Studio di Psicologia Psicoterapia Tre Dott.ssa Gisa Maniscalco

Studio di Psicologia Psicoterapia Tre Dott.ssa Gisa Maniscalco Un Centro di promozione del benessere psicologico rivolto ad individui. coppie e famiglie.

Lo Studio di Psicologia e Psicoterapia TRE si propone di promuovere il benessere psicologico e la mobilitazione delle risorse personali. Questa pagina desidera offrire un'opportunità d'incontro, confronto e crescita attarverso le riflessioni che avremo cura di condividere

16/02/2025

"Tu sei mia" non è amore.
È ego, possesso, paura.
Ed è l'origine della violenza.
Se ti so amare solo quando sento che sei mia, che cosa succede quando sento che non lo sei più?
Si scatena l'inferno.
Ma questo non è il vero amore.
È la pretesa di essere amati.
È la forma di egoismo più profonda che ci sia.
Questo sono, coloro che giustificano la rabbia, l'odio e le atrocità commesse nascondendosi dietro al "troppo amare": persone che non hanno mai amato veramente, perché non hanno mai considerato nessuno se non se stesse.
L'atto di amore più alto e coraggioso che ci sia è l'esatto opposto di questa dolorosa pesantezza: è lasciare andare.
È riconoscere che tu non sei mia.
Tu sei tu.
E ti amo per ciò che sei.
La mia felicità non è una tua responsabilità.
È la tua felicità a rendermi felice.
Questo è il vero amore.
È prendersi cura del fiore invece di metterlo in un vaso e farlo morire lentamente.
È amare qualcuno come si ama un tramonto, il mare, un cielo stellato: con gioia, meraviglia, leggerezza, gratitudine.
È felicità semplice e condivisa.
È sorridere, apprezzando la presenza di qualcuno con la piena consapevolezza che non appartiene a nessuno
Gianluca Gotto

11/02/2025

L’attenzione è la forma più rara e più pura della generosità.
La capacità di prestare attenzione è cosa rarissima, difficilissima; è quasi un miracolo, è un miracolo.
Quasi tutti coloro che credono di avere questa capacità, non l’hanno. Il calore, lo slancio del sentimento, la pietà non bastano.
Nella prima leggenda del Graal è detto che il Graal apparterrà a chi per primo dirà al custode della pietra: "Qual è il tuo tormento?".
La pienezza dell’amore del prossimo è semplicemente l’essere capaci di domandargli: “Qual è il tuo tormento?”.
Per questo è sufficiente, ma anche indispensabile, saper posare su di lui un certo sguardo...

Simone Weil

🎉 Ho appena completato il livello 3 e sono molto entusiasta di continuare a crescere come creator su Facebook!
08/02/2025

🎉 Ho appena completato il livello 3 e sono molto entusiasta di continuare a crescere come creator su Facebook!

08/02/2025

𝐈 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐚 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧𝐨

"Per me i libri sono lettere a nessuno, non so a chi le ho scritte, a chi le spedisco, so che stanno al fermo posta di una libreria e qualcuno passa di lì, cerca proprio quella casella in mezzo agli scaffali, sceglie nella posta la lettera che è stata scritta per lui, e comincia a leggere. Questo è quello che io cerco almeno nei libri quando li apro, il pezzetto che è stato scritto per me. Uno scarto, un brusco scarto di intelligenza e sensibilità che mi spiega qualcosa di me. Cosa che suppongo possedevo già sotto la pelle, ma che non sapevo dire, che non riuscivo a mettere a fuoco".

Erri De Luca

04/02/2025

Essere pienamente vivi nel nostro mondo, così com’è.
Mettersi vicino a coloro per i quali questo mondo è diventato
intollerabile, e ascoltarli...
L’unico sogno che vale la pena di vivere è vivere finché si è vivi
e morire solo quando si è morti.
Cosa significa esattamente?
Amare. Essere amati.
Non dimenticare mai la propria insignificanza.
Non abituarsi mai alla violenza indicibile
e alla volgare disparità della vita che ci circonda.
Cercare la gioia nei luoghi più tristi,
inseguire la bellezza là dove si nasconde.
Non semplificare mai ciò che è complicato
e non complicare ciò che è semplice.
Rispettare la forza, mai il potere.
Sopratutto osservare. Sforzarsi di capire.
Non distogliere mai lo sguardo.
E mai, mai dimenticare.

John Berger - incipit di Modi di vedere, 1972

28/01/2025

È lavorando su te stesso che vedrai andare via persone dalla tua vita perché non ti faranno più da specchio.
È lavorando su te stesso che attrarrai persone nuove che avranno vibrazioni energetiche più simili alle tue e avranno altri lati di te da farti vedere.
È lavorando su te stesso che alcune persone cambieranno per starti vicino, per amarti ancora di più. Si trasformeranno e si presenteranno nella tua vita come una versione totalmente diversa.
E questo tutto lavorando su te stesso.
Tu non hai cambiato nessuno, non hai chiesto a nessuno di andarsene, non hai inseguito o cercato di farti notare da nessuno.
Sei cambiato dentro.
E tutto il resto è cambiato di conseguenza.

