Simona Arcidiacono Psicoterapeuta

Simona Arcidiacono Psicoterapeuta Psicologa, Psicoterapeuta, Analista ad indirizzo corporeo, Palermo. Aderisco al bonus psicologico.

Sono una psicologa e psicoterapeuta palermitana e mi occupo di giovani e adulti in setting individuale. Mi rivolgo alle persone che vivono momenti di sofferenza, stati di disagio, che desiderano sviluppare maggiore consapevolezza di sé, delle proprie relazioni, che cercano differenti modalità per affrontare i propri problemi, le questioni che sentono irrisolte, che sono alla ricerca di nuove strad

e per la propria vita, di maggiore pienezza e fioritura. La relazione è il fondamento del percorso terapeutico e le attivazioni corporee, proprie del mio approccio, sono un ulteriore strumento di lavoro e hanno una valenza esplorativa, conoscitiva e terapeutica. Conduco inoltre laboratori esperienziali orientati alla promozione del benessere. L'intento di questa pagina è provare a parlare di psicologia senza tecnicismi, per arrivare direttamente anche ai non addetti ai lavori, con un linguaggio che sia aperto all'immagine, alla metafora ed al simbolico. Diverse forme d'arte offriranno suggestioni e punti di partenza per delle riflessioni sul mondo della psicologia, che a qualcuno può apparire lontano, ma che in realtà riguarda tutti noi. Insieme a questa dimensione interrogativa approfondirò alcuni temi legati alla professione o di particolare interesse nel mio percorso personale e professionale.

06/05/2025

Continua il ciclo di incontri di Antipsichiatria ‘Luci e ombre della follia, uno spazio di incontro e dibattito sui temi della cura e della sofferenza, della durata di 5 incontri, che prevede la proiezione di alcuni film “icona” rispetto al tema della sofferenza interiore, della malattia mentale e del modo in cui questa viene vista soprattutto dai “professionisti della Salute Mentale”.
Il cinema da sempre ha cercato di raccontare l’esperienza umana, esplorando temi inconsci, mettendo sulla scena paradossi e ambivalenze, costringendoci a mettere momentaneamente da parte le griglie di lettura abituali.
Il cineforum è, quindi, prima di tutto un’occasione per incontrarci e per approfondire, attraverso la modalità esperienziale, dell’essere in situazione, tematiche complesse e articolate come quelle della malattia mentale, dei dispositivi di produzione della malattia ed i conseguenti sistemi di cura e di controllo. Un modo diverso per affrontare il tema del Potere, che interroga costantemente la pratica clinica e la postura etica che si assume quando si incontra l’altro e si predispongono i setting per “curarlo”. Riteniamo importante dedicare uno spazio alla riflessione del Potere nascosto nella pratica “professionale” in quanto, tanto più questo rimane implicito, tanto più si inscrive all’interno delle pratiche senza che se ne possa più riconoscere la presenza o mettere in dubbio la stessa legittimità.
L’incontro e il confronto con gli altri può aiutare a mettere in questione le griglie di lettura istituzionalizzate e di muoversi per trovare parole altre, situate, per raccontare la sofferenza e quei chiaroscuri, paradossi, ambivalenze che emergono dalla trama narrativa.
Il 18 maggio 2025, dalla 16.00 alle 18.00 proseguiremo il dialogo sui temi della "cura" grazie alla condivisione del film “Ladybird Ladybird” del regista Ken Loach. Il film racconta la storia di Maggie Conlan, e del suo incontro/scontro con i servizi sociali inglesi per riottenere la tutela dei suoi figli.
Il secondo incontro si svolgerà il 18 maggio dalle 16.00 alle 20.00 presso la sede dell’associazione .

