10/10/2025
In Occidente, almeno per la stragrande maggioranza delle persone, la “fame” resta principalmente legata a fattori emotivi e di consuetudine, il che rende il digiuno consapevole una vera e propria strategia di ribellione, oltre che salutistica.
💣 DIGIUNO. IL GRANDE INGANNO DEL CIBO: IL SEGRETO NASCOSTO DEL PERCHÉ LE MULTINAZIONALI NON VOGLIONO CHE TU SMETTA DI MANGIARE (LETTERALMENTE)
Vuoi sapere perché il soliti "esperti" te lo sconsigliano?
No, gli studi scientifici non c'entrano nulla.
E no, il motivo non lo troverai nei giornaloni.
I motivi sono solo legati al limite biologico che nessuna pubblicità potrà mai superare:
👉 un essere umano può ingerire, in media, solo circa 700 kg di cibo all’anno.
Non di più. È fisiologia, non opinione.
Questo significa che le grandi aziende alimentari hanno un problema enorme: non possono aumentare le vendite facendo mangiare di più.
E l’incremento dell’1% annuo della popolazione mondiale non basta a far crescere i profitti.
Così hanno dovuto cambiare completamente strategia.
Non vendono più “cibo”:
👉 vendono emozioni, ideologie, status, abitudini… e dipendenza.
Ecco i loro veri meccanismi di marketing.
1️⃣ NON TI FANNO MANGIARE DI PIÙ, TI FANNO PAGARE DI PIÙ
Poiché non possono aumentare i chili venduti, devono aumentare il prezzo per caloria.
Come?
Creano linee “fit”, “protein”, “bio”, “gluten-free”, “plant-based”, “functional”.
Stesse materie prime industriali (spesso peggiori), ma storytelling premium.
→ Ti vendono l’illusione di salute, a prezzo triplo.
2️⃣ CREANO DIPENDENZA CHIMICA (BLISS POINT)
Zucchero + grasso + sale = picco dopaminico perfetto.
Le aziende investono milioni in laboratori per trovare la formula che ti fa dire “ne voglio ancora”.
Non è appetito: è addiction controllata.
Il cervello non distingue più cibo da droga.
Risultato: consumi ripetuti, fidelizzazione inconsapevole, obesità garantita.
3️⃣ MOLTIPLICANO LE OCCASIONI DI CONSUMO
“Colazione, spuntino, merenda, pre-allenamento, post-allenamento, snack della sera…”
Se non puoi farli mangiare più a pranzo e cena, li fai mangiare SEMPRE.
Ogni ora della giornata deve essere monetizzata.
→ La fame diventa marketing.
4️⃣ NASCONDONO L’INFLAZIONE: MENO CIBO, STESSO PREZZO
La “shrinkflation”: confezioni più piccole, stesse grafiche, stesso prezzo.
Oppure “mini versioni”, “snack pack”, “edizioni speciali”.
Risultato: paghi di più per meno cibo, senza accorgertene.
5️⃣ CREANO FALSI NEMICI E MODE “SALUTISTICHE”
Per continuare a vendere, ogni 2-3 anni devono inventarsi un nuovo colpevole e un nuovo eroe:
• “Senza grassi” (anni ’90)
• “Senza zucchero” (anni 2000)
• “Ricco di proteine” (2010)
• “Plant-based” (2020+)
• “Sostenibile” (oggi)
Demonizzano un alimento, ti vendono la “soluzione industriale”.
È lo stesso cibo, solo ribrandizzato per giustificare nuovi margini di profitto.
6️⃣ CONTROLLANO LA NARRAZIONE SCIENTIFICA
Le aziende finanziano studi, “esperti nutrizionisti”, influencer e testate.
Così orientano la percezione pubblica.
Hai presente frasi come:
“Una bibita al giorno non fa male se fai sport”
“I cereali del mattino aiutano la concentrazione”
“Le barrette proteiche sono perfette per la linea”
Tutti messaggi scritti nei loro uffici marketing, non in un laboratorio di biologia umana.
7️⃣ I FALSI BRAND INDIPENDENTI
Pensi di scegliere tra mille marche?
In realtà, l’80% dei marchi globali appartiene a 5 gruppi:
Nestlé, PepsiCo, Unilever, Danone, Mondelez.
Sembrano competitor, ma sono lo stesso cartello travestito da varietà.
Così ogni tuo acquisto finisce sempre nelle stesse tasche.
