Francesca Fontana. Psicologo clinico, Psicoterapeuta-gruppoanalista

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Francesca Fontana. Psicologo clinico, Psicoterapeuta-gruppoanalista Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Francesca Fontana. Psicologo clinico, Psicoterapeuta-gruppoanalista, Psicologo, Palermo-C. mmare del Golfo, Palermo.

20/09/2025
17/09/2025

"Fermarsi è una grande arte.
È un'arte umile, è quella di intuire quando siamo stanchi o quando abbiamo bisogno di camminare piano piano verso noi stessi e non verso qualcosa o qualcun altro.
Fermarsi e ascoltare il battito delle cose, sentire il silenzio, le sue sfumature."

(Chandra Livia Candiani)

12/09/2025

"8 giovani su 10 criticano il proprio corpo, più del 50% modifica il modo di vestirsi per paura dei giudizi. Perché quasi 6 su 10 subiscono provocazioni e prese in giro legate al loro aspetto fisico. La pressione estetica esercitata dai social media ha un impatto fortissimo sulla vita di ragazze e ragazzi: oltre 7 su 10 riconoscono come i corpi perfetti o ritoccati proposti online siano irreali, ma nonostante questo vogliono cambiare il proprio aspetto per apparire all'altezza di questi standard irraggiungibili".

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https://www.rainews.it/articoli/2025/09/adolescenti-e-social-8-su-10-odiano-il-proprio-corpo-per-gli-standard-di-bellezza-online-4474b850-635a-48bb-9e80-89765d2f408f.html

10/09/2025

Ci sono parole che non si riescono a dire.
E dolori che nessuno ha insegnato a nominare.
Quando una persona arriva a pensare al suicidio, non sta cercando la morte.
Sta cercando una tregua. Un varco. Una via di uscita da un dolore che sembra non avere nome, né fine.

Molti lo chiamano gesto estremo. Ma la verità è che, spesso, chi lo compie non voleva farla finita. Voleva solo che finisse il dolore.
È questo che ci invita a ricordare la Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio:
_ che non è vero che chi ne parla non lo fa.
_ che non è vero che “voleva solo attirare l’attenzione”.
_ che non è vero che “non si poteva fare nulla”.
Parlare di suicidio non lo provoca. Ma ignorarlo, sì.

Oggi 10 settembre è il giorno in cui ricordiamo che il dolore mentale non va taciuto. Va riconosciuto. E curato.

30/08/2025

Non esiste coraggio senza paura. C’è chi lo trova nei gesti più semplici, chi nei grandi salti. In entrambi i casi, è quella forza silenziosa che apre nuovi orizzonti e ispira chi ci sta accanto.

26/08/2025

I TEMPI DELLA PSICOTERAPIA: SERIETÀ E ATTO D'AMORE PER SE STESSI

La psicoterapia non è magia. È impegno. È presenza. È scelta.
Entrare in terapia è un atto di coraggio. Ma restarci con serietà è un atto d’amore verso se stessi.

Non basta “parlare”. La trasformazione avviene quando ci si mette in gioco davvero:
Quando si porta in seduta ciò che fa male, anche se scomodo.
Quando si accetta di guardare dentro, senza filtri.
Quando si è disposti a mettere in discussione vecchi schemi.
Quando si lavora anche fuori dalla seduta, riflettendo, osservando, sperimentando.

La psicoterapia è un processo attivo. Il terapeuta non “aggiusta”. Accompagna. Ma il cambiamento nasce dal tuo impegno, dalla tua disponibilità a stare nel processo, anche quando è faticoso, anche quando non si vedono subito i risultati.

È come costruire una casa: Ogni seduta è un mattone. Ogni riflessione è cemento. Ogni scelta consapevole è un passo verso una struttura più solida, più autentica, più tua.

Il cambiamento non accade per caso. Accade quando scegli di esserci, con tutto ciò che sei, e con il desiderio autentico di capire e crescere.
(Centro Berne)

21/08/2025

La storia di Alberto Paolini è una storia triste di un'istituzione della quale parliamo spesso, ovvero il sistema degli istituti psichiatrici italiani.
Alberto nacque nel 1933 e p***e il padre a 5 anni e la madre a 11. Si ritrovò quindi solo e, dopo un periodo in un orfanotrofio, venne adottato da una facoltosa famiglia romana. Ma i suoi genitori adottivi non gradivano il carattere introverso del ragazzino, e chiesero consulto ad un medico. La cura proposta dal dottore era molto semplice: fatelo uscire, fatelo giocare, fategli vedere delle cose nuove. Ma loro trovarono più naturale mandare il ragazzo in un istituto di cura psichiatrica. Era il 1948. Ne uscirà solo 42 anni dopo, nel 1990. E nessuno, mai, gli diagnosticò una malattia mentale. All'inizio doveva rimanere lì solo per 15 giorni come periodo di osservazione. Col passare del tempo capì che non ne sarebbe uscito presto. Alberto non fu soltanto privato della sua giovinezza e della libertà. Gli toccò essere sottoposto alla cura per tutti i mali (psichiatrici) dell'epoca: l'elettroshock. E così un ragazzino non ancora diciottenne venne sottoposto a numerose "sedute" a base di scariche elettriche. Alberto trovò una valvola di sfogo nella scrittura. Riuscì a procurarsi una matita e iniziò a scrivere. Scriveva su qualunque cosa gli capitasse: le confezioni del cibo, pezzetti di carta rimediati qua e là. Nascondeva il suo personalissimo diario ovunque, anche nelle sue maniche. Questo diario, che ha pubblicato nel 2016, si chiama proprio 'Avevo solo le mie tasche'. Una pagina illuminante sugli istituti psichiatrici italiani del dopoguerra. Una pagina vergognosa, senza senso, ancora più per quello che fece ad un ragazzino che aveva - come unica colpa - quella di essere un po' introverso. Alberto trascorse così 42 lunghi anni fino al 1990, quando venne trasferito dall'istituto dove era ricoverato ad una casa famiglia. Aveva 57 anni. Avevano rubato la sua vita e nessuno gliel'avrebbe mai restituita.
Gli era rimasta una cosa sola: il suo diario. E la possibilità che le persone, leggendolo, si rendessero conto delle crudeltà inferte ai cosiddetti matti.
Alberto ci ha lasciato nel febbraio di quest'anno.

Cronache Ribelli

05/08/2025

🌱

E ci furono mille cose che non scelsi,
che mi arrivarono all’improvviso
e mi cambiarono la vita.
Cose belle e brutte che non cercavo,
sentieri in cui mi smarrii,
una vita che non mi aspettavo.
E scelsi, almeno, come viverla.
Scelsi i sogni per decorarla,
la speranza per sostenerla,
il coraggio per affrontarla.

Rudyard Kipling

31/07/2025
28/07/2025

“È nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità, ed è solo nell'essere creativo che l’individuo scopre il sé.”

Winniccott

23/07/2025

Gli effetti sul cervello della malnutrizione severa sono devastanti. Dall'anoressia si può guarire, ma è cruciale affrontarla prima possibile

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