Roberto Potocniak

24/01/2025

“Non bisogna mai nascondere nulla ai bambini con il pretesto che sono piccoli e che è ancora presto perché sappiano certe cose. Che idea triste e infausta! Gli stessi bambini si rendono benissimo conto del fatto che i loro genitori li considerano ancora troppo piccoli per capire qualcosa, mentre loro capiscono tutto.
I grandi non sanno che, perfino sulle questioni più difficili, un bambino è in grado di dare un consiglio assolutamente serio. Dio mio, ma quando uno di quegli uccellini vi fissa con uno sguardo così felice e fiducioso, come non provare vergogna a ingannarlo? Li chiamo uccellini perché, secondo me, al mondo non c'è nulla di meglio degli uccellini. [...] L'anima si risana grazie al contatto con i bambini.”

Fedor Dostoevskij

“L’Idiota “

22/01/2025

Parlare d’amore non è mai semplice. L’amore è forse il sentimento più discusso, raccontato e frainteso nella storia dell’umanità. Eppure, ci troviamo spesso a viverlo senza comprenderlo pienamente. Quando parlo d’amore, non mi riferisco solo alla passione romantica o all’attrazione fisica, ma a quell’esperienza che ci mette di fronte alla parte più profonda e vulnerabile di noi stessi.

L’amore è, prima di tutto, un rischio. Amare significa consegnare una parte di noi a un’altra persona, sapendo che potremmo soffrire, che potremmo non essere ricambiati o, peggio, che potremmo perderci nell’altro fino a smarrire noi stessi. Questo, però, non è un limite dell’amore, ma la sua essenza. Amare significa accettare che l’altro esiste non come proiezione dei nostri desideri, ma come individuo autonomo, con i suoi bisogni e i suoi limiti.

Nel mondo contemporaneo, l’amore si scontra con le dinamiche di un’epoca che tende a ridurre tutto a consumo, persino i sentimenti. La velocità con cui viviamo ci porta spesso a confondere l’amore con l’eccitazione del momento o con il bisogno di riempire vuoti emotivi. Ma l’amore, quello vero, richiede tempo. È un sentimento che cresce, si trasforma e resiste alle tempeste della vita. È un atto di pazienza, di ascolto e di cura.

Una delle grandi illusioni dell’amore è l’idea che l’altro possa "completarci". Questa è una trappola pericolosa. Nessuno può completare nessuno. Siamo individui con un’identità che va costruita, giorno dopo giorno, attraverso le nostre esperienze, le nostre scelte e i nostri fallimenti. L’amore non deve annullarci, ma arricchirci. Deve essere un incontro tra due interezze, non tra due metà mancanti.

C’è poi l’aspetto della responsabilità. Amare non è solo un’emozione, ma una decisione. È un impegno che prendiamo verso l’altro, e che ci richiede di essere presenti, di prenderci cura, di dare senza pretendere sempre qualcosa in cambio. La responsabilità nell’amore è quella che ci permette di superare le difficoltà, di restare anche quando sarebbe più facile andarsene.

Non possiamo, però, ignorare che l’amore porta con sé anche un margine di sofferenza. Amare significa esporsi al dolore della perdita, al rischio dell’abbandono, alla consapevolezza che tutto ciò che abbiamo potrebbe finire. Ma è proprio in questa fragilità che l’amore trova la sua forza. Accettare il rischio dell’amore significa accettare la vita nella sua pienezza, con tutto il suo carico di bellezza e di imperfezione.

L’amore, in fondo, è un’occasione unica per uscire da noi stessi, per entrare in relazione con un’altra persona e, attraverso di essa, con il mondo. È un’esperienza che ci ricorda quanto siamo umani, quanto siamo fragili, e quanto abbiamo bisogno degli altri per dare senso alla nostra esistenza.

Ecco perché credo che l’amore non sia qualcosa da rincorrere o da possedere, ma da vivere. È una scoperta continua, una danza tra due persone che scelgono di camminare insieme, pur sapendo che ogni passo è incerto. Amare, in definitiva, significa accettare la vita in tutta la sua imprevedibilità e imparare, giorno dopo giorno, ad essere più veri, più autentici, e, forse, anche più felici.