Per informazione e prenotazioni per il ciclo di cineforum è possibile mandare una mail a: info@dallastessaparte.it oppure è possibile chiamare o mandare un messaggio whatsapp al 3474618434; 3387436524

&antipsichiatria



Per saperne di più https://www.dallastessaparte.it/luci-e-ombre-della-follia-ladybird-ladybird/

27/03/2025

Domenica 30 Marzo alle ore 16 inizierà il ciclo di Cineforum “Luci e ombre della follia. Ciclo di incontri di antipsichiatria”, della durata di 5 incontri, e che prevede la visione di alcuni film “icona” rispetto al tema della sofferenza interiore, della malattia mentale e del modo in cui questa viene vista soprattutto dai “professionisti della Salute Mentale”. Il cinema da sempre ha cercato di raccontare l’esperienza umana, esplorando temi inconsci, mettendo sulla scena paradossi e ambivalenze, costringendoci a mettere momentaneamente da parte le griglie di lettura abituali.
Il cineforum sarà, quindi, prima di tutto un’occasione per incontrarci e per approfondire, attraverso la modalità esperienziale, dell’essere in situazione, tematiche complesse e articolate come quelle della malattia mentale, dei dispositivi di produzione della malattia ed i conseguenti sistemi di cura e di controllo. Un modo diverso per affrontare il tema del Potere, che interroga costantemente la pratica clinica e la postura etica che si assume quando si incontra l’altro e si predispongono i setting per “curarlo”. Riteniamo importante dedicare uno spazio alla riflessione del Potere nascosto nella pratica “professionale” in quanto, tanto più questo rimane implicito, tanto più si inscrive all’interno delle pratiche senza che se ne possa più riconoscere la presenza o mettere in dubbio la stessa legittimità.
L’incontro e il confronto con gli altri può aiutare a mettere in questione le griglie di lettura istituzionalizzate e a muoversi per trovare parole altre, situate, per raccontare la sofferenza e quei chiaroscuri, paradossi, ambivalenze che emergono dalla trama narrativa.
Il primo incontro, dedicato alla visione del film “Frances”, di G. Clifford con Jessica Lange, si svolgerà il 30 marzo dalle 16.00 alle 20.00 presso la sede dell’associazione .
“Frances” racconta come una storia fatta di ribellioni, di incomprensioni, di fughe e conflitti possa evolversi in un lungo e doloroso percorso manicomiale.

̀ &antipsichiatria

Per saperne di più è possibile consultare il nostro sito www.dallastessaparte.it

https://www.dallastessaparte.it/luci-e-ombre-della-follia-spazio-di-confronto-e-dibattito-sui-temi-della-cura-e-della-sofferenza/

Un nuovo estratto dal laboratorio "Alla ricerca della creatività" dove il lavoro comune diventa ispirazione e costruzion...
20/11/2024

Un nuovo estratto dal laboratorio "Alla ricerca della creatività" dove il lavoro comune diventa ispirazione e costruzione. Partendo da un lavoro corporeo individuale, passando per il dono reciproco siamo arrivati a questo breve componimento:

"Entriamo nel flusso del silenzio
Immergiamoci nella natura che ci fa la grazia della malinconia
Vediamo l'azzurro, che si stende sulla terra di siena, punteggiato di lilla"

̀

06/11/2024

Trovo interessante
che nella parola soffrire
ci sia tutto il verbo offrire,
come se il dolore lasciasse un piccolo consiglio
dentro il suo termine

perché è questo l'unico modo che abbiamo
per oltrepassare una sofferenza,
offrendola alla vita
senza celarla nei nostri intimi
per evitare di far vedere agli altri
i piccoli bui che ci portiamo dentro,
le alluvioni nascosti dietro le quinte degli occhi,
le crepe sui muri del pensiero,
le bolle d'aria nella carta da parati
dei nostri respiri

regalandoci tutti. si guarisce così.
regalando tutto quello che abbiamo,
perfino un disastro interiore

offrendo una paura a un nostro amico,
un'apprensione al bosco
il dolore di una perdita al mare,
il mare ama ascoltare, sentire la nostra voce
è un suo diritto

si guarisce offrendo i nostri timori
alla danza, alla lettura, alle uscite con gli amori,
si guarisce da un lutto con il silenzio,
offrendo la nostra perdita al respiro lento,
perché siamo il contrario di una ferita
guariamo quando restiamo aperti.

