Dott.ssa Maria C. Calabrese

Dott.ssa Maria C. Calabrese Dott.ssa Maria C. Calabrese, psicologo, psicoterapeuta individuale e di gruppo, esperto in Disturbi dell'Apprendimento

24/07/2025

CONTRO L’ABUSO DELLA PSICOTERAPIA
Giuseppe Raniolo

La psicoterapia è un atto di cura: silenzioso, complesso, trasformativo. Implica rispetto per la soggettività e per i tempi della psiche. Ma oggi questo spazio “sacro” è spesso travolto da logiche di mercato, potere, narcisismo e spettacolo. Occorre ricordare cosa la psicoterapia è e cosa non deve mai diventare.
1. Non è una merce.
Quando è confezionata come prodotto, venduta con slogan, pacchetti o “risultati garantiti”, la psicoterapia perde la sua anima. La cura non è consumo: non si misura in efficienza né in stelle su una piattaforma.
2. Non è una chiesa.
Le scuole che si chiudono in dogmi e carismi tradiscono il pensiero clinico. La clinica viva non ripete formule: interroga, ascolta, si trasforma.
3. Non è esercizio di potere.
Chi cura non domina, accompagna. Non offre soluzioni preconfezionate, ma sostiene la soggettivazione. Ogni sfruttamento, anche sottile, è abuso.
4. Non è un surrogato affettivo.
La relazione terapeutica non sostituisce legami mancati: li elabora. Se resta nella fusione idealizzante, produce dipendenza, non libertà.
5. Non conferma l’Io: lo interroga.
La psicoterapia non adatta, non potenzia. Non promette benessere o successo, ma consente di abitare la propria verità, anche scomoda.
6. Non è uno spettacolo.
La narrazione clinica non è materiale da brand. Esibire il dolore altrui o il proprio ruolo di “guaritore” è una violazione etica.
7. Non deve servire il dominio.
La cura psichica non normalizza, non addomestica. Interroga i codici del potere, non li conferma.
8. Richiede pensiero e formazione continua.
Non basta un titolo. Serve un percorso personale, una supervisione costante, una responsabilità etica attiva.
9. È sempre un atto etico.
Curare è sostenere il soggetto, non la prestazione. È tollerare il silenzio, custodire l’invisibile, resistere alla semplificazione.

Chi cura deve proteggere il confine tra parola e potere, tra incontro e invasione, tra cura e dominio.

17/07/2025

“Neppure una parola sulla necessità di provvedere ad un reale potenziamento di servizi che non riescono, per l’insufficienza cronica di mezzi e di personale a offrire assistenza ai bambini di cui dovrebbero occuparsi terapeuticamente.”
È l’allarme lanciato dal Professor Luigi Cancrini psichiatra e psicoterapeuta, a commento di una nuova proposta di legge sulla neuropsichiatria infantile attualmente in discussione in Parlamento.

Tra le misure previste, si parla di un ampliamento degli screening per l’individuazione precoce nei bambini a rischio. Ma senza un rafforzamento strutturale dei servizi clinici, il rischio concreto è quello di aumentare le diagnosi senza garantire una presa in carico effettiva.

Secondo Luigi Cancrini, la misura si inserisce in un contesto già gravemente segnato da un sottofinanziamento storico, una condizione che ha conseguenze dirette sulla qualità e sull’accessibilità dei servizi, tanto per i minori quanto per gli adulti.

Nel suo intervento, il Professore richiama anche casi emblematici, come quello di un bambino di 10 anni affetto da schizofrenia infantile, da anni accolto in una comunità educativa a Cagliari, in assenza di strutture specializzate in grado di offrire un percorso di cura adeguato. E parlando delle situazioni di emergenza, aggiunge: “Roma e il Lazio dispongono di due sole strutture, cronicamente sovraffollate per il ricovero dei minori che vengono accolti solo in Pronto Soccorso".

Ciò che manca, conclude Cancrini, è un piano nazionale per l’assistenza psichiatrica e psicologica dell’età evolutiva, sostenuto da un finanziamento adeguato e da una visione strutturale.

Come Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, condividiamo l’urgenza di riportare i bisogni psicologici di bambini e adolescenti al centro dell’agenda pubblica.
Ma ribadiamo che non può esserci risposta efficace per la salute senza un investimento serio nei servizi e nel ruolo della psicologia all’interno dei percorsi di prevenzione e di cura. Servono strategie concrete, risorse stabili e una visione di lungo periodo che includa le competenze professionali di tutti gli operatori sanitari e sociosanitari.

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17/07/2025

Parecchi mesi dopo l'inizio del seminario, io e le ragazze scoprimmo che quasi tutte avevamo almeno un incubo ricorrente, nel quale eravamo senza velo - per dimenticanza o per scelta, a seconda dei casi - e fuggivamo non si sa bene da chi o da cosa.
A. Nafisi, Leggere Lo**ta a Teheran, Adelphi Edizioni

17/07/2025

Aperte le iscrizioni per l’Anno Accademico 2026Diventa psicoterapeuta con una formazione fondata sull’esperienza clinica, la teoria psicoanalitica e il lavoro con i gruppi.

