
25/02/2025
La vera libertà è riuscire ad essere come siamo con tutte le nostre paure e per farlo dobbiamo sapere stare nel silenzio, dobbiamo saper essere montagna.
La terapia può essere un’esperienza in cui costruire una base sicura dove poter Essere.
Quest’anno ha segnato la caduta del muro di Berlino che il gruppo aveva tirato su, professionale e personale si sovrappongono e si intrecciano costantemente, non si può Fare senza Essere.
Mi viene in mente alla conclusione di questo elaborato e di quest’anno la fine di un libro che ha segnato in particolar modo per il concetto di Mabui (Anima).
Il Mabui (o Mabuya) è un concetto radicato nella cultura dell’isola giapponese di Okinawa, che possiamo accomunare a tutto quello che in Occidente chiamiamo spirito, anima, l’essenza di noi stessi. Secondo la tradizione, ogni essere umano è dotato di un Mabui unico e insostituibile. Ognuno di noi, però, nel corso della vita, a causa di un forte dolore, trauma o schock può perderlo durante il proprio cammino. Privati del Mabui, entriamo in uno stato ‘dormizione’, siamo incapaci di vivere. Per ritrovarlo bisogna cercarlo nel punto in cui lo abbiamo smarrito, solo così possiamo tornare noi stessi. “C’è un’unica fiamma che splende dentro di me, e niente e nessuno la potrà ‘mai spegnere. Mentre mi dicevo queste parole mi ricordai che erano il verso di una canzone” e, proprio come quella volta in montagna con Ataru, scoppiai a ridere.
Nessuno sa ancora dove ci porterà questo viaggio, ma ci attendono giorni e notti meravigliosi.
Così continuava la canzone.
“Da quando ti è tornato il mabui hai cambiato espressione. È tornato di sua iniziativa perché tu non ti sei affannata a
cercarlo,” disse Shingaki con uno sguardo imparziale, quasi glaciale, come se davanti agli occhi avesse i monti, il mare, l’arcobaleno.
“Chissà se è tornato veramente,” risposi. Poi mi misi a ridere. “Ma va bene lo stesso. Adesso sono qui, è questo l’importante.”
Banana Yoshimoto, Il Dolce Domani.