Psicologa -Anna Maria Gentile

Psicologa -Anna Maria Gentile Psicologa, Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale.Terapeuta EMDR. Esperta nella valutazione psicod

MI SACRIFICO SEMPRE PER GLI ALTRI. PERCHÉ LO FACCIO?Se leggendo questo articolo noti almeno cinque delle seguenti caratt...
16/09/2025

MI SACRIFICO SEMPRE PER GLI ALTRI. PERCHÉ LO FACCIO?
Se leggendo questo articolo noti almeno cinque delle seguenti caratteristiche c’è un’alta probabilità di aver sviluppato lo schema dell’autosacrificio:

le persone normalmente si rivolgono a me per chiedere aiuto o consiglio;

tendo a pensare agli altri piuttosto che a me stesso;

lascio perdere ogni cosa se qualcuno vicino a me ha bisogno del mio aiuto;

dò più agli altri di quanto ricevo in cambio;

faccio le cose per gli altri piuttosto che lasciare che si sforzino di farle da soli;

se qualcuno mi chiede qualcosa mi sento colpevole se rispondo di no;

mi capita di sentirmi stanco e oberato dalle cose che devo fare per gli altri;

trovo difficile vedere qualcuno che soffre emotivamente;

raramente esprimo i miei sentimenti e i miei bisogni agli altri;

mi sento egoista a mettere i miei interessi davanti a quelli degli altri;

ho la sensazione di non fare mai abbastanza e mi sento in colpa.

Lo schema dell’autosacrificio può sembrano uno schema positivo ma in realtà non è così.
Le persone che presentano tale schema sacrificano se stesse e provano sentimenti di colpa e di rabbia quando i loro bisogni non vengono soddisfatti.
Tali emozioni non espresse spesso possono sfociare in disturbi psicosomatici. Infatti tali pazienti manifestano una sintomatologia psicosomatica come mal di testa, disturbi gastrointestinali, dolori cronici o affaticamento.

COME DISINESCARE LA TRAPPOLA DELL’AUTOSACRIFICIO
Attraverso la psicoterapia si rende il paziente consapevole che l’autosacrificio non è affatto qualcosa di buono; la persona viene sensibilizzata sulla sproporzione tra “il dare e l’avere”, mettendo in luce la mancanza di equilibrio tra ciò che il paziente dà alle persone significative e quello che invece riceve da loro. Imparerà a esprimere e soddisfare i propri bisogni a stabilire dei limiti senza sentirsi in colpa. Imparerà a dare valore a se stessi tanto quanto né danno agli altri.

L’infertilità come lutto: una perdita invisibileQuando la coppia decide di avere un bambino……. ma… i mesi passano e quel...
26/08/2025

L’infertilità come lutto: una perdita invisibile

Quando la coppia decide di avere un bambino……. ma… i mesi passano e quel bambino desiderato non arriva…. iniziano i controlli, le visite, gli approfondimenti. Diventa un momento di crisi per la coppia e per sé stessi.

L’infertilità ha un impatto psicologico profondo e complesso, che coinvolge non solo l’individuo ma anche la coppia. È considerata una “crisi di vita” che altera la percezione di sé, della relazione e del futuro.

È un lutto, ma spesso “non riconosciuto” dalla società e persino da chi lo vive. Infatti:

È un lutto invisibile: A differenza di altri lutti più tangibili e socialmente riconosciuti, quello legato all’infertilità non ha riti, non ha una “causa” evidente agli occhi degli altri. Questo rende difficile per le persone che lo vivono ricevere supporto e comprensione. Spesso, la coppia si chiude in se stessa, evitando di parlarne per paura del giudizio o per la sensazione di non essere compresi o di sentirsi giudicati.

La perdita del bambino immaginato: Il dolore non riguarda solo l’assenza di un figlio reale, ma anche la perdita del “bambino sognato”, di una genitorialità desiderata e delle aspettative legate alla formazione di una famiglia “ideale”. È un lutto per qualcosa che non è mai stato, un’assenza che si percepisce come un vuoto incombabile.
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        Dopo una settimana di chiusura, si ricomincia. Sono fortunata perché amo il mio lavoro. Se fai una qualcosa che ...
18/08/2025



Dopo una settimana di chiusura, si ricomincia. Sono fortunata perché amo il mio lavoro. Se fai una qualcosa che ti piace non ti pesa farlo.
Buon inizio di settimana a tutti 😉🍀

    Sede: via Torre della Vittoria 6, Torretta              via Paolo Veronese 13, Palermo
08/08/2025


Sede: via Torre della Vittoria 6, Torretta
via Paolo Veronese 13, Palermo

      "Non puoi cambiare il passato, ma puoi costruire un futuro migliore"
08/08/2025



"Non puoi cambiare il passato, ma puoi costruire un futuro migliore"

Per iniziare un percorso di psicoterapia ci VUOLE CORAGGIO!!Si perché Il primo passo per cambiare è rendersi conto di no...
05/08/2025

Per iniziare un percorso di psicoterapia ci VUOLE CORAGGIO!!
Si perché Il primo passo per cambiare è rendersi conto di non essere impotenti. Non si tratta di essere deboli per chiedere aiuto, ma di essere abbastanza forti per voler stare meglio. Il percorso inizia quando decidi di smettere di scappare da te stesso e per questo che ci vuole coraggio!

