Centro di Psicoterapia - Terapia della Famiglia e studi relazionali

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Centro di Psicoterapia - Terapia della Famiglia e studi relazionali Il Centro è un luogo che accoglie, è un luogo dell’ascolto e del cambiamento che si avvale dell'approccio sistemico-relazionale.

Il Centro è un luogo che accoglie, è un luogo dell’ascolto e del cambiamento. Il Centro è un Sistema Terapeutico in cui i professionisti lavorano in sinergia e sono connessi ad una rete di relazioni culturali e professionali che permettono di aggiornare e validare costantemente le loro prassi terapeutiche. E’ composto da un’equipe di professionisti provenienti da ambiti lavorativi diversi, ma tutt

i con la stessa formazione teorica e metodologica in ambito psicoterapico, che ha permesso di valorizzare le diverse competenze mantenendo un costante confronto e arricchimento reciproco. Fulcro dell’attività del Centro sono la Terapia Sistemica Familiare e Individuale. La formazione sistemica permette di prendere in carico più persone nello stesso tempo: coppie, famiglie nucleari e allargate, ma anche individui che portano il sistema di relazioni in cui sono inseriti, per esempio gli adolescenti. La terapia sistemica è molto flessibile perché permette di convocare in seduta di volta in volta un diverso numero di membri della famiglia in base alla loro utilità nel processo di cambiamento. A volte può essere presente tutta la famiglia fino alla terza generazione, a volte solo la coppia genitoriale, a volte solo i figli. L’adattabilità all’evoluzione del percorso e la capacità metodologica di connettere più punti di vista permettono di attuare terapie brevi con incontri a cadenza settimanale, quindicinale o mensile. Per supportare la famiglia o gli individui in alcuni momenti critici del loro ciclo di vita sono attivi interventi di sostegno genitoriale e di accompagnamento alla separazione nonché percorsi integrati per il trattamento di eventi traumatici (lutti, incidenti stradali, malattie croniche, eventi naturali stressanti, ecc.) con una metodica (EMDR) che favorisce il ripristino dell’equilibrio psico-fisico.

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24/07/2025

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Una ragazzina di 13 anni residente in un comune in provincia di Bari ha chiamato il numero di emergenza per l’infanzia 114 dopo un litigio con il padre, denunciando presunti maltrattamenti familiari.

«La “figura“ viva – afferma Jung – ha bisogno di profonde ombre, per apparire plastica. Senza le ombre, rimane un'immagi...
18/07/2025

«La “figura“ viva – afferma Jung – ha bisogno di profonde ombre, per apparire plastica. Senza le ombre, rimane un'immagine fallace e piatta, oppure un bambino più o meno educato.» (C.G. Jung, L'Io e l'Inconscio, 1928)

Ph. Veil by Suzanna Schlemm

16/07/2025

"Nel caso di Allen, il bambino scomparso e poi ritrovato a Latte, frazione di Ventimiglia, abbiamo avuto un esempio chiaro di psicologia applicata sul campo, con risultati in grado di salvare una vita".

A esprimersi è Claretta Femia, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Liguria, consigliera del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, commentando il lavoro del Dottor Roberto Ravera, primario di Psicologia dell’ASL di Imperia, che ha saputo guidare le ricerche del piccolo Allen decodificando il linguaggio emotivo del bambino e traducendolo in indicazioni concrete per i soccorritori.

Attraverso i colloqui con i genitori, Ravera ha delineato un profilo psicologico e comportamentale del bambino, individuando i luoghi più probabili in cui potesse trovarsi e suggerendo modalità di intervento rispettose delle sue caratteristiche: niente sirene, voci basse, approccio non invasivo.

"La definizione di Gps emotivo usata dal collega", prosegue Femia, "è una metafora potente. Rappresenta la capacità di entrare in empatia profonda, leggere il percorso mentale del bambino e fornire un orientamento psicologico operativo. L’intervento ha avuto un impatto decisivo non solo nella ricerca, ma anche nel sostegno ai familiari e al minore dopo il ritrovamento".

Un esempio reale di come la Psicologia dell’emergenza possa contribuire in modo determinante a salvare vite, sostenere le famiglie e guidare le azioni sul campo.

Il CNOP sottolinea l'importanza di una strutturazione sempre più diffusa di interventi appropriati e riconosciuti nel campo delle emergenze.

👉🏻 https://www.adnkronos.com/cronaca/ordine-degli-psicologi-della-liguria-per-ritrovare-allen-decisiva-la-scienza-psicologica-seguito-il-gps-emotivo_6d7ZCGfbOEHPPniAzCdwih

01/07/2025

“Il cellulare non è un compagno: è un dissuasore di relazioni.”

Con queste parole Maria Antonietta Gulino, Presidente del CNOP, mette in guardia contro i rischi dell’uso smodato dello smartphone, che incide sempre più precocemente sulla crescita affettiva e relazionale dei bambini.

Secondo l’OCSE, il 17% dei bambini prova ansia o nervosismo quando è lontano dagli schermi. Non è solo una questione di tempo online, ma del valore emotivo che la tecnologia assume nella quotidianità.

Un allarme condiviso su la Nazione dalla Dottoressa Patrizia Fistesmaire, direttrice dell'UOC Psicologia dell’Asl Nord Ovest: "A questa struttura si rivolgono futuri genitori e genitori già navigati. È significativo introdurre la tematica che farà parte della vita dei bambini e delle bambine e inciderà nel loro sviluppo psicofisico, perché l’educazione digitale inizia dai corsi di accompagnamento alla nascita".

