21/02/2025
IL PIEDE PIATTO
Tratto da: “ Piede piatto e plantari.
Rilevanza clinica ed evidenza scientifica”
Giuseppe Taglialavoro
Clinica Ortopedica, Università di Padova
(Medico e Bambino 2004;23:689-694)
"Prima dei tre anni di età il piede è fisioligicamente piatto.Il piede piatto si suole suddividere in 2
forme principali: il piede piatto lasso
dell’infanzia e il piede piatto essenziale
dell’adolescenza, che ovviamente non
è altro che la continuazione del primo.
Il piede piatto lasso dell’infanzia si colloca
cronologicamente tra il 3° e il 6°
anno di vita ed è praticamente sempre
asintomatico. Si rende evidente solamente
sotto carico, mentre in scarico e
in punta di piedi la sua morfologia è del
tutto normale. Il piede piatto dell’adolescenza si
colloca cronologicamente tra il 6° e il
13° anno di vita; a questa età può
diventare sintomatico. Per
questo motivo il piede piatto essenziale
dell’adolescenza viene suddiviso in tre
sottogruppi: piede piatto funzionale,
piede piatto contratto, piede piatto
strutturato. La forma cosiddetta funzionale è
asintomatica. Essa si rende evidente
solamente sottocarico, mentre in scarico
o in appoggio sulle punte, il piede
mostra una morfologia plantare del tutto
normale in maniera del
tutto sovrapponibile al piede piatto lasso
dell’infanzia.
Il piede piatto contratto e il piede
piatto strutturato sono invece sintomatici.
STORIA NATURALE
Il piede piatto del 3°anno di vita
assume una morfologia “normale”
nella stragrande maggioranza dei casi ,
(80% dei casi,) verso il 6° anno di vita.
Il piede piatto essenziale dell’adolescenza
altro non è che quel 20% dei piedi
che rimane piatto. Ma anche questi,
se pur più tardivamente, sono comunque
destinati a normalizzarsi e soltanto
una piccolissima percentuale, compresa
tra l’1 e il 5%, tende a restare piatto e a diventare sintomatico.
L’UTILIZZO DEL PLANTARi
L’efficacia terapeutica
dei plantari è scientificamente
provata? E’ possibile che, con l’uso
del plantare, si possa evitare l’evoluzione
di un piede piatto “funzionale”,
“flessibile”, asintomatico, in piede piatto
patologico. La gran parte degli
studi nega qualsiasi efficacia al trattamento
con plantari.Alcuni lavori dimostrano inoltre,
non soltanto l’inefficacia dei plantari,
ma anche una loro potenziale dannosità in quanto .
l’uso dei plantari,specialmente se non confezionati a " regola d'arte", disturbando il fisiologico sviluppo
dell’arco plantare, finirebbe per
aumentare il numero di piedi che non
si normalizzano a fine accrescimento.
In conclusione, non solo non vi è
nessuna indicazione al plantare nel piede
piatto essenziale del bambino, ma
esiste più che un semplice sospetto
che questo possa avere un effetto negativo,
disturbando il normale processo
di maturazione e di normalizzazione
CONCLUSIONE
Alla luce dei dati della letteratura, il
piede piatto, nella quasi totalità
dei casi, è l’espressione morfologica di
uno stadio evolutivo o l’espressione di
un ritardo maturativo del piede o una
variante anatomica normale. Solo in
una piccolissima percentuale di casi è
l’espressione clinica di una condizione
patologica che si manifesterà a partire dai 6 anni di età.
Questo, infatti, è il momento evolutivo durante il quale il bambino deve essere visitato dallo specialista ortopedico.All’ortopedico spetterà l’approfondimento diagnostico per porre in essere un trattamento chirurgico ".