12/07/2025

Ci sono viaggi che finiscono prima di cominciare. Perché tutto ti sembra lontano. Ci sono viaggi da fare da soli. Perché mai nessun altro capirebbe dove vuoi andare. Ci sono viaggi che guardi avanti. Perché se ti voltassi, non faresti un passo in più. Ci sono viaggi che sono solo chilometri. Altri, che ogni chilometro è una conquista. Ci sono viaggi di sola andata. Sono quelli che quando te ne vai, lasci un pezzo di te. Ci sono viaggi che ti porti tutto sulle spalle. E a ogni passo, le ossa ti fanno male. Ci sono viaggi che ti ritrovi in un punto e non sai perché. Altri che ti ritrovi e basta. Ci sono viaggi che ti cambiano. E te ne accorgi solo quando torni, e non ti riconosci. Ci sono viaggi che sono un colpo di spugna. E tutto quello che è stato, non sarà più. Ci sono viaggi che ricominciamo ogni giorno, quando la mattina apriamo gli occhi. Sono gli unici da cui non possiamo mai tornare indietro.

27/06/2025
27/06/2025

𝐋𝐀 𝐕𝐄𝐑𝐈𝐓𝐀̀ 𝐍𝐎𝐍 𝐄̀ 𝐐𝐔𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐂𝐇𝐄 𝐂𝐎𝐍𝐒𝐎𝐋𝐀 𝐋'𝐄𝐆𝐎 𝐌𝐀 𝐐𝐔𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐂𝐇𝐄 𝐋𝐎 𝐒𝐏𝐀𝐕𝐄𝐍𝐓𝐀

Il Fuoco della Verità

Nel sentiero del lavoro su di sé,
giunge un’ora in cui il pellegrino
non può più mentire alla propria anima.

È l’ora del fuoco,
in cui le vecchie impalcature dell’identità
iniziano a crollare,
e con esse i templi delle convinzioni,
le torri delle certezze,
le mura delle idee a cui eravamo affezionati.

Ogni nozione accumulata,
ogni mentalità eredita,
ogni concetto che avevamo eletto a verità,
si sgretola sotto il peso di una luce più grande.

È una luce che non accarezza:
incendia.

E in quell’incendio ci sentiamo colpiti,
trafitti da qualcosa che non avevamo previsto:
la Verità.
Non quella che consola,
ma quella che libera.

Ci rendiamo conto, a volte con dolore,
che ciò che abbiamo difeso per anni con le unghie e con i denti
erano solo maschere, illusioni,
parole vuote aggrappate al vento.

E allora si svela il crocevia…
Quanti fuggono davanti a questo bagliore!
Perché la verità non viene a coccolare il nostro ego,
ma a dissolverlo come nebbia all’alba.

Ma tu, anima antica…
sei pronto a morire al vecchio te stesso,
per rinascere libero, selvaggio, vero?
A lasciar andare tutto ciò che credevi di essere,
per scoprire finalmente chi sei davvero?

Se sì,
non temere la distruzione.
Ogni cosa che crolla, crolla per amore.
Ogni idea che se ne va,
lascia spazio a un raggio di sole.

~ Alessandro D'Adamo ~

LIBRO CONSIGLIATO IL SACRO VIAGGIO DELL'ANIMA 🔥📚

Pomeriggio bellissimo! Grazie ISMETT , Edizioni LEIMA , Alessandro Savona , Renato Magistro , Dada Mori
26/06/2025

Pomeriggio bellissimo! Grazie ISMETT , Edizioni LEIMA , Alessandro Savona , Renato Magistro , Dada Mori

23/06/2025

Nella Rivista “Gruppi” è uscito un testo di Anzieu del 1984, tradotto e pubblicato per la prima volta in italiano col titolo: “Ciò che può e non può il gruppo”.

Anzieu conclude così il suo scritto: “Il gruppo esercita un effetto psicoterapeutico sulle persone che lo compongono e sull’istituzione di cui fa parte. Negli individui, il gruppo può ristabilire la circolazione fantasmatica intra- e intersoggettiva e con essa la disposizione al gioco, alla creatività, alla simbolizzazione. Può decostruire le identificazioni immaginarie e ricostruire nuove identificazioni narcisistiche e simboliche. Ancor meglio della psicoterapia individuale, il gruppo permette di ritrovare e perlaborare i traumi precoci. In rapporto alle istituzioni, il gruppo facilita i cambiamenti e anche le necessarie rinunce; porta a una ricarica libidica degli obiettivi, liberando una scarica catartica delle complicazioni emotive e fantasmatiche delle crisi che paralizzano il funzionamento di una collettività.
Né le psicoterapie individuali, né la psicoterapia di gruppo sono in grado di vincere la morte, il dolore, la violenza, malgrado il desiderio illusorio degli esseri umani e dei gruppi e, più ancora, dei gruppi che ricorrono ai metodi corporei. Un’altra illusione, più specificamente gruppale, è che il gruppo possa livellare le differenze di sesso, di generazione e tutte quelle discendenti da esse. Una terza illusione, propria delle grandi organizzazioni sociali, come pure dei piccoli gruppi informali, è stata descritta da Freud nel 1921 in Psicologia delle masse e analisi dell’Io: il leader (il padre, il capo, il terapeuta, il maestro) amerebbe di un identico amore tutti i membri della comunità. Se così fosse, il principale ostacolo alla comunicazione, alla comprensione, alla concordia tra gli esseri umani – cioè il narcisismo – potrebbe essere completamente e definitivamente superato. Aiutando i partecipanti a riconoscere ciò che non può il gruppo, il gruppo può essere, in definitiva, un’eccellente scuola di disillusione” (pag. 25-26).

Potete trovare l’intero l’articolo, liberamente scaricabile, al link:
https://journals.francoangeli.it/index.php/gruoa/article/view/12578/1088

Il nostro Istituto Italiano di Psicoanalisi di Gruppo ha anche una rivista ricca di contributi interessanti!
21/06/2025

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