Umberto Galimberti

17/01/2025

“ Il segreto di una vita piena è vivere e rapportarsi agli altri come se domani potessero non esserci più, come se noi potessimo non esserci più domani. Elimina il vizio del procrastinare, il peccato del posporre, le mancate comunicazioni, le mancate comunioni. Questo pensiero mi ha reso più attenta a tutti gli incontri, le conoscenze, le presentazioni, che potrebbero contenere il seme della profondità che potrebbe rischiare di essere trascurato per disattenzione. Questa sensazione è diventata una rarità, ed è ogni giorno più rara ora che abbiamo raggiunto un ritmo più frettoloso e superficiale, ora che crediamo di essere in contatto con un gran numero di persone, con più gente, con più paesi. Questa è un’illusione che rischia di privarci del contatto profondo con la persona che ci respira accanto. Questo momento pericoloso in cui voci meccaniche, radio, telefoni, prendono il posto di un’intimità umana, insieme all’idea di essere a contatto con milioni di persone, porta ad un impoverimento sempre maggiore dell’intimità e di un modo di vedere umano.”
Tratto da “Il Diario” di Anais Nin, volume quarto (1944/1947)

16/01/2025

HERMANN HESSE SULL'AMORE.

Quanto più invecchiavo, quanto più insipide mi parevano le piccole soddisfazioni che la vita mi dava, tanto più chiaramente comprendevo dove andasse cercata la fonte delle gioie della vita. Imparai che essere amati non è niente, mentre amare è tutto, e sempre più mi parve di capire ciò che da valore e piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di sentire. Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare “felicità”, consisteva di sensazioni. Il denaro non era niente, il potere non era niente. Si vedevano molti che avevano sia l’uno che l’altro ed erano infelici. La bellezza non era niente: si vedevano uomini belli e donne belle che erano infelici nonostante la loro bellezza. Anche la salute non aveva un gran peso; ognuno aveva la salute che si sentiva, c’erano malati pieni di voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine e c’erano sani che avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza. Ma la felicità era ovunque una persona avesse forti sentimenti e vivesse per loro, non li scacciasse, non facesse loro violenza, ma li coltivasse e ne traesse godimento. La bellezza non appagava chi la possedeva, ma chi sapeva amarla e adorarla.C’erano moltissimi sentimenti, all’apparenza, ma in fondo erano una cosa sola. Si può dare al sentimento il nome di volontà, o qualsiasi altro. Io lo chiamo amore. La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. L’amore è desiderio fattosi saggio; l’amore non vuole avere; vuole soltanto amare.”

15/01/2025

La mitezza consiste nel lasciar essere l'altro quello che è. È il contrario della protervia e della prepotenza.
Il mite non entra nel rapporto con gli altri con il proposito di gareggiare, di confliggere e alla fine di vincere.
La mitezza non è remissività: mentre il remissivo rinuncia alla lotta per debolezza, per paura, per rassegnazione; il mite invece rifiuta la distruttiva gara della vita per un profondo distacco dai beni che accendono la cupidigia dei più, per mancanza di quella vanagloria che spinge gli uomini nella guerra di tutti contro tutti.
Il mite non serba rancore, non è vendicativo, non ha astio verso chicchessia.
Attraversa il fuoco senza bruciarsi, le tempeste dei sentimenti senza alterarsi, mantenendo la propria misura, la propria compostezza, la propria disponibilità.
Ecco quel "potere su di sé" di cui abbiamo già sentito.
Il mite può essere configurato come l'anticipatore di un mondo migliore.
Egli non pretende alcuna reciprocità: la mitezza è una disposizione verso gli altri che non ha bisogno di essere corrisposta per rivelarsi in tutta la sua portata.
Le persone miti sono quelle che rendono più abitabile questa “aiuola”, tanto da farmi pensare che la città ideale non sia quella fantastica e descritta sin nei più minuti particolari dagli utopisti, dove regna una giustizia tanto rigida e severa da diventare insopportabile, ma quella in cui la gentilezza dei costumi sia diventata una pratica universale.

Norberto Bobbio - da "Elogio della mitezza"

12/01/2025

Il dolore comincia quando scordiamo
la ferita. Il foro d'uscita del proiettile
non c'è. Quello d'entrata è
guarito e si è rimarginato.

Il dolore resta chiuso dentro.
Non puoi localizzarlo
in organi, tessuti e cellule.
Nulla lo testimonia.

Diffuso e inafferabile,
assomiglia alla gioia. Il dolore,
amore mio, si muta quando è
grande in gioia che travolge.

Solo chi ha molto amato,
può nuovamente amare.

Sotirios Pastakas

Indirizzo

Via Principe Di Paternò N 23
Palermo
90144

Orario di apertura

Lunedì 08:50 - 13:00
16:00 - 20:00
Martedì 08:50 - 13:20
16:00 - 20:00
Mercoledì 08:50 - 13:20
16:00 - 20:00
Giovedì 08:50 - 13:00
16:00 - 20:00
Venerdì 08:50 - 13:20
16:00 - 20:00

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