                  Ogni dolore è più sopportabile se lo possiamo raccontare a qualcuno Cit. Cesare Pavese
04/06/2025



Ogni dolore è più sopportabile se lo possiamo raccontare a qualcuno

Cit. Cesare Pavese

01/06/2025

Il 1° giugno si celebra la Giornata Mondiale dei Genitori.
Un’occasione per riconoscere un ruolo fondamentale nella crescita delle persone e nella costruzione del tessuto sociale.

Essere genitori, oggi, significa molto più che educare: vuol dire accompagnare nello sviluppo emotivo, gestire incertezze, fatiche e cambiamenti, saper chiedere aiuto e costruire relazioni sane, anche nei momenti difficili.

In un tempo di trasformazioni culturali, nuovi modelli familiari, pressioni educative e solitudini silenziose, la genitorialità non è mai scontata. È un’esperienza che richiede sostegno, consapevolezza, ascolto.

Il CNOP ribadisce il valore della psicologia nel sostenere le famiglie.
Perché prendersi cura dei genitori significa prendersi cura anche delle generazioni future.

        GUARDIAMO BINGBing è un cartone animato che ha come protagonista un coniglietto. Ha un approccio educativo, in c...
01/06/2025



GUARDIAMO BING

Bing è un cartone animato che ha come protagonista un coniglietto. Ha un approccio educativo, in cui tratta i temi della crescita, delle e della gestione delle . 
Bing affronta situazioni che stimolano il pensiero e la gestione delle emozioni, aiutando i bambini a sviluppare le proprie capacità di -solving e . 

Nel cartone c'è un altro personaggio Flop, un pupazzo di pezza che rappresenta un modello di adulto paziente e comprensivo, che guida Bing e lo aiuta a superare le difficoltà, incoraggiandolo a imparare e a crescere.
Le avventure di Bing sono incentrate sul gioco, che permette ai bambini di imparare in modo naturale e divertente.

            Cos’è il Disturbo di Conversione? Come si cura?Il disturbo di conversione, detto anche disturbo da sintomi n...
27/05/2025




Cos’è il Disturbo di Conversione? Come si cura?

Il disturbo di conversione, detto anche disturbo da sintomi neurologici funzionali, è un disturbo di origine psicologica in cui i sintomi riguardano un’alterazione della funzione motoria volontaria o sensoriale.

Nel disturbo di conversione possono esserci uno o più sintomi di vario tipo:

Sintomi motori: debolezza, paralisi, movimenti anomali (quali tremori, movimenti distonici, mioclonici, postura anomala degli arti);

Sintomi riguardanti la deglutizione;

Sintomi riguardanti l’eloquio (es. biascicamento);

Sintomi con attacchi epilettiformi o convulsioni;

Perdita di sensibilità;

Sintomi sensoriali (problemi visivi, olfattivi, uditivi ecc.).

Il disturbo si definisce acuto se i sintomi si manifestano per meno di 6 mesi, si definisce persistente se i sintomi si verificano per un periodo superiore ai 6 mesi.

Per definizione il disturbo di conversione deve escludere che i sintomi siano legati ad una condizione medica, quindi devono esserci dei chiari segni clinici e diagnostici che i sintomi non siano dovuti ad una malattia neurologica.

Il disturbo di conversione potrebbe essere associato ad eventi stressanti, ad un trauma psicologico o di natura fisica.

Il disturbo è spesso associato a sintomi dissociativi quali depersonalizzazione e derealizzazione e amnesia dissociativa.

CURARE IL DISTURBO DA CONVERSIONE

La psicoterapia risulta essere il trattamento più efficace per il disturbo di conversione, attraverso la tecnica EMDR è possibile elaborare i vissuti traumatici che ad esso correlati.

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 ,  ,   DEPRESSIONE POST-PARTUM. SINTOMI, FATTORI DI RISCHIO E TRATTAMENTOLa depressione post-partum è una condizione de...
22/05/2025

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DEPRESSIONE POST-PARTUM. SINTOMI, FATTORI DI RISCHIO E TRATTAMENTO

La depressione post-partum è una condizione depressiva che si manifesta dopo il parto.
I sintomi sono comuni alla depressione maggiore sono i seguenti:
1. Umore depresso;
2. Marcata o perdita di interesse o piacere per le attività che prima si svolgevano;
3. Insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni;
4. Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi tutti i giorni;
5. Faticabilità o mancanza di energia;
6. Sentimenti di svalutazione o sensi di colpa;
7. Difficoltà nella concentrazione;
8. Pensieri suicidari.
Nella depressione post-partum si aggiungono la sensazione di sopraffazione e preoccupazioni ossessive, spesso relative alla salute, all’alimentazione e alla sicurezza del bambino.
Alcune donne con depressione postpartum presentano pensieri riguardanti l’intento di fare del male al proprio figlio. I pensieri di intenzione o desiderio di fare del male al bambino devono essere distinti dai sintomi ossessivi, in cui la donna ha l’immagine o l’idea di nuocere a sé stessa o al bambino ma è molto angosciata da questa visione e non ha alcuna intenzione di agire di conseguenza.
I sintomi persistono per almeno 2 settimane.

Scopri i FATTORI DI RISCHIO e come si CURA
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11/05/2025

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Palermo
90145

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