[gio evan]

disegno charlotte

04/11/2024

Lunedì 28 Ottobre si è tenuto un incontro con i tirocinanti dell’associazione Dallastessaparte, in una modalità laboratoriale.
Vi è stata una scelta e un’esplorazione di alcune parole alle quali poi i ragazzi hanno dato voce rispetto alla loro esperienza personale. La cornice dell’attività è stata quella del tirocinio, in un momento segnato dalla conclusione per alcuni, per altri dal recente o prossimo inserimento all’interno dell’associazione.
Quello che segue è un condensato delle loro parole.

“Scorcio di vita” di un tirocinante in cammino

Come un “astronauta” esploro lo spazio che è ben più grande di me e permette di tenere insieme tutte le cose, anche quelle che sembrano duali.
Mi muovo dentro “il percorso delle opportunità”, delle cose che ancora ho da scoprire.
Non rimarrà “tale” la mia “forma”, chissà cosa diventerà.
Non dimentico “l’ordinaria problematicità” delle cose che vivo, il mettere in discussione il mio percorso.
In questa esperienza complessa in cui mi immergo la “fluidità del pensiero” si attiva, si ristabilisce e si ricollega con quello che sono.
In questo “laborio” posso scorgere finalmente una direzione.

Ecco due frasi tratte dal Laboratorio esperienziale "Alla ricerca della creatività" che ha avuto luogo con i tirocinanti...
02/11/2024

Ecco due frasi tratte dal Laboratorio esperienziale "Alla ricerca della creatività" che ha avuto luogo con i tirocinanti dell'associazione Dallastessaparte.
Sono frutto di un lavoro comune ed esprimono entrambe due aspetti emersi nell'incontro di gruppo: la delicatezza introspettiva e la vitalità.

