Spero di non annoiarti e mi presento subito: mi chiamo Chiara ed amo questo nome, sono nata e vivo a Palermo ed amo questa città.
Come hai letto nel titolo, sono una psicologa. Ma perché su due ruote? A dire il vero sono quattro, ma le due piccoline quasi non si vedono, pur essendo importantissime, e, per motivi di sintesi, mi sono limitata a porre in risalto solo quelle più grandi, come lo schizzo di un artista che con poche linee riesce ad esprimere un’immagine.
Ho scelto di definirmi così perché mi identifica e mette in risalto la realtà della mia vita su una sedia a rotelle, dalla mattina alla sera, da quando mi alzo a quando mi corico. E poi, scusa, mi è sembrato giusto dare valore e visibilità a chi mi ha accompagnato per tutta la vita, senza mai protestare o essere scocciata dal mio continuo andare e ve**re: una vera compagna fedele che ha percorso con me le strade vicine e quelle lontane, quelle lisce e quelle scoscese, quelle in salita e quelle in discesa, e ce l’abbiamo fatta e siamo ancora insieme e non abbiamo nessuna intenzione di lasciarci.
Anche grazie a lei ce l’ho fatta a raggiungere traguardi importanti.
Ho scelto di diventare psicologa per un desiderio interiore di aiutare gli altri, di aiutare chi è in difficoltà e poter contribuire a ridare il sorriso a chi l’ha perso.
Immaginerai quanto la mia vita non sia stata sempre facile e quante difficoltà io abbia dovuto affrontare e superare per non interrompere o smarrire il mio cammino.
Ma oggi sono qui, pronta ad esercitare la mia professione, nella certezza di contribuire alla risoluzione dei problemi di chi mi chiede aiuto.
Quali sono le motivazioni che mi hanno spinto ad impostare il mio sito e i miei social in maniera, forse, un po' diversa rispetto ad altri miei colleghi?
Provo a spiegartele.
Il primo motivo è per superare la “prima impressione”.
Ho, infatti, pensato di “svelare” la mia condizione fisica già dal sottotitolo, così da permettere a te, che vuoi iniziare un percorso di supporto psicologico utile al raggiungimento e al mantenimento del tuo benessere psicologico, di poter scegliere liberamente e con consapevolezza.
Un altro motivo, non meno importante del precedente, è far sì che tu, che sperimenti o hai sperimentato un’esperienza simile alla mia, di disabilità, fisica o psichica, possa decidere di affidarti ad un professionista che sappia comprenderti più profondamente.
Ma anche tu, genitore, assistente, insegnante, o chiunque sia, chiamato ogni giorno a confrontarti con la “disabilità” di un tuo caro, possa decidere di intraprendere un percorso di supporto psicologico per imparare ad accettare e gestire adeguatamente le difficoltà altrui.
Inoltre, grazie al materiale che condividerò, (articoli, saggi, esempi, strategie specifiche, consigli e tutto ciò che mi sembrerà utile), riceverai un aiuto concreto per affrontare le difficoltà, risolvere alcuni dubbi o acquisire delle nuove e più specifiche competenze.
Infine, desidero trasmettere a chi mi legge, sia qui che in tutto ciò che pubblicherò, l’idea che lo psicologo non è affatto un “alieno”, una persona sempre felice e realizzata, che ha la soluzione a tutto, ma una persona come te, che ha sperimentato gioie e dolori, ma che attraverso alcuni metodi e strumenti specifici, può aiutarti a trovare le TUE soluzioni, ai tuoi problemi.
Si, hai capito bene, non è un errore di battitura, sono proprio le TUE soluzioni che troveremo INSIEME, niente di più e niente di meno.
In che senso? E perché insieme?
Semplice! È all'interno della relazione terapeutica con il nostro psicologo che riusciamo a trovare le nostre soluzioni.
Anche nel caso di disturbi che hanno una causa neurobiologica e non relazionale, dovuti quindi ad un diverso funzionamento strutturale e/o funzionale del cervello, è utile che lo psicologo applichi gli interventi previsti adattandoli alla personalità del paziente, tenendo conto per quanto possibile dei suoi bisogni e delle sue richieste, che possono esprimersi sono all’ interno di esperienza relazionale sana.
Bene, credo sia arrivato il momento di salutarci.
Io mi sono messa in gioco. Spero lo faccia anche tu permettendo, a me e a te, di costruire una sana relazione.
A presto!
Chiara