dott.ssa Maurizia Buonvino Pedagogista Clinico

dott.ssa Maurizia Buonvino Pedagogista Clinico Il Pedagogista Clinico si pone l'obiettivo di educare la persona, ovvero aiutarla a trovare in se st

Ma lo vogliamo dire, una volta per tutte, che abbiamo completamente frainteso il significato della parola “forte”?La for...
30/06/2025

Ma lo vogliamo dire, una volta per tutte, che abbiamo completamente frainteso il significato della parola “forte”?

La forza non è un grido. È un silenzio che ha già capito tutto.
È non avere più bisogno di convincere nessuno.
È smettere di rincorrere chi non sente.
È lasciare andare senza rancore.
È camminare accanto a chi sceglie di restare, senza chiedere niente.
È non dover urlare per farsi ascoltare.
È parlare piano, con chi ha davvero voglia di capire.

Essere forti non è vincere.
È non perdere se stessi mentre tutto intorno cambia.
È restare fedeli a ciò che si è, anche se il mondo ti chiede di essere altro.
Anche se essere autentici fa paura.

E chi è davvero forte…
non deve dimostrarlo a nessuno.
Perché lo è. Punto.

La dermatite seborroica è un'infiammazione delle zone ricche di ghiandole sebacee.In chiave psicosomatica, il sebo rappr...
05/06/2025

La dermatite seborroica è un'infiammazione delle zone ricche di ghiandole sebacee.
In chiave psicosomatica, il sebo rappresenta la protezione, la lubrificazione del contatto con la vita.

Quando la pelle si ribella con arrossamenti, desquamazioni e prurito, qualcosa dentro di noi rifiuta il contatto, o si sente invaso, soffocato.

🔥 Cause psicosomatiche principali:

🔸 Conflitto con l’autorità (padre, figure maschili, superiori)
→ spesso presente quando la dermatite colpisce il cuoio capelluto o le sopracciglia.

🔸 Senso di vergogna o rifiuto di sé
→ come se la pelle volesse nascondere un “volto” che non ci piace più.

🔸 Sforzo costante per controllare tutto, fino a infiammare il proprio confine cutaneo.
→ il sebo in eccesso diventa grido di controllo e resistenza.

🔸 Paura del giudizio e bisogno di perfezione
→ la pelle si “sfalda” dove ci sentiamo osservati: fronte, naso, mento.

🔸 Stress emotivo cronico non verbalizzato
→ l’energia mentale si accumula e viene espulsa attraverso la pelle, soprattutto in testa.

💬 Frase chiave simbolica:

> “Lascio andare il controllo.
Lascio che la vita mi tocchi senza ferirmi.
È sicuro per me mostrarmi al mondo.”

🌙 Dove colpisce,

▪️ Cuoi capelluto → pensieri ossessivi, bisogno di dominare o difendersi
▪️ Zona T (viso) → immagine sociale, rifiuto del proprio riflesso
▪️ Torace → conflitto cuore-volontà, trattenere emozioni che “scaldano” dentro

“La persona che ti ha rovinato l'umore ha fatto questo: ha aumentato il livello di emoglobina e adrenalina, perché ti se...
31/05/2025

“La persona che ti ha rovinato l'umore ha fatto questo: ha aumentato il livello di emoglobina e adrenalina, perché ti sei arrabbiato. E le ha lasciate cadere bruscamente, perché poi hai sperimentato depressione e stanchezza. Ha fatto produrre al tuo stomaco succo corrosivo. Ha causato uno spasmo dei capillari e l’interruzione dei processi metabolici.

In effetti, questo personaggio ti ha picchiato perché nel tuo sangue sono entrate esattamente le stesse sostanze che entrano nel sangue di una persona picchiata.

Se hai scacciato rapidamente lo sfacciato e hai cercato di dimenticartene, non ti succederà nulla di terribile. Se hai tollerato e continuato a comunicare per molto tempo, non fa bene alla tua salute.

E quella persona che ha sollevato il tuo umore: ha detto cose piacevoli, ha scherzato, ha condiviso una battuta divertente o ha scritto un complimento, ha causato il rilascio di ormoni che rafforzano la salute.

