12/08/2021
tema molto attuale!
QUANDO LA COPPIA SCOPPIA
“E vissero tutti felici e contenti…” Le migliori fiabe hanno questo finale, ma nella vita reale non accade sempre così.
Gli eventi critici per cui una storia termina sono tanti: tradimenti, difficoltà a separarsi dalla famiglia di origine, l’arrivo di un figlio, un lutto, un trasferimento lavorativo, la perdita o l’eccessiva dedizione al lavoro, l’assenza di comunicazione, oppure perché all’interno della coppia sono venuti meno quegli equilibri ed il rispetto degli obblighi che caratterizzano proprio il matrimonio in quanto tale.
Non dimentichiamo infatti, che il nostro codice civile prevede dei precisi doveri di assistenza morale e materiale che devono essere osservati all’interno di un matrimonio, come l’obbligo alla coabitazione, il dovere di fedeltà, di assistenza morale e materiale, nonché il dovere alla collaborazione nell’interesse della famiglia (artt. 143 e ss. c.c.) e che il venir meno di anche solo uno di questi principi, potrebbe rendere impossibile la prosecuzione della convivenza.
Secondo Gottman, psicologo americano, sono quattro i fattori, che possono predire la fine di una storia d’amore, i cosiddetti Cavalieri dell’Apocalisse nella coppia:
- CRITICARE: “Sei pigro”, “Sei egoista”, “Sei incapace di prenderti cura di te/me/la casa/i bimbi… “ “Dimentichi sempre…”, “ Non fai mai….”.
- DISPREZZARE: Il partner che disprezza si comporta con superiorità, prende in giro l’altro per motivi fisici o caratteriali, spesso ricorre al sarcasmo, distruggendo la relazione e logorando mente e corpo di chi vive sotto attacco.
- L’ATTEGGIAMENTO DIFENSIVO: assumere il ruolo ritirato di vittima innocente, in seguito al disprezzo e alle critiche subiti. Ciò spesso innesca una dinamica nociva per la coppia, in quanto la vittima si presta inconsapevolmente a ricevere nuove critiche.
- L’OSTRUZIONISMO: escludere il proprio partner, prendendone le distanze a livello fisico e verbale. Chi fa ostruzionismo diventa impenetrabile, si “chiama fuori” dalla relazione, usa il silenzio per manipolare l’altro e non dover esporre le proprie ragioni.
E dunque, quando la coppia va in crisi quali sono i possibili scenari? A chi ci si può rivolgere?
La crisi e il dolore, dovuti alla separazione, se non trattati adeguatamente, possono rendere le persone molto vulnerabili ed accrescere il conflitto.
Lo psicologo e l’avvocato, ciascuno nel proprio ambito di competenze, possono fornire la giusta assistenza e la corretta visione d’insieme della coppia e degli individui che la compongono, sia da un punto di vista personale, che di assetti ed equilibri patrimoniali.
Una consulenza congiunta potrà portare a scegliere la strada più idonea per ciascuna coppia, che non necessariamente dovrà essere quella della separazione, ma che anzi potrà ben essere costituita da un percorso di mediazione familiare o di modifica del regime patrimoniale scelto per la famiglia (ad es. passaggio dalla comunione legale alla separazione dei beni).
Nel caso in cui, invece, l’unica strada da percorrere fosse la separazione dei coniugi, un percorso assistito da professionisti può sicuramente aiutare a mantenere bassa la conflittualità, raggiungendo quella collaborazione tra le parti e le soluzioni che favoriranno maggiormente un nuovo inizio e il giusto equilibrio tra gli ex partners.
Questo tipo di percorso risulta essere vantaggioso non solo economicamente, ma soprattutto per il benessere psicologico di ciascun componente della coppia e della famiglia, che potrà così affrontare questa fase delicata con una minore sofferenza.