grandi opere e ri...
02/06/2025

"con le mani amore e per le mani ti prenderò", cantava De Gregori.
Con le mani si sono costruite le più grandi opere e ricordi umani.
Le mani disegnano, pitturano, suonano, scrivono, esplorano, toccano, accarezzano, dirigono e parlano, fanno nascere, operano sul corpo per salvarlo.

È la parte di corpo più vicina al pensiero e che fa esprimere il pensiero.
Pensieri che ci legano nel tempo e in diversi spazi.
Proprio come la mano di Virgilio accompagnava Dante, tra inferno, purgatorio e paradiso.
Come le mani delle madri tengono quelle dei figli per non farli perdere.
Come quelle delle mie figlie che mi lasciano i loro disegni, tra le pagine dei libri, come a farsi sempre guardare, pensare e tenere.
Le mani ci connettono e lasciano segni per poterci sempre riconnettere.

La migliore connessione possibile.Quando c'è, c'è una madre e qualcuno che diventa figlio!Auguri alle versioni di matern...
11/05/2025

La migliore connessione possibile.

Quando c'è, c'è una madre e qualcuno che diventa figlio!

Auguri alle versioni di materno che si rivedono in questo🌻

Non c'è nulla di più costante del cambiamento.Le foto sono la sintesi di questo profondo concetto.Più passa il tempo, pi...
11/05/2025

Non c'è nulla di più costante del cambiamento.
Le foto sono la sintesi di questo profondo concetto.
Più passa il tempo, più una foto ti racconta altro.
Più vai oltre il fermo immagine e più rivedi altre versioni di te, quelle che siamo pronti e a vedere ed accogliere.

Per me lavorare sulle foto, continuando in questa formazione, è un grande tentativo ogni volta di "conservare", "ri-membrare", "rammendare".
Mettere insieme tutti i miei piccoli pezzi che nel quotidiano dò via, inevitabilmente.
Ma poi scopro, grazie anche a questo treno di immagini scelte e scattate in questo weekend, che quello che dò via di me, dopo, quando lo rivedo si è arricchito di nuove narrazioni, nuovi ricordi, membrane ma anche di nuove costanti.

Cosa desidero alla fine del mio treno di immagini?
Darmi tregue
Darmi tempo di luce
Darmi tempo di catturare
E trovare un ritmo e muovermi danzando nel mondo


PRIMUM NON NOCERE"Per primo non nuocere", così in maniera spontanea affiora nei miei ricordi le parole di uno dei miei m...
09/05/2025

PRIMUM NON NOCERE

"Per primo non nuocere", così in maniera spontanea affiora nei miei ricordi le parole di uno dei miei maestri, dr Geppino D'Aquino, buon anima in vita e dopo la morte.
Dalla sua scrivania lo recitava e di fronte a lui noi, praticanti nella clinica, nel provare a capire come fare con alcuni casi, nel formulare ipotesi di lettura e quindi cura.
Suonava, allora come adesso, proprio come un rimprovero colorato di tenerezza e autorità.
Oggi me lo ripeto quando si avvicinano in alcuni momenti dei processi terapeuti le fasi buie, dure e impotenti. Quei passaggi dove la malattia ha suoni più forti, schiaccianti e azzera ogni tentativo di risalita.
In questi passaggi che sembrano di sconfitta e resa, capisco(anche dopo anni) che in alcuni casi bisogna ricordarsi che "non nuocere l'altro" è già di per sé un atto di cura. Dove quel che è prioritario prima ancora del guarire, è rispettare, osservare e sostare.
L'accanimento terapeutico diventa quindi l'accanimento di chi cura, e di chi vuole vincere sulla malattia.
Questo, inevitabilmente, mi esige a rivedere cosa è vita e morte per l' altro, cosa è terapeutico o no per l' altro.
PRIMUM non nuocere è un atto di limite, dove per fortuna anche in terapia scopro sempre che sono umana e incontro altri umani che non cercano salvatori, ma posti di mondo dove possono almeno sentire di non sentirsi in pericolo.
Forse tra i vari giuramenti, quello prioritario dovrebbe essere quello di ricordarsi di restare un umano, un umano con dei limiti.

La psicoterapia spiegata in poche parole:un avvicinarsi e un ricucire tanti parti del sé!Grazie ad una mia giovanissima ...
31/03/2025

La psicoterapia spiegata in poche parole:
un avvicinarsi e un ricucire tanti parti del sé!

Grazie ad una mia giovanissima paziente che mi ha regalato una bellissima metafora in sessione di autoritratto con photocollage.
E della sua metafora ne avevo un grand bisogno🙂

"Mi servirà sempre del cotone, perché se cresco significa che qualcosa mi ferirà inevitabilmente ma non fa niente, mi armo di cotone per potermi sempre ricucire".

Chi è libero cresce, chi cresce si assume più rischi, ma al tempo trova più armi per combattere 🫀🧠

Indirizzo

Via Alcide De Gasperi 361
Pagani
84016

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Psicologa e Psicoterapeuta familiare. Il mio orientamento professionale e teorico è di stampo sistemico relazionale e dunque mi approccio alla diagnosi e alla cura della persona considerando sia il suo mondo interno che il contesto in cui questa è inserita (come famiglia, lavoro, relazioni sociali). Al centro del mio lavoro c'è la persona e il miglioramento delle sue condizioni di vita a partire dalla consapevolezza, elaborazione delle sue sofferenze (siano esse legate a depressione, ansia, d. alimentari, fobie, ecc.) e dei fattori/circostanze familiari, individuali ecc che le incrementano. Grazie a corsi di formazione ed esperienze professionali mi occupo nello specifico della cura dei disturbi alimentari (anoressia, obesità, bulimia) impiegando sia sostegno individuale che familiare.