20/05/2025
Coazione a ripetere il trauma
1. Alla scoperta e alla ricostruzione del presunto trauma segue, nelle sedute analitiche, una serie quasi infinita di ripetizioni con tutte le immaginabili esplosioni d’affetti. Le aspettative psicoanalitiche, fino ad oggi, giustificavano la speranza che in ognuna di queste esplosioni una certa quantità di affetti compressi sarebbe stata rivissuta a livello emotivo e muscolare e che, esaurita tutta questa quantità, il sintomo sarebbe scomparso spontaneamente. Di conseguenza l’orientamento dell’analista era quello di scoprire ed eliminare tutte le tendenze alla fuga e all’evasione del paziente per spingerlo nell’unica direzione rimasta, quella del trauma, che così poteva essere vissuto consciamente fino in fondo; in questo modo, le formazioni nevrotiche sostitutive, diventate inutili, si esaurivano da sole.
La cosa più importante di tutto ciò è il fatto che l’abreazione di quantità traumatiche non basta, la situazione deve diventare differente da ciò che è propriamente traumatico per rendere possibile una diversa soluzione favorevole. Il punto essenziale della ripetizione modificata è l’abbandono della propria rigida autorità e dell’ostilità che in essa si nasconde. Il sollievo che ne deriva non è passeggero e le convinzioni così acquisite hanno radici più salde.
Sandor Ferenczi