Centro Pedagogia Clinica"

Centro Pedagogia Clinica" La Pedagogia Clinica è una scienza indirizzata al vasto panorama dei bisogni educativi delle person

23/07/2024

L’educazione si sviluppa a prescindere da una vera consapevolezza.

Le mamme o i papà che minacciano il figlio di mollarlo al supermercato se continua a fare i capricci si comportano in maniera naturale e spontanea, nascondendo però un background di convinzioni acquisite nel proprio ambiente.

Ogni genitore consegna involontariamente ai propri figli un patrimonio psicologico e genetico, importante ma non determinante ai fini della crescita. A questo, infatti, va aggiunto l’influsso delle piccole scelte quotidiane. Ogni giorno devono comunque decidere se darti il ciuccio o non dartelo, se fare l’allattamento a richiesta o a orario, se farti camminare con un girello o lasciandoti attaccare a un tavolo, se metterti davanti a un video o leggerti un libro.

Hanno tante scelte da compiere e sono tutte educative, il più delle volte dettate da contingenze specifiche, raramente da una vera intenzionalità pedagogica.

Queste scelte, che da piccoli abbiamo subito e che da genitori riportiamo sui figli, vanno a costruire il nostro copione educativo. E il copione educativo è proprio l'argomento di "Non sarò la tua copia", il mio ultimo libro che presenterò il 18 luglio alle 21 a Roma, presso la sede di Celio Azzurro. Vi aspetto!

04/07/2024

Non è vero, gli insegnanti non fanno 18 ore a settimana!

Partiamo da un presupposto: il lavoro sociale tra gli alunni, il lavoro di mutuo insegnamento, va predisposto.
La fossilizzazione dell’orario di lavoro degli insegnanti, basato unicamente sulle ore di lezione, ad esempio diciotto alla secondaria e ventiquattro alla primaria, e via così, non stia più in piedi.

Gli insegnanti fanno molte più ore di quelle che abbiamo appena detto, l’orario di lezione non è l’orario di lavoro.

Capendolo saremo in grado di costruire un orario di lavoro che preveda la preparazione e la progettazione in equipe con i colleghi, in modo che si possano strutturare al meglio anche gli spazi di lavoro degli alunni, ossia creare situazioni stimolo, situazioni di laboratorio. Creare quelle occasioni dove, ad esempio attraverso il mutuo insegnamento, le lezioni sociali e tutta una serie di tecniche molto diffuse ed efficaci, gli alunni imparano a lavorare insieme.

Ma se non c’è uno spazio di progettazione, è logico che l’insegnante adotterà i metodi di quando era a sua volta alunno, cioè parlare e sperare che qualcuno lo ascolti.

04/07/2024

Nel mondo occidentale il numero di famiglie monoparentali è in crescita e, di conseguenza, la percentuale di bambini che crescono...

04/07/2024
04/07/2024

L'attaccamento è alla base dello sviluppo umano ed è un'indubbia fonte di soddisfazione di vita. Ma cosa succede agli adulti...

04/07/2024

Questa lezione tonifica le gambe e rende flessibile il tuo corpoPer avere costanza nella tua pratica devi avere un'insegnate che ti sproni e ti faccia cresce...

04/07/2024
04/07/2024

L’innevamento è stato nella media durante l’inverno e nettamente superiore nei mesi primaverili: “Questa neve tra 5 o 10 anni sarà ghiaccio”

04/07/2024

I bambini mordono quando sono incapaci di gestire le emozioni negative che provano. In linea di massima, i bambini iniziano a...

31/05/2024

Alcuni pazienti arrivano, altri vanno via. Noi psicologi siamo figure di passaggio nella vita delle persone.

Soffriamo con loro, ci emozioniamo, veniamo a conoscenza di pensieri inconfessabili e siamo custodi di segreti intimi. Le incontriamo in un modo e le salutiamo cambiate a fine percorso. Se abbiamo lavorato bene come coppia terapeutica, vediamo i nostri pazienti più sicuri, adesso pronti ad affrontare quelle difficoltà prima insormontabili. Un po' come dei genitori amorevoli, a questo punto dobbiamo lasciarli andare. Fa uno strano effetto, c'è sempre un po' di nostalgia, ma sentirsi dire accompagnato da un sorriso "grazie di tutto dottore, adesso vorrei provare a farcela da solo/a" rimane la soddisfazione più bella.

Siamo figure di passaggio ma in quella fase ci prendiamo cura della psiche, che poi vuol dire "anima".

31/05/2024

Una buona mamma è colei che col passare del tempo diventa inutile

31/05/2024

Quando viene interiorizzato questo cambio di prospettiva, la persona sta molto meglio.

26/05/2024

Sono nativi digitali, non possiamo impedirgli di stare allo smartphone!

Uno dei grandi idoli dell’epoca moderna è che il cellulare vada messo in mano ai piccoli il prima possibile. Nativi digitali, termine inventato dal marketing, non è una rivelazione scientifica: i bambini soprattutto sotto i 3 anni devono giocare con l’acqua, la sabbia, fare i travasi, non stare incollati al tablet.

Anche il mito del bambino touch è inesistente: il cervello dei piccoli è lo stesso dei bambini che vivevano all’epoca di Maria Montessori, un cervello di tipo sensoriale.

Non hanno una tastiera in testa.

Anche la comunità scientifica lo conferma: i primi 3 anni di vita devono essere completamente sensoriali. La mano è l’organo che è più in connessione con le aree cerebrali che contribuiscono allo sviluppo.

06/05/2024

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Palermo
90146

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