16/03/2025
Sabato 15 marzo, nel contesto di tanti eventi formativi del dentale in tutta Italia (davvero tantissimi), ve ne è stato uno molto particolare al quale ho avuto la fortuna di assistere.
Il mio caro amico Ernesto Bruschi, con suo padre il Prof. Gianni Bruschi, in quel di Frosinone, presenti più di 30 colleghi provenienti da tutta Italia (e con molti rimasti fuori per sold-out dell’evento), hanno tenuto un corso dal titolo non troppo roboante, ma dai contenuti, e soprattutto dallo stile, assolutamente unici.
L’obiettivo – centrato - era parlare di antiche (Bruschi & Scipioni, 1986) e nuove (Gianni & Ernesto Bruschi, 2025 and more) tecniche aumentative dei tessuti duri e molli che accompagnano l’inserimento delle fixture implantari. Ma non sta qui la novità.
A parte che il binomio padre-figlio, per chi ne conosce le radici, la storia e l’evoluzione, è un prezioso laboratorio di idee per la chirurgia orale, l’alternarsi a due voci tra tecnica e letteratura, casi clinici e ricerca, basi fondamentali del processo di guarigione della ferita e osteointegrazione clinica ha catalizzato sin dall’introduzione di Ernesto l’attenzione dei presenti, creando un ambiente estremamente raccolto e densamente ricco di contenuti.
Mi ha colpito moltissimo il pensiero di Gianni che, glossando gli studi di J. E. Davies, ha ripetuto più volte che "se non conosciamo nei dettagli, ora per ora, come questi processi di guarigione si svolgono, non riusciremo mai a capire come interagire in modo da favorirli"; anzi, rischieremmo di intralciarli sbagliando tempi, modi, tecniche, e materiali. Andremmo avanti a tentoni, come chi non sa bene perché le cose gli riescono o non gli riescono.
Invece la biologia ha le sue leggi, immutabili, eterne, ancora in parte misteriose e per noi sconosciute, ma per altri versi ben studiate da illustri ricercatori che le hanno ben rese pubbliche. La biologia non procede a casaccio. La biologia va conosciuta, approfondita e riportata costantemente alla mente ed alla clinica.
Riflettevo sul fatto che di queste cose – così vere - non c’è mai tempo di parlare, neanche ai Congressi più importanti.
Allora mi sono ricordato di come nacquero le Università nel medioevo; erano piccole comunità di curiosi e assetati studenti che - sul modello delle prime scuole filosofiche greche - si raggruppavano in piccoli numeri intorno ai “maestri” (i Magister). Da questi circoli esclusivi e “per pochi”, nascevano la cultura e poi la scienza: ma soprattutto la saggezza, che si differenzia molto da entrambe.
Ho suggerito ad Ernesto di continuare periodicamente questi incontri, da cui la nuova odontoiatria – che sia lui che io auspichiamo e vediamo da più parti oltraggiata e strattonata – possa trarre nuova e sostanziosa linfa, per rinascere.