02/02/2024
E auto-apertura sia!
Sarà capitato a tuttə, a volte, di percepirsi quasi “ingessati” nel proprio ruolo, senza possibilità di grandi spostamenti, senza sentirsi titolati ad uscire da quei “confini” rigidi che noi stessi ci imponiamo. Confini che il più delle volte sono funzionali, ma che tante altre risultano limitanti. Dopotutto, in medio stat virtus. Oggi ho sentito la necessità di volerli sforare, quei confini, di provare l’ebbrezza di uscire fuori, allo scoperto. Di far passare un pò di più la mia essenza, non solo come professionista, ma come persona che ha un proprio vissuto, a tratti anche doloroso. Oggi ho sentito il bisogno di mostrare una parte intima di me, affinché si abbia contezza del fatto che siamo tutti uguali, seppur con le nostre diversità. Anche dietro il nostro, il mio abito, ci sono pensieri, emozioni e comportamenti disturbanti che ci provocano delle riflessioni, degli spostamenti, delle titubanze, esattamente come a tuttə noi. Se soffrite, non siete soli. Se soffriamo, non siamo soli. Però, con tutti gli anni di terapia e l’incessante lavoro che continuo a fare su me stessa, una cosa l’ho capita: che la vera libertà è riuscire ad essere se stessə. Abbracciando le nostre fragilità, i nostri difetti, i nostri nervi scoperti, le nostre battute d’arresto, i nostri “fallimenti”, oltre che i nostri pregi. Il puzzle della nostra unicità. Riuscire a dire “IO SONO QUESTA” senza per forza doversi sentire sbagliatə.
Non è facile, non è un punto di arrivo. È un processo, in continuo divenire. Un po’ come la terapia. Non è forse la ricerca del pezzo mancante? Spero di riuscire a guidare l’Altro in questa scoperta o riscoperta di Sé. Un abbraccio caloroso a chi soffre, a chi si sente solə, a chi si sente fragile. A tutti noi, indistintamente.
Prenditi cura di te ❤️