22/07/2025
Tumore al seno, la Vitamina D può davvero migliorare la risposta alla chemioterapia?
Un'integrazione quotidiana di vitamina D3, in associazione alla chemioterapia neoadiuvante, potrebbe aumentare le probabilità di risposta completa al trattamento nelle donne con carcinoma mammario. Lo suggerisce un recente studio clinico condotto in Brasile, pubblicato sulla rivista Nutrition and Cancer, che ha coinvolto 80 pazienti con età pari o superiore ai 45 anni. Dopo sei mesi di assunzione di 2.000 Unità Internazionali al giorno, i ricercatori hanno osservato un incremento significativo nei livelli sierici di vitamina D e una maggiore percentuale di risposta patologica completa (43% contro 24% nel gruppo placebo).
Sebbene i risultati siano promettenti, gli autori invitano alla cautela: si tratta di uno studio preliminare, e la supplementazione di vitamina D deve sempre essere valutata con il medico, per evitare rischi legati al sovradosaggio.
I dati dello studio
Lo studio ha coinvolto 80 donne con età pari o superiore a 45 anni, tutte in procinto di iniziare una chemioterapia neoadiuvante per carcinoma mammario. Le pazienti sono state suddivise in due gruppi: 40 hanno ricevuto 2.000 UI al giorno di vitamina D3 per sei mesi, mentre le altre 40 hanno ricevuto placebo. I livelli sierici di 25-idrossivitamina D [25(OH)D] sono stati misurati all'inizio e alla fine del trattamento.
All'inizio dello studio, entrambi i gruppi presentavano valori compatibili con carenza di vitamina D: 19,6 ± 5,8 ng/mL nel gruppo vitamina D, 21 ± 7,9 ng/mL nel gruppo placebo. Dopo sei mesi, i livelli medi sono saliti a 28 ± 8,7 ng/mL nel gruppo trattato, contro 20,2 ± 6,1 ng/mL nel gruppo placebo.
Sul piano clinico, il tasso di risposta patologica completa (pCR) è stato raggiunto nel 43% delle donne trattate con vitamina D, rispetto al 24% nel gruppo di controllo. Un'ulteriore analisi ha evidenziato che le pazienti con livelli di 25(OH)D ≥ 20 ng/mL avevano una probabilità 3,65 volte superiore di ottenere la pCR.
Le conclusioni
Per gli autori, pur trattandosi di uno studio di piccole dimensioni, i risultati suggeriscono un possibile effetto sinergico tra integrazione di vitamina D e trattamento chemioterapico, da esplorare in studi più ampi e controllati. In ambito oncologico, livelli adeguati di vitamina D sono già stati associati a una migliore prognosi e minore tossicità in diversi setting clinici.
Pur trattandosi di una molecola essenziale, l'assunzione eccessiva di vitamina D può comportare rischi, come ipercalcemia, nefrolitiasi, nausea e dolori osteoarticolari, richiedendo monitoraggio clinico in caso di supplementazione protratta.
Fonti:
Omodei M. S. et al., Vitamin D supplementation improves pathological complete response in breast cancer patients undergoing neoadjuvant chemotherapy: a randomized clinical trial. Nutrition and Cancer (2025); doi: 10.1080/01635581.2025.2480854