La Dottoressa Fistesmaire richiama anche il pensiero dei professionisti Matteo Lancini e Alberto Pellai, sottolineando che il digitale non è neutro, ma è un linguaggio, una cultura, una modalità relazionale che i più piccoli apprendono osservando gli adulti.

Famiglie e scuola non possono essere lasciate sole. È urgente un piano educativo che coinvolga tutti: genitori, docenti, istituzioni. La psicologia può offrire strumenti, alleanze, visione.
“Il vero parental control non è un software, è la relazione educativa” conclude la dott.ssa Fistesmaire.

Perché crescere bene oggi significa anche saper stare senza schermi. Ma mai senza relazioni.

📎 Leggi l’articolo completo: https://www.lanazione.it/viareggio/cronaca/linfanzia-digitale-sempre-piu-problematico-a65b5ed4

01/07/2025

Il suicidio di un agente della polizia penitenziaria a Secondigliano, in un anno segnato da 33 casi analoghi tra i detenuti, rende evidente la necessità di affrontare con urgenza le condizioni di sofferenza psicologica diffuse all’interno degli istituti penitenziari, tra chi vi è recluso e chi vi lavora.

Non si tratta di eventi isolati. Il disagio psichico è un elemento strutturale del sistema carcerario, che coinvolge tanto le persone detenute quanto chi vi lavora, quotidianamente esposto a condizioni ad alta intensità emotiva e organizzativa.

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi è pronto a rilanciare l’attuazione del Protocollo d’intesa firmato con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, che dal 2022 prevede misure specifiche per la tutela del benessere psicologico del personale penitenziario, accesso a percorsi di supporto strutturato, attivazione di tavoli permanenti per la prevenzione del rischio suicidario e il disagio organizzativo.

Un esempio viene dalla Toscana, dove su impulso dell’Ordine, la Regione, in collaborazione con l’AOU Careggi e il Centro di Riferimento Regionale Criticità Relazionali (CRCR) ha attivato un progetto dedicato al supporto psicologico del personale penitenziario.

Servono ora scelte coraggiose e strutturali, su scala nazionale, per rendere il benessere organizzativo una priorità reale e prevenire ulteriori tragedie. Anche un solo suicidio, dentro o fuori le celle, è un fallimento che ci riguarda tutti.

28/06/2025
22/06/2025

Il Manifesto Programmatico del CNOP per la consiliatura 2025-2029 sottolinea la rilevanza del tema del fine vita all’interno delle competenze professionali psicologiche, con particolare attenzione alla tutela della dignità, dei diritti fondamentali e dell’autodeterminazione della persona.

Il fine vita è un percorso complesso, che richiede un supporto psicologico lungo tutte le fasi delle malattie cronico degenerative e end stage. Un accompagnamento oggi rivolto a persone di ogni età e condizione, come previsto dal DM 77/2022.

Gli aspetti psicologici coinvolgono la consapevolezza della malattia inguaribile, l’accettazione dei limiti personali, la risignificazione della propria esistenza e l’attivazione di strategie di coping e resilienza per pazienti e caregiver.

Lo psicologo è una figura chiave che accompagna il paziente, la famiglia, il personale sanitario e tutto il contesto relazionale, offrendo supporto in ogni fase della vita e in ogni tipo di assistenza. Un intervento psicologico integrato e rispettoso dei valori, dei bisogni e delle differenze culturali si realizza grazie al lavoro in team interdisciplinari:a domicilio, in hospice, in strutture residenziali e in ospedale.

Il CNOP si impegna a promuovere e sostenere il pieno inserimento e consolidamento degli psicologi favorendo la presenza qualificata e omogenea a livello nazionale in tutti i setting in coerenza con i più alti standard di tutela della salute mentale e dei diritti delle persone malate.

👉🏻https://bit.ly/manifestoCNOP

19/06/2025

Even memories that we have forgotten seem to guide our actions, which could tell us more about how they are stored in the brain.

“People intuitively think of memory as something we can recall and wax poetic about,” says Nick Turk-Browne at Yale University, who wasn’t involved in the work. “But we don’t spend most of our days sitting around remembering the past. We’re working, and being parents and having fun, and our memory has this ever-present influence on our behaviour. I would guess 95 per cent of our mind operates in the shadows like this.”

Read more: https://www.newscientist.com/article/2484553-your-forgotten-memories-continue-to-influence-the-choices-you-make/

Image: Nopparit/Getty Images

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18/06/2025

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Researchers from the University of Fukui in Japan may have uncovered a key biological factor associated with autism spectrum disorder (ASD).

In a groundbreaking study, they identified a strong link between specific metabolites in umbilical cord blood — particularly dihydroxyeicosatrienoic acids (diHETrEs) — and the later development of autism-related traits.

These fatty acid derivatives, produced during pregnancy, appear to influence early brain development, especially in areas related to social and behavioral function.

Higher diHETrE levels were correlated with increased social difficulties, while lower levels were tied to repetitive behaviors — making them potential early biomarkers for ASD.

This discovery could transform autism screening and intervention. Testing newborns for diHETrE levels might help predict ASD risk, enabling earlier support and personalized treatment strategies.

The findings also open the door to potential preventive measures during pregnancy, though further research is necessary to confirm these possibilities.

Importantly, this is among the first studies to utilize preserved human umbilical cord blood, bridging the gap between previous animal research and human-focused autism studies.

14/06/2025

A descrivere il successo del progetto sono stati i ricercatori della University of California, di Davis sulle pagine di Nature

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