30/10/2024

Giorno 5 Ottobre si è tenuto presso l'associazione Dallastessaparte, il laboratorio "Alla ricerca della creatività". Il laboratorio è stato rivolto ad un gruppo di giovani colleghi tirocinanti, nell'ambito della formazione, in cui i soci propongono le loro attività professionali, condividono le loro competenze.
Siamo partiti dalle loro associazioni sul tema della creatività, scoprendo come possa riguardare tutti, non solo i bambini o gli artisti e abbiamo osservato come molti partecipanti lo associavano alla scrittura o al disegno.
Per molti la scrittura era un canale privilegiato, per qualcun altro invece approcciarvisi ha comportato una “dura prova”.
Durante il laboratorio si è provato a ridare un posto alla creatività nella propria vita, a riscoprire come si collega alle cose che viviamo: dalle nuove idee che possono arrivarci, espresse da qualcuno come “un battito di mani”, al processo di invenzione o al “problem solving”.
Viene anche sottolineato di come per poter esprimere la propria creatività bisogna sentirsi al sicuro, in un contesto che faciliti questo tipo di espressività.
Abbiamo iniziato con l’ascolto del respiro nel contatto con sé e con l’altro, pronunciando ciascuno il proprio nome che collega alle origini e mette a contatto con il mondo.
Partendo dalla sollecitazioni di alcune immagini i tirocinanti hanno lavorato in piccolo gruppo con una produzione scritta in forma corale, vi è stato poi un momento di elaborazione individuale, sempre attraverso la scrittura, ed infine il gruppo si è ritrovato per la condivisione.
Ciascuno ha lavorato dal suo punto di osservazione, qualcuno ha provato anche a modificarlo e ad entrare dalla prospettiva meno confortevole, qualcun altro quel tipo di aspetto avrebbe voluto che non ci fosse, riconoscendo in questo una propria modalità.
Alcuni hanno ritrovato parti della propria storia: da una nuova nascita avvenuta da poco in famiglia, a desideri di contatto e addomesticamento verso un animale piuttosto insolito, alle narrazioni nella dimensione familiare.
Alcuni si sono sentiti vicini con gli altri, come connessi attraverso un “filo” più grande nell’intreccio dei racconti di ognuno. Qualcun altro si è sentito in “compagnia” potendo raccontare tutti insieme una propria storia.
Le immagini utilizzate per sollecitare la scrittura parlavano nella specularità e complementarità delle parti, nella direzione davanti e dietro, sopra e sotto.
Insieme al piacere di raccontare c’è stato anche quello di ascoltare con curiosità l’altro, anche da parte di chi doveva andare via un po’ prima.
C’è stata la possibilità di sperimentarsi e di scoprire qualcosa di nuovo, come per qualcuno il poter scrivere anche divertendosi, non solo quando si è tristi, per qualcun altro il riuscire a divertirsi scrivendo anche se la mano fa male. O ancora c’è stato chi ha potuto scoprire che la creatività può riguardare sè, sebbene non lo avesse mai considerato.
In questa esperienza dai colori del gioco, qualcuno si è sentito tornare un po’ bambino, per qualcun altro c’è stata la possibilità attraverso la creatività di “essere più veri”, c’è stato chi si è portato un “sorriso stampato sulle labbra”, altri ancora uno stato di “serenità”.
Due frasi sono venute fuori dal lavoro comune e queste due frasi racchiudono le due anime che si sono alternate in questo gruppo:
La prima frase è stata:
"Siamo l'uccellino che cammina sulla sua ombra". Delicata e introspettiva.
L’uccellino è giovane, procede quasi in punta di piedi, forse è incerto? Ma allo stesso tempo nel suo andare entra a contatto con parti meno conosciute di sé.
L’altra frase è stata: "Hello, Emozioni. Accolgo il vostro jet stream di energia che alimenta i nostri sogni".
Questa è l’anima più energica che ho condensato nella parola vitalità.
Vitalità come carica di energia che viene fuori “prorompente” quando si entra a contatto con la vita, con gli altri e con se stessi e che viene molto sollecitata dalla creatività.
E’ stato bello partecipare all’incontro di queste due parti così diverse.

24/10/2024
Un nuovo estratto dal laboratorio "Alla ricerca della creatività".Dopo aver esplorato più punti di vista, le partecipant...
16/10/2024

Un nuovo estratto dal laboratorio "Alla ricerca della creatività".
Dopo aver esplorato più punti di vista, le partecipanti hanno composto insieme, a più voci, questa frase che ricerca verità:
"Occorre sempre il primo passo per andare lontano verso la propria verità come gradini di una stessa scala"

Si è svolto venerdì l'Open Day del laboratorio espressivo esperienziale "Alla ricerca della creatività".Condivido qui un...
07/10/2024

Si è svolto venerdì l'Open Day del laboratorio espressivo esperienziale "Alla ricerca della creatività".
Condivido qui una intensa frase che è venuta fuori da un lavoro comune.
"Seguici alla scoperta dell'ignoto. Lo stupore ci sostiene".
Grazie alle partecipanti per essersi messe in gioco.