8️⃣ IL NUOVO BUSINESS: IL CIBO SINTETICO
Quando il mercato del “naturale” è saturo, arriva quello del “biotech”:
• carne coltivata,
• latte sintetico,
• proteine del pi***lo,
• “bevande cognitive”.
Dietro la facciata “etica” (green, cruelty-free, sostenibile) si nasconde il vero obiettivo: brevettare il cibo e controllare geneticamente la filiera.
9️⃣ IL NEMICO NUMERO UNO: IL DIGIUNO INTERMITTENTE ⏳
E se un giorno decidi di non mangiare?
Se inizi a fare digiuno intermittente e ti rendi conto che puoi vivere benissimo anche senza 5 pasti al giorno?
Ecco, quello è il vero problema per loro.
Perché il digiuno rompe tutto il loro modello economico.
Chi digiuna 16 ore al giorno riduce automaticamente della metà le occasioni di consumo.
Non compra snack.
Non beve bibite zuccherate.
Non ha bisogno di spuntini.
E soprattutto…
ritrova il controllo della fame vera, quella biologica, non quella imposta dal marketing.
Capisci cosa significa per le aziende?
Ogni ora in cui non mangi è un’ora in cui non generi profitto.
E infatti, guarda caso, appena il digiuno intermittente ha cominciato a diffondersi…
sono partiti gli articoli allarmistici.
Nel 2024 e 2025 i giornali di mezzo mondo hanno urlato:
“Digiunare 16 ore al giorno aumenta del 91% (o addirittura del 235%) il rischio di morire per malattie cardiovascolari!”
Una frase devastante.
Perfetta per far paura.
Perfetta per far smettere la gente di digiunare.
A riportarla è stato anche Dario "calorie" Bressanini, nel suo reel Instagram e in un video tratto dal suo libro.
Nel video cita due studi osservazionali su circa 20.000 persone seguite per 8 anni, che mostrano un’associazione statistica tra finestre di alimentazione inferiori a 8 ore e un rischio cardiovascolare più alto.
Ma — e qui sta il punto che nessuno ha ripreso — Bressanini stesso dice chiaramente che questi studi non dimostrano causalità, che non distinguono chi digiuna per scelta da chi salta pasti per stress o povertà e che, come sempre, i dati vanno interpretati con cautela.
Nonostante questo, le testate e i social hanno tagliato la parte prudente e tenuto solo la frase “+91% rischio di morire”.
Così il messaggio si è trasformato in un titolo perfetto per il mainstream:
👉 “Il digiuno fa morire.”
E ovviamente non poteva mancare la voce “ufficiale” della medicina televisiva, Matteo Bassetti. In una puntata di Dritto & Rovescio Bassetti ha dichiarato che “Chi pratica il digiuno intermittente ha un rischio maggiore di morire per malattie vascolari rispetto a chi mangia normalmente.”
E ha aggiunto di essere “contento di non praticarlo”.
Ancora una volta, il messaggio è chiaro: non importa se il dato è parziale, se lo studio è osservazionale, se la correlazione è debole.
L’importante è piantare il seme della paura.
Perché se inizi a credere che digiunare possa farti male, torni subito al tuo biscotto integrale, alla tua merendina “fit”, alla tua colazione “sana”... e l’industria torna a respirare.
Ma la scienza vera dice altro.
Le revisioni sistematiche più recenti mostrano che il digiuno intermittente:
migliora la sensibilità insulinica,
riduce la pressione,
abbassa i trigliceridi e il colesterolo LDL,
e aiuta a ridurre l’infiammazione sistemica.
In altre parole, fa esattamente l’opposto di ciò che l’industria vuole farti credere.
Non solo non “fa morire”, ma è uno dei pochi strumenti naturali capaci di resettare il metabolismo e restituirti libertà fisiologica.
Ed è proprio questo che dà fastidio.
Perché un corpo che sa funzionare bene senza mangiare di continuo è un corpo che non compra più snack, barrette, energy drink, “meal replacement” e merendine proteiche.
È un corpo libero.
E un uomo libero non è un buon consumatore.
Per questo demonizzano il digiuno.
Perché ogni ora in cui non mangi è un’ora in cui non guadagni loro niente.
Il digiuno intermittente non è pericoloso per il cuore.
È pericoloso per i loro affari.
🔥 Chi ha capito questo, ha già vinto.
Chi no, continuerà a chiedersi perché “ha sempre fame” e “non dimagrisce mai”, mentre il marketing ringrazia e sorride.