I vasi si sono espansi, c'è stato più ossigeno, il metabolismo è migliorato e l'immunità si è rafforzata. E la vita si è prolungata.

E se tu vuoi anche dire e fare qualcosa di carino parte una reazione a catena.

Il buon umore influisce sugli esami del sangue e in generale, lo confermano tutti i test.

Dobbiamo mantenere il buon umore. E apprezzare coloro che lo danno. Non ci lasciamo schiaffeggiare da chi ci dice parole brutte.

Quando ci svegliamo al mattino si tratta di una nuova nascita, una nuova piccola vita - che inizi con un buon umore, con buone notizie e piccoli piaceri!”

Anna Kiryanova da un post di Olga Samarina❤️

21/05/2025
17/05/2025

L'ego vuole quantità...
L'anima vuole qualità...
I modi definiscono chi sei...
Non chi credi di essere....

25/04/2025

RESISTENZA È UNA PAROLA BELLISSIMA
Perché contiene tutta la fatica,
ma anche tutta la luce.

È sapere che ogni dolore può essere attraversato.
Che non serve stringere i denti per forza,
ma imparare a respirare piano
quando il mondo corre
e tu sei fermo.

Lasciare che ogni cicatrice racconti una storia di rinascita.
È trovare forza nella fragilità,
sapere che anche le lacrime nutrono.
Che anche da lì, a volte, si rifiorisce.

È restare con te stesso
quando tutto il resto se ne va.
È continuare a scegliere la vita,
anche quando fa male.
Anche quando niente sembra cambiare.

Resistere è un atto d’amore.
Verso chi sei.
Verso chi stai diventando.
Verso quella parte viva e silenziosa di te
che, anche nei giorni più bui,
non ha mai smesso di crederci.

Resistenza è davvero una parola bellissima.
Buon 25 Aprile!

"La buona madre è quella che diventa inutile" (N. Coosemans)Una frase che spiazza, ma che racchiude una potente verità.N...
16/04/2025

"La buona madre è quella che diventa inutile" (N. Coosemans)
Una frase che spiazza, ma che racchiude una potente verità.

Nel percorso di crescita, il compito di un genitore non è creare dipendenza, ma allenare all’autonomia. È accompagnare, non sostituire. È costruire sicurezza interna, non controllo.

🧠 Il cervello adolescente ha bisogno di allenamento per imparare a prendere decisioni, gestire le emozioni e costruire la propria identità. Una iperprotezione può rallentare lo sviluppo delle aree cerebrali deputate all’autoregolazione e al problem solving.

Aiutare significa anche fare un passo indietro. Lasciare che il ragazzo o la ragazza inciampi, si rialzi, scelga. Perché solo così potrà sviluppare quella forza interiore che rende liberi e capaci. Essere “inutile” non vuol dire essere assente. Vuol dire essere diventati una base sicura.

Emozioni inascoltate
29/03/2025

Emozioni inascoltate

11/03/2025

Le emozioni non si possono neutralizzare, ma gestire.
Esse sono una bussola capace di indirizzare la nostra vita, o comunque funzionali al nostro benessere od alla nostra sopravvivenza.
È dunque importante notare le emozioni che proviamo ed imparare a capire il ruolo che rivestono nella nostra vita, accoglierle, conoscerle e gestirle.
Ad esempio, la paura, se tacitata e bloccata, si ripropone in modo sempre più prorompente e soverchiante. L'ansia, se assecondata viene alimentata ed esacerbata. La prima, ad esempio, nasce dalla necessità di autosegnalarci un pericolo, od una circostanza dannosa, spiacevole o rischiosa. La seconda ci segnala qualcosa a cui teniamo, ma che potremmo temere di non riuscire a fare, magari per problemi di autostima.
È quando il livello di entrambe diventa eccessivo ed incontrollato che si fanno disfunzionali, comportando blocchi, od evitamento.

