14/06/2023
Arriva l'estate e i bambini cominciano a trascorrere lunghe giornate all’aperto e al sole.
Siamo ormai tutti sensibilizzati ai danni che i raggi solari possono causare alla pelle ed è difficile che un bambino non venga adeguatamente protetto con creme filtranti o magliette.
Non è ancora altrettanto diffusa la consapevolezza che bisogna proteggere anche i loro occhi.
Per i più grandicelli cappellini con visiera e occhiali da sole con buone lenti filtranti anti-UV sono quello che serve per far sì che l’esposizione al sole sia fonte solo degli importanti benefici per la crescita, il buon umore, la solidità delle ossa.
Cerchiamo, inoltre, di evitare che stiano al sole nelle ore centrali del giorno, tra le 12 e le 16, quando è maggiore la concentrazione dei raggi UV dannosi per la vista.
Nel caso dei neonati, sarebbe meglio evitare del tutto l'esposizione diretta al sole sotto i 6 mesi e poi cominciare gradualmente, iniziando con tempi molto brevi e nelle ore meno calde.
L’esposizione ai raggi UV ha, purtroppo, un effetto cumulativo e può determinare problemi alla vista nel corso della vita futura dei nostri bambini, come favorire l’insorgenza di cataratta, degenerazioni retiniche, pterigio e forme tumorali, come il melanoma oculare.
I bambini trascorrono in genere molto più tempo sotto il sole rispetto agli adulti ed è stato calcolato che assorbono tre volte la dose annuale media di UV rispetto ad un adulto. Inoltre il cristallino del bambino, ancora del tutto trasparente, ha minore capacità di filtrare i raggi UV rispetto all’occhio dell’adulto. L’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta che una parte significativa dell’esposizione agli UV nel corso della vita si verifica prima dei 18 anni di età, proprio quando sarebbe necessaria una speciale protezione.