Dynamic Beam

Dynamic Beam asse instabile con sensori di pressione ,sulla quale il paz. si distende in d,.supino annullando tut

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TESI SUL DYNAMIC BEAM

Dott Gabriele Lanzilotti, Dott.ssa Imma Chimienti. L'instabilità che stabilizza
Il Dynamic Beam nel trattamento delle scoliosi dolorose dell’adulto
https://www.facebook.com/OsteoChinesi/posts/oggi-vorrei-condividere-un-lavoro-di-ricerca-effettuato-da-una-mia-collega-nonch/1079014422285865/
Il Dott. Gabriele Lanzilotti, oggi vuole condividere un lavoro di ricerca effettuato dalla SUA collega nonchè carissima amica.Dott.ssa Imma Chimienti
L'instabilità che stabilizza
Il Dynamic Beam nel trattamento delle scoliosi dolorose dell’adulto
Descrizione del progetto
Questo lavoro nasce con l’obiettivo di alleviare la sintomatologia dolorosa in soggetti portatori di scoliosi dolorosa, attraverso l’utilizzo del Dynamic Beam (D.B.).
Il progetto sperimentale è stato svolto interamente presso lo studio “Progetto Salute” del prof. Rodolfo De Palma, a Canosa Sannita (CH), per un periodo di 6 mesi. Inizialmente erano state reclutate 10 soggetti, ma a causa del ritiro improvviso di alcuni solo 8 hanno preso parte alla raccolta dati; tra questi, in particolare, erano presenti 1 uomo e 7 donne, tra i 50/60 anni, aventi tutti un particolare comune: la scoliosi dolorosa. Ovviamente i soggetti sono stati divisi in un gruppo di osservazione e un gruppo di controllo per notare maggiormente le differenze tra un trattamento sul D.B. e un classico trattamento di ginnastica posturale.
Inoltre, le sedute si concentravano in 2 giorni a settimana, della durata di 40 minuti circa ciascuna.
L’iter di intervento prevedeva l’osservazione dei referti diagnostici e l’osservazione posturale statica; è stata somministrata una scala Vas ad entrambi i gruppi prima e dopo ogni singola seduta, un questionario, il Low Back Disability Index, all’inizio del trattamento e alla fine, e solo per chi usava il D.B. è stata registrata l’attività pressoria della muscolatura della schiena durante la pratica degli esercizi.
Il Dynamic Beam
Il Dynamic Beam nasce come trave instabile nel 2006.
Grazie all’instabilità, che comporta conseguentemente disequilibrio da parte del soggetto, viene stimolato il Sistema Tonico Posturale che elabora le informazioni e programma una risposta attraverso il sistema vestibolo-spinale, determinando così:
- Il rinforzo della muscolatura superficiale e profonda del rachide
- Il riequilibrio delle tensioni muscolo-legamentose
- Il miglioramento della mobilità del rachide nelle zone soprastanti e sottostanti la curva.
Inoltre, questa instabilità in decubito, annulla i compensi posturali memorizzati permettendo la formazione di un nuovo equilibrio e di conseguenza la rielaborazione dello schema corporeo, cosa che invece non succede in posizione ortostatica perché si compensa il disequilibrio con posture scorrette.
Questo viene permesso grazie alla stimolazione del fascio extrapiramidale, in particolare il sistema reticolo-spinale, che verrà rinforzato portando a un miglioramento della postura seduta dopo seduta.
Un’altra caratteristica di questo attrezzo innovativo, è la presenza di alcuni sensori, posizionati in prossimità di C7-T1, T12-L1, L5-S1, che hanno la possibilità di registrare la pressione esercitata dalla muscolatura sia a riposo che durante lo svolgimento degli esercizi.
Svolgimento
Prima ancora di iniziare la seduta, si chiedeva al soggetto di stendersi su di un tappetino e gli si somministravano delle domande le cui risposte non dovevano essere comunicate all’operatore. In particolare, gli si chiedeva, attraverso un processo di consapevolezza propriocettiva, di raccogliere informazioni sui contatti del tronco al suolo, di percepire le differenze di contatto tra i due emilati, le zone di dolore e tensione.
Successivamente, il soggetto si posizionava sul D.B. e iniziava la seduta.
Gli esercizi sono stati svolti tutti in maniera graduale e seguendo la regola del non dolore. Non sono stati trascurati gli esercizi di respirazione, eseguiti sia singolarmente che in accoppiamento con altri movimenti. Sono stati inseriti esercizi di coordinazione e propriocezione, per stimolare quanto più possibile il senso cinestesico e permettere la ricerca del nuovo equilibrio. Inizialmente gli esercizi venivano svolti in maniera lenta e controllata e successivamente in maniera più vigorosa. Altri esercizi di decompressione discale e riallineamento vertebrale, sono stati utili per permettere una maggior mobilizzazione del cingolo pelvico, molto importante per non conferire un ulteriore rigidità al rachide. Il protocollo prosegue con l’esecuzione di esercizi di rinforzo muscolare, sia in isometria che con l’ausilio di attrezzi aggiuntivi come elastici o piccoli manubri.
Alla fine della seduta, il soggetto si posizionava nuovamente sul tappetino e gli si ponevano le stesse domande iniziali, questa volta riferendo le risposte all’operatore. I feedback sono stati molto positivi; tutti i soggetti partecipanti alla sperimentazione hanno avvertito un soggettivo senso di “leggerezza” e “allungamento”, sollievo in cui precedentemente era presente dolore e tensione, maggiore senso di simmetria dei punti di contatto della schiena.
Elaborazione dei dati e confronti
L’analisi della scala Vas nel gruppo di osservazione ha rilevato come, seduta dopo seduta, la percezione del dolore diminuiva fino a scomparire del tutto nelle sedute finali del trattamento. Risultato non raggiunto, invece, dal gruppo di controllo che, svolgendo un classico protocollo di ginnastica posturale (senza ausilio di dynamic beam), ha presentato un miglioramento della sintomatologia dolorosa ma non una sua totale scomparsa.
I tracciati che riguardano la registrazione pressoria muscolare, hanno evidenziato come ad una maggiore sensazione di dolore il soggetto risultava essere maggiormente instabile.
Per quanto riguarda il questionario Low Back Disability Index, erano presenti domande riguardo la capacità dei soggetti a gestire il dolore durante gli atti della propria vita quotidiana.
I risultati a confronto sono stati minimi ma significativi. La cosa evidente è che nel gruppo sperimentale lo scarto di valori tra l’inizio e la fine del trattamento in toto risulta essere maggiore, rispetto al gruppo di controllo in cui lo scarto è minore. Questo ha fatto pensare che, essendo il gruppo di controllo già avviato da molto tempo alla ginnastica posturale, probabilmente non ha beneficiato degli stessi risultati del gruppo sperimentale.
Conclusioni
Al termine del mio progetto, attraverso i tracciati, ho potuto constatare come a una scomparsa del dolore corrisponde una maggiore stabilità del soggetto sulla trave, a dimostrazione di quanto il Dynamic Beam sia stato utile nel migliorare la qualità dello stile di vita dei soggetti presi in esame.
Copyright:
Dynamic Beam
Gioacchino Ferracane