Il dolore che senti ora si trasformerà in forza.Il cuore può spezzarsi, ma non rimane spezzato per sempre.Ogni battuta d...
08/03/2025

Il dolore che senti ora si trasformerà in forza.

Il cuore può spezzarsi, ma non rimane spezzato per sempre.

Ogni battuta d'arresto è solo parte della trasformazione.

Dal dolore alla guarigione, e infine, all'essere indistruttibile.

Ti stai costruendo ogni anno più forte.

CONOSCI L’ANEDDOTO DELLA “TAZZA DI CAFFÈ”?Immagina di camminare con la tua tazza di caffè e, all’improvviso, qualcuno pa...
04/03/2025

CONOSCI L’ANEDDOTO DELLA “TAZZA DI CAFFÈ”?

Immagina di camminare con la tua tazza di caffè e, all’improvviso, qualcuno passa, ti spinge e il caffè si rovescia dappertutto.

Perché hai versato il caffè?
Perché qualcuno mi ha spinto.
Risposta sbagliata.

Hai versato il caffè perché era quello che avevi nella tazza. Se fosse stato tè, avresti versato tè.

Ciò che hai nella tua tazza è ciò che si riverserà fuori.

Lo stesso accade quando la vita ti scuote (e accadrà, prima o poi).

Quello che hai dentro di te è ciò che verserai sugli altri.

Puoi andare in giro fingendo che la tua tazza sia piena di virtù… ma quando la vita ti spingerà, si rovescerà ciò che realmente hai dentro.

Alla fine, la verità viene sempre a galla. Quindi, chiediti: cosa c’è nella mia tazza?

Quando la vita mi metterà alla prova, cosa verserò fuori?
Amore, gioia, pace, umiltà, pazienza, fede, autocontrollo…
Oppure amarezza, lamentele, pensieri negativi, paura, parole dure?

Lavora per riempire la tua tazza con gratitudine, generosità, amore e cose buone.

Perché quello di cui è piena la tua tazza… è ciò che uscirà quando la vita ti scuoterà. 😊☕

Il corpo: un libro che pensa contro se stessoGALIMBERTI "Quando scrissi Il corpo, sentivo l’urgenza di affrontare un tem...
01/02/2025

Il corpo: un libro che pensa contro se stesso
GALIMBERTI

"Quando scrissi Il corpo, sentivo l’urgenza di affrontare un tema che, nonostante la sua ovvia centralità, era stato a lungo relegato ai margini del pensiero filosofico e psicologico: il corpo, appunto. Non come oggetto, non come strumento, ma come protagonista della nostra esistenza. Per troppo tempo, il corpo è stato diviso dalla mente, relegato al ruolo di supporto passivo o di fardello da controllare. Eppure, il corpo è il nostro primo strumento di conoscenza, il nostro linguaggio originario, il luogo dove avviene la vita.

Platone lo ha definito una "prigione dell'anima". La tradizione giudaico-cristiana ha trasformato questa immagine in una "maledizione della carne". Poi Cartesio ha imposto la scissione definitiva: res cogitans da una parte, res extensa dall’altra. E oggi? Oggi il corpo viene spogliato della sua complessità e ridotto a "forza-lavoro", a "macchina biologica" da ottimizzare, a prodotto da plasmare e vendere. Ma il corpo non è solo biologia né semplice materia. È un luogo di ambivalenze: piacere e dolore, forza e fragilità, identità e alterità.

Non possiamo parlare di psiche senza parlare di corpo. Non possiamo curare la mente senza ascoltare i messaggi del corpo. Non possiamo comprendere l'essere umano se continuiamo a negare l'unità indissolubile che siamo.

Oggi, forse più di allora, questa riflessione è necessaria. Viviamo in un’epoca che celebra il corpo solo per la sua estetica o per la sua produttività, ma lo tradisce continuamente nella sua verità profonda. È tempo di restituire dignità al corpo, non come oggetto, ma come soggetto. Non come limite, ma come possibilità. Non come nemico, ma come compagno insostituibile del nostro viaggio nel mondo".

Indirizzo

Palazzo San Gervasio

Telefono

3381710487

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