07/07/2023
In studio mi capita spesso di seguire genitori con bambini neurocertificati alla ricerca di una via d’uscita dall’etichettatura pura e semplice.
Una scoperta recente conferma come i problemi sono quasi sempre educativi: dei bambini con disturbi neurocertificati che incontro, uno su due dorme poco, molto meno di quel che necessita. Trovo quello di 10 anni che dorme solo 8 ore come i suoi genitori, quello di 3 che ne dorme 10 saltando il pisolino e perdendo, ogni settimana, una notte intera di sonno e ci sono anche i ragazzi e le ragazze che, invece di dormire, si dedicano a ben altro.
I genitori non conoscono le informazioni sul sonno e, quando i figli crescono, non riescono a mettere i necessari paletti organizzativi per tutelare questo bisogno fondamentale. Nella carenza di sonno il cervello si «sbriciola», le neuroconnessioni si destabilizzano, la potatura sinaptica crolla e i prodotti di scarto metabolici non vengono drenati. Si tratta di un vero e proprio «effetto detox», pertanto curarlo nei figli è una delle tante priorità educative per evitare di trovarsi in condizioni imbarazzanti durante l’eventuale screening neuropsichiatrico.