11/09/2024

Al pensatoio di lunedì 9 abbiamo iniziato il nostro incontro con una notizia recente, riguardo alla possibile proposta di un decreto legge che introdurrebbe un “daspo” per chi aggredisce il personale sanitario: impedire l'accesso alle cure sanitarie gratuite per 3 anni.
La notizia apre tante questioni.
Questa modalità di tipo punitivo a cosa può portare? I luoghi preposti per valutare un reato e quindi poi stabilire una pena non svolgono già la loro funzione?
Con questa norma, uno dei diritti fondamentali e inalienabili della nostra costituzione, scivolerebbe ulteriormente nel paradigma del “a condizione di”: si può usufruire delle cure gratuite solo se si è dei bravi cittadini. Ciò, fra l'altro, alimenterebbe il sistema sanitario privato.
In ogni caso questa proposta sembra spostare ed allargare la cosiddetta finestra di Overton, che include idee politiche che precedentemente non sarebbero state praticabili, accettabili, condivisibili.
Da un altro punto di vista la “soluzione” proposta si concentra sulla colpevolizzazione del singolo cittadino, trovando il modo di trascurare problemi ben più ampi che riguardano l’ambiente di lavoro, le sue modalità, la sua impostazione. Benché il daspo possa sollecitare un certo tipo di consenso, di tipo emotivo, sarebbe opportuno interrogarsi sul funzionamento dei sistemi e su quello che li rende disumani e portatori di disagio.
Come funzionano i turni di lavoro per i sanitari? Quanto spazio e tempo c’è per un incontro con i pazienti oltre le procedure burocratiche di cui sono oberati? E quali sono i tempi di attesa dei pazienti per usufruire delle cure di cui hanno bisogno? Quanto le procedure spesso diventano un impaccio? Quanto incide, sul paziente e la sua famiglia, l'impossibilità di supportare il proprio caro ricoverato, a causa delle restrizioni che sono ancora operative nonostante il periodo dell’emergenza Covid sia terminato?
Nel caso specifico della sanità il passaggio all'aziendalizzazione è in contraddizione con la sua natura. Mettere a profitto un settore come la salute, che di per sè non crea profitto, utilizzando quelle stesse logiche, crea delle storture con le quali dobbiamo fare i conti.
Ma la sanità non è che una fattispecie del mondo del lavoro, nel quale proliferano condizioni degradanti e usuranti.
Emerge la necessità del dibattito. Un dibattito attraverso il quale incontrare pensieri differenti dal proprio e imparare ad affrontare anche il conflitto che ne deriva, senza “asfaltare” d’autorità l'altro, chiudendo la questione.

📌Venerdì 4 Ottobre ci sarà l’Open day gratuito del Laboratorio Espressivo Esperienziale “Alla ricerca della creatività”....
09/09/2024

📌Venerdì 4 Ottobre ci sarà l’Open day gratuito del Laboratorio Espressivo Esperienziale “Alla ricerca della creatività”.

⏰Ci incontreremo dalle 18,00 alle 20,00 presso il mio studio in via Domenico Scinà 51 Palermo.
E' richiesta l'iscrizione e i posti sono limitati.
🖊Per iscriverti puoi cliccare su questo link:
https://forms.gle/RxMf6Ye9GPoNgeVP6
(Instagram link in bio)

Per informazioni e costi del percorso:
📲3381506360 (WhatsApp e telefono)
📧sim.arcidiacono@gmail.com
FB: Simona Arcidiacono Psicoterapeuta
https://www.facebook.com/profile.php?id=100054650040617

📜Due parole sul laboratorio:
E’ un percorso di 5 incontri che si terrà il venerdì pomeriggio dalle 18,00 alle 20,00, a Palermo, in presenza. Cominceremo dal 11 Ottobre 2024.

Il laboratorio è rivolto a tutti dai 20 anni in su, è orientato alla Promozione del Benessere ed è condotto da Simona Arcidiacono, psicologa e psicoterapeuta.
“Educare alla creatività vuol dire educare alla vita” diceva Erich Fromm.
In questo laboratorio esperienziale la creatività sarà al centro, provando a scoprire quello che può donare alla nostra vita.
La creatività prenderà forma attraverso la scrittura, in una modalità espressiva e personale, sollecitata dall’uso di immagini e da esperienze comuni che si faranno nel piccolo gruppo e a coppie.
Cosa troverai?
- uno spazio in cui dar voce a differenti parti di te attraverso la scrittura
- momenti di ascolto ed espressività corporea
- incontro e scambio con l’altro
- un ambiente in cui poter far emergere il tuo potenziale creativo
- un tempo da dedicare a te stesso/a

Indirizzo

Palermo

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