08/04/2025
SUICIDOSI: concetto essenziale e, credo, irrinunciabile per chi é a contatto tutti i giorni con gli stati limite in adolescenza, e non solo.
"Come copertura difensiva, una suicidosi é ben strana; interamente strutturata, in effetti, per evitare il vissuto di un lutto, ha tuttavia questo di insolito: il suo sintomo tipico é costituito dal tentativo e dalla minaccia ripetuta di suicidio. Tutto al contrario che nella melanconia, in cui il suicidio non é soltanto delirante, ma fondamentalmente anoggettuale (cioè narcisistico), nella suicidosi esso prende il valore di un'arma e l'aspetto di una manovra, partecipa ad un combattimento e si iscrive strettamente nel rapporto con l'altro, come in quello con sé stessi. Ciò significa che la suicidosi provoca più tentativi di suicidio che suicidi compiuti, e più minacce che tentativi. Ma c'è sempre almeno un tentativo inaugurale: drammatico, drammatizzato, impressionante, inopinato. (...) La suicidosi non comporta una vera depressione più di quanto comporti una vera isteria. L'affetto depressivo potrebbe ve**re alla luce? Allora viene evitato. Ed evitato nello stesso modo é ogni affetto, come la tenerezza, che rischi di evocare una qualunque forma di dipendenza nei confronti di un oggetto. Domina, al contrario, la manipolazione degli altri, un bisogno di influenzarli talmente feroce che, in fin dei conti, non é il paziente a tormentarsi, ma piuttosto il suo ambiente. La suicidosi ci mette di fronte alla situazione apparentemente paradossale in cui il suicidio risulta dall'evitamento di un vissuto depressivo in una drammatizzazione pseudo-isterica. Dunque, i pazienti che si sono dati alla suicidosi rischiano di confrontarsi col sentimento depressivo e di non riuscire a sopportarlo proprio nel momento in cui rinunciano ad essa. Per cui rischiano più seriamente di suicidarsi proprio quando rinunciano al suicidio spettacolare. Si pone una questione: i suicidosici sono o no degli psicotici? Questione non semplice. Non comincia forse con il far riflettere sulle differenze tra psicosi manifesta, psicosi potenziale e psicosi evitata? Quello che é certo é che una suicidosi non si basa mai su una psicosi manifesta..."
P. C. Racamier, Il genio delle origini, pp. 96-97-98