15/03/2023
15 marzo: Giornata del Fiocchetto Lilla
Desidero Inviare un cuore colmo di energia e dedizione oltre che di affetto incondizionato a tutte le e i miei pazienti piccoli e più grandi che stanno combattendo questo mostro che gira nella testa… sono qui per testimoniare quanta forza ci mettete per vincerlo, anche quando vi capita di cadere e rialzarvi.
Le parole di Sabrina Ferri sono per voi e per chi vi sta vicino.
La vostra Doc💖💖💖💖
Il 15 Marzo è una giornata che sento nel cuore, nella pelle e in ogni singola cellula del mio corpo. È la Giornata del Fiocchetto Lilla dedicata ai disturbi del comportamento alimentare, a patologie gravi troppo spesso sottovalutate, ignorate, non capite. Mi accorgo di quanto le persone ignorino la gravità di una malattia come l'anoressia quando involontariamente mi ritrovo ad ascoltare qualcuno che dice: "Guarda quella, è anoressica, che schifo" come se anoressia fosse sinonimo di eccessiva magrezza, di una magrezza paurosa, estrema. E lo dicono con convinzione e disprezzo senza sapere che l'anoressia non è questione di corpi, di peso o di cibo ma di vuoti che diventano voragini, di immense fragilità. Poi ci sono le domande dirette: "Ma è vero che l' anoressia è una scelta?" o "Come fa l'anoressico a non avere fame?".
La Giornata del Fiocchetto Lilla serve a chiarire le idee su malattie serie che oggi sono ancora tra le prime cause di morte. Serve a far comprendere che anoressia, bulimia, binge e gli altri DCA non sono scelte volute ma mostri che insorgono dal nulla in menti fragilissime, che si nutrono di paure, incertezze e dolore. Serve a far capire che chi soffre di anoressia ha fame come chiunque altro ma si priva del cibo forzatamente perché pensa che quello sia l'unico modo per punirsi. Una punizione insensata e ingiusta dettata da un profondo odio per se stessi. Chi soffre di un disturbo alimentare muore ogni giorno dentro, indossa maschere e falsi sorrisi per far credere che tutto sia perfetto. Finge di stare bene anche se sta male, è bravo a recitare la parte della persona felice fuori dalle mura domestiche anche se poi a casa passa le ore a piangere davanti a uno specchio, a darsi dei pugni in pancia perché si sente un estraneo nel suo corpo. Non c'è nulla di perfetto nella vita di una persona con DCA.
Il 15 Marzo serve però anche a far comprendere che da queste malattie si guarisce, che si può tornare ad una vita felice, che si può ricominciare ad amarsi. Piano piano, un passo alla volta. ❤️💞
~ Sabrina Ferri
Foto: Pixgood