19/12/2025
✨ Lo sapevi che chiamare “sgarro” un cibo dice molto più del nostro rapporto con il cibo che del cibo stesso?
Uno sgarro presuppone, un errore, una regola infranta.
Ma mangiare durante le feste non è trasgressione, non è un errore: è vita che accade è tradizione, condivisione, memoria, presenza.
Purtroppo la "diet culture" ha instillato nel tempo l’idea che esistano cibi “giusti” e cibi che rappresentano un "errore".
Quella narrazione crea colpa, tensione, bisogno di controllo — non salute.
Sorrido sempre quando un/una mio/mia paziente utilizza la parola SGARRO e nel mio lavoro cerco sempre di accompagnare la persona che fa il percorso con me verso una nuova consapevolezza.
Perché il cibo non è un esame da superare.
Non va meritato.
Non va compensato.
E non perde valore nutrizionale o simbolico perché siamo a dicembre.
Cerchiamo di instillare nella nostra mente nuove idee, altri punti di vista:
Il corpo sa gestire la variabilità
Il piacere fa parte del benessere
Un singolo pasto o 3 pasti particolari sotto le feste non definiscono nulla
La flessibilità è più sostenibile della rigidità
Forse quando impareremo a smettere di etichettare il cibo come “sgarro”, si ridurrà anche l’eccesso (o il difetto).
Perché ciò che non è proibito smette di essere urgente.
🎄 Le feste non sono un’eccezione da controllare,
ma un’esperienza da attraversare con presenza e rispetto.
👉 Ti è mai capitato di vivere il cibo delle feste come un “errore”?