17/05/2021
Un giorno importante.
Il 17 Maggio 1990 è una data storica per la società, la psicologia e le persone LGBTQ+.
In questo giorno l’Organizzazione Mondiale della Sanità elimina definitivamente l’omosessualità dalla classificazione internazionale delle malattie (ICD), definendola come “variante naturale della sessualità umana”.
Per tale motivo oggi si celebra la Giornata Internazionale contro l’omo-lesbo-bi-transfobia.
Il gruppo di lavoro sulla Psicologia LGBTQ+ dell’OPRS vuole ricordare questa giornata importante per i suoi successi.
🔹 Per la psicologia: le teorie riparative, che si proponevano di intervenire sulla persona per modificare l‘orientamento sessuale o l‘identità di genere, vengono sostituite e superate dalle teorie affermative, basate su un approccio non giudicante che accompagna la persona in un percorso di consapevolezza e autodeterminazione della propria identità.
🔹 Per le persone LGBTQ+: possono essere se stess*, dando così un forte segnale di contrasto ad ogni forma di stigma e pregiudizio sociale.
🔹 Per la società: questo cambiamento si pone come una vera e propria rivoluzione che consente visibilità e riconoscimento per le minoranze. La discriminazione e l’esclusione sociale trovano così sempre meno spazio.
Il 17 maggio è una giornata di sensibilizzazione e contrasto allo stigma e all’odio verso gli orientamenti non eterosessuali e le identità di genere non conformi.
Quest’anno, ancora di più, si chiede di accendere i fari sulla discriminazione e sull’odio, a causa di una consistente impennata dei dati sulla violenza nei confronti delle persone LGBTQ+: il numero delle violenze, durante l’emergenza Covid19, è aumentato del 9% e tra gli adolescenti del 40% (dati GayCenter 2020). La pandemia, che ci costringe a rinunciare a spazi di socializzazione esterni a favore di una quotidianità vissuta in prevalenza tra le mura domestiche, per molte persone LGBTQ+ rappresenta un ulteriore fattore di stress. Stare a casa, infatti, non sempre significa essere al sicuro da discriminazioni o violenze e la possibilità di accedere a contesti che siano “spazi sicuri” è stata per alcun* molto ridotta.
È necessario impegnarci tutt*, come professionist* e cittadin*, a non tollerare più le discriminazioni, a promuovere la conoscenza relativa ai fenomeni di odio e a contrastare ogni forma di violenza diretta o indiretta, ricordando che queste costituiscono una grave violazione del principio di uguaglianza e dei diritti umani.