23/10/2025
PIU' DI 50 FEMMINICIDI DALL'INIZIO DELL'ANNO. Mi chiedono perché le donne non denunciano, non reagiscono. Chi domanda non ha presente cosa voglia dire essere in una relazione con un soggetto patologico.
Partiamo dal fatto che noi donne siamo sempre troppo possibiliste e diamo sempre molte occasioni all'altro per recuperare o redimersi. E qui si può lavorare sull'autostima e autodeterminazione fin dalla adolescenza.
Poi c'è il doppio legame che si instaura tra vittima e carnefice, della serie io ti salverò, ma che fa affondare entrambi e rende difficile chiedere e accettare l'aiuto.
📢 MA C'È UN ALTRO ASPETTO CHE SI SOTTOVALUTA.
La legge chiede prove oggettive in caso di denuncia senza considerare che per la vittima è troppo difficile raccogliere prove. Se si ha a che fare con un soggetto paranoico o ossessionato dal controllo, cercare di raccogliere prove, come registrazioni, foto ecc, non fa altro che confermare in lui l'idea della persecuzione e scatenare reazioni ancora più violente che espone la vittima a una escalation di aggressività e pericolo. Un serpente che si morde la coda, una situazione paradossale in cui è la vittima stessa che deve raccogliere prove per sé mettendosi ancor più in pericolo.
⚠️ Allora cosa resta da fare?Fondamentale è tenere presente i campanelli d'allarme, le red flags, come ora si ama chiamarli, di cui è pieno il web. E alle prime avvisaglie allontanarsi a dispetto dei propri sentimenti. E essere irremovibile nel distanziarsi.
❤️Il cuore si riprenderà seppure a fatica dalla rottura dei legami, ma non si riprende dalle ferite da coltello.