Susanna Farinotti Naturopata

14/07/2025

Qualche spunto di riflessione?

🔴 Il Ginocchio: il Varco della Vita in Movimento
📍 Lì dove pieghi, scegli. Lì dove resisti, ti blocchi.

Non sono solo articolazioni.
Sono crocevia simbolici tra volontà e direzione, tra paura e fiducia, tra desiderio e azione.
Il Ginocchio racchiude il mistero del passaggio tra ciò che lasci e ciò che incontri.

Quando il dolore emerge, quando si blocca, quando cede… non sempre è solo un fatto fisico.
È il corpo che ti domanda:
“Cosa ti impedisce di avanzare con fiducia nella tua strada?”

🌀 I 3 PsicoPunti dell’Inflessibilità
💠 In Psicosomatica Evolutiva il Ginocchio è ponte tra il Cielo e la Terra.
Ogni dolore può nascondere una difficoltà a fare quel passo che cambia la vita.

☯️ LV.8 – Il Punto della Rabbia (Elemento Legno)
Quando il Ginocchio urla frustrazione, rabbia, rancore, quando ti senti ostacolato e bloccato.
👉 È il corpo che ti sussurra: “Non spingere oltre i tuoi limiti, guarda dove vuoi andare davvero.”

☯️ KD.10 – Il Punto della Paura (Elemento Acqua)
Ginocchia che tremano, paura di non farcela, volontà che vacilla.
👉 Qui l’energia ti chiede di recuperare fiducia, di lasciar scorrere le tue acque interiori.

☯️ SP.10 – Il Punto del Peso (Elemento Terra)
Preoccupazioni, legami irrisolti, senso di prostrazione, di impantanamento.
👉 La Terra ti chiede di tornare a sentirti stabile nei tuoi passi, non schiacciato dal passato.

🔑 Un Segreto Psicoalchemico:
👉 Tutti e tre questi punti possono essere trattati.
Ma il corpo sa. E tu lo sai.
Lascia che sia il sintomo emotivo a guidarti verso il punto che più ti parla.

🤔 Domande Ispiratrici:
• Cosa ti impedisce oggi di fare il prossimo passo?
• Quale paura ti blocca il movimento?
• Quale emozione hai sepolto proprio lì, dove la vita vuole che tu riparta?

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🛑 DISCLAIMER:
Questo contenuto è a scopo informativo e non sostituisce diagnosi o cure mediche. Rivolgiti sempre a professionisti qualificati per ogni esigenza sanitaria.

🛡 © Metodo PsicoPunti® – Luigi Barreca
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05/05/2025

09/04/2025

Buongiorno!

STATINA E RISCHIO CARDIOVASCOLARE

Ebbene, cari followers (e colleghi), preparatevi a una verità che farà sobbalzare i vostri protocolli preconfezionati: le , quelle compresse magiche osannate per ridurre il colesterolo, potrebbero essere il cane che si morde la coda nella lotta all’aterosclerosi.

Mentre la narrativa dominante celebra la riduzione del volume delle placche (un misero 1%, peraltro), nessuno vi dice che queste terapie aumentano la calcificazione delle arterie.

Sì, avete letto bene: meno placca, ma più depositi di calcio duri come il marmo.
E no, non è un miglioramento architettonico: la calcificazione è un marker di rischio cardiovascolare. Come se non bastasse, le statine inibiscono la vitamina K2, cofattore essenziale per attivare la matrice Gla-proteina, l’unico guardiano che protegge le arterie dalla calcificazione.

Risultato? Un doppio danno: meno protezione e più “cemento” vascolare.

Le statine svuotano le riserve di CoQ10, quel coenzima che i mitocondri usano per produrre energia. Senza di lui, i muscoli (compreso il cuore) diventano fiacchi come spaghetti scotti.

E non è un’ipotesi: studi dimostrano che livelli bassi di CoQ10 sono legati a miopatie e affaticamento cronico.

Volete un cuore efficiente? Forse è il caso di riconsiderare quelle dosi massicce di statine senza integrazione.

Il paradosso delle linee guida: guarire o peggiorare?

Le statine riducono il colesterolo LDL (ok, brave), ma intanto:

Sopprimono la sintesi di selenoproteine, cruciali per combattere lo stress ossidativo (e chi se ne frega dei radicali liberi, vero?).

Ignorano il ruolo del metabolismo mitocondriale, trasformando i pazienti in zombi energetici.

Favoriscono l’aterosclerosi “dura”, quella che non si rompe ma si accumula silenziosamente.

Forse è ora di smetterla di trattare i numeri del colesterolo come fossero il Santo Graal e guardare alla salute mitocondriale, all’equilibrio nutrizionale (CoQ10, vitamina K2, selenio) e a terapie che non sostituiscono un problema con un altro.

Le statine? Utili per alcuni, ma non possono essere la soluzione standardizzata per tutti.

Morale: se il prezzo della riduzione del LDL è un sistema vascolare più rigido e mitocondri in panne, forse abbiamo sbagliato conti.

E i conti, si sa, vanno rivisti.

A buon intenditor...

Dal nutrizionista di paese è tutto e i Tacchini Ignoranti MUTI.

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https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC4599025/
https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC7990692/

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Boom!

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Siiiiiiiiiii!!!!!!