29/09/2024
Cooperazione paritetica & Alleanza terapeutica.
Due condizioni da ricercare in terapia che fanno scendere il terapeuta dal piedistallo della saccenza e lo portano ad essere curioso del mondo irripetibile che ha l'opportunità di conoscere, il mondo della narrativa del paziente.
Degno di rispetto e di valore.
Secondo Giovanni Liotti la costruzione dell’alleanza terapeutica deve essere l’obiettivo centrale nel lavoro con i pazienti, fin dalle prime battute: esplorare insieme i sintomi portati, evitando accuratamente interventi correttivi sulle teorie interpretative dei pazienti, è il primo utile strumento per la costruzione dell’alleanza e di un clima cooperativo, che Liotti definisce “l’alfa e l’omega del cambiamento terapeutico”.
Di fondamentale importanza nel caso di pazienti dissociativi, che provengono da una storia di attaccamento disorganizzato, l’alleanza diventa un’esperienza relazionale correttiva fondante e muoversi il più possibile all’interno del sistema motivazionale della cooperazione paritetica consente di attivare il meno possibile il sistema “avvelenato” dell’attaccamento.
L’attaccamento disorganizzato, in cui la figura di attaccamento è allo stesso tempo fonte di paura e minaccia, è stato, infatti, definito da Liotti come il prototipo della dissociazione: è il fallimento della relazionalità in presenza di un’apparente relazione, l’impotenza totale, la “paura senza sbocco”. L’unico modo per evitare che il dialogo terapeutico sia fagocitato dall’attaccamento con questi modelli operativi interni destabilizzanti è dunque mantenerlo all’interno di un clima collaborativo, centrato sull’alleanza e sulla pariteticità che fa da cornice agli interventi terapeutici.
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