30/09/2019

Dynamic Beam
EVOLUZIONE DEL METODO LIONESE.
(Come stimolare il sistema reticolo –spinale )

Brevetto n. 102015000055427
Marchio registrato n. 14597652
Marchio figurato dy be n. 015386196
Tutti i diritti sono riservati

Il metodo LIONESE di riabilitazione della scoliosi da 200 anni mira a rafforzare la muscolatura paravertebrale profonda , supporto della colonna vertebrale attraverso la pratica di esercizi su PIANI inclinabili e un'attività sportiva adattata. In caso di patologia vertebrale, l'unica pratica dello sport è insufficiente e il DYNAMIC BEAM , forma moderna del vassoio inclinabile ,può integrare o sostituire la pratica dello sport.
Il principio è la stimolazione dei riflessi posturali su un raggio instabile. Il paziente può sdraiarsi sulla schiena o in posizione verticale. A differenza dei tradizionali esercizi di allenamento ,con i pesi che rafforzano la muscolatura piramidale volontaria, con il DY BE è la muscolatura automatica che sarà stimolata dalla situazione di squilibrio. In effetti, la muscolatura volontaria richiede di funzionare bene uno scheletro sotto tensione, stabilizzato dalla muscolatura automatica. Nell'homo-sapiens questa muscolatura automatica è diventata ipertrofica perché gestisce anche la verticalità. I sensori sono sensibili allo stiramento causato dalla leggera oscillazione del raggio.
"La semplicità è la massima raffinatezza", ha scritto Leonardo da Vinci. Tutti possono sdraiarsi o camminare su una trave. Anche se è stato creato in un contesto medico di patologia vertebrale ed è il risultato di 40 anni di esperienza del Prof. Gioacchino Ferracane , il DB migliora l'intero sistema extra-piramidale, quindi può essere parte integrante di allenamento dell'atleta. I risultati sono controllati da 6 sensori di pressione posizionati lungo la colonna vertebrale. L'analisi del segnale consente di apprezzare l'intensità dell'attività muscolare, la velocità di risposta allo squilibrio e la distribuzione destra / sinistra di questa attività.
Il DB non è solo uno dei pochi strumenti per la rieducazione del sistema reticolo-spinale, ma consente anche di oggettivare i suoi effetti e quantificare i risultati. Per il Dr. De Mauroy, "Questo è uno dei progressi più significativi del metodo di Lione, uno dei 7 metodi convalidati per la riabilitazione della scoliosi. "
Références
Doct J C de Mauroy Clinique du Park LIONE 12..6..2019

13/05/2019

Indirizzo

Palermo
90139

Orario di apertura

Lunedì 12:00 - 14:00
20:00 - 23:30
Martedì 12:00 - 14:00
20:00 - 23:30
Mercoledì 12:00 - 14:00
20:00 - 23:30
Giovedì 12:00 - 14:00
20:00 - 23:30
Venerdì 12:00 - 14:00
20:00 - 23:30
Sabato 12:00 - 14:00
20:00 - 23:30
Domenica 12:00 - 14:00
20:00 - 23:30

Sito Web

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