01/02/2024
Perché vai in terapia? Per R E S P I R A R E
La respirazione diaframmatica produce parasimpaticotonia, il sistema addetto ai momenti di calma, di tranquillità, di allentamento. Stomaco e intestino sono in movimento, il sangue scorre più lento, vengono messe in circolazione endorfine e proteine P che producono un intenso senso di benessere. L’organismo non deve affrontare nessuna situazione che richieda azione intensa, rapide decisioni, concentrazione, prontezza di riflessi, forza a disposizione. In un funzionamento sano, un individuo dovrebbe poter ritornare alla respirazione diaframmatica ogniqualvolta non ci sia più bisogno di attivarsi, di affrontare situazioni di allarme, pericolo o lotta. Nei bambini tutto questo è ben visibile: la respirazione diaframmatica è chiaramente presente per la maggior parte del tempo. Anche quando stanno compiendo degli sforzi fisici, se non c’è motivo di allarme, la respirazione è ancora diaframmatica. Ma nel corso dello sviluppo evolutivo, per le pressioni negative dell’ambiente, questo funzionamento sano può andare incontro ad alterazioni: si perde la capacità di ritrovare vari tipi di respirazione a seconda delle circostanze esterne, si perde la capacità di ritornare alla respirazione diaframmatica, e si resta intrappolati in un tipo di respirazione diverso che diventa cronico, permanentemente presente anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Se un bambino è spesso in allarme, impaurito, il diaframma si irrigidirà, il respiro sarà mozzato, e con l’andar del tempo non ritornerà più ad essere diaframmatico ma resterà sempre alto nel torace. Ecco perché la respirazione diaframmatica è quella che in terapia ci interessa, è quella che ha bisogno di essere recuperata, al fine di recuperare anche una importante capacità di regolazione dell’intero organismo, di recuperare allentamento, calma e benessere di fondo.