25/08/2024
Accudimento invertito,
quando chi dovrebbe ricevere cure, le fornisce.
Con l’espressione accudimento invertito si fa riferimento a una modalità in cui il bambino si prende cura dei bisogni del genitore.
Accudire significa fornire protezione e supporto ad altri individui che si trovano in uno stato di bisogno. Il sistema di accudimento è complementare al sistema di attaccamento, ovvero a quel sistema finalizzato a ricercare la vicinanza con la figura d’attaccamento (es. i genitori) in situazioni di pericolo, stress e solitudine.
Quando nel bambino si attiva il sistema di attaccamento, nel genitore si attiva il sistema di accudimento. Evolutivamente questa complementarietà assicura la sopravvivenza del piccolo e, in generale, la conservazione della specie.
Nell’accudimento invertito si verifica però una sorta di inversione dei ruoli di attaccamento-accudimento: il bambino, iper-responsabilizzandosi, tende a prendersi cura del genitore. Nell’accudimento invertito si assiste quindi a un’ “inversione di ruolo”: i ruoli del figlio e del genitore si invertono, il bambino si adultizza, sopprimendo o ignorando i propri bisogni e vissuti emotivi. Se la responsabilizzazione richiesta al bambino è adeguata alla sua età, l’inversione di ruolo può non essere patologica. Lo diviene però quando si fa pervasiva e la relazione manca di reciprocità emotiva, con aspettative eccessive rispetto alle capacità e all’età del bambino.
Alcune variabili risultano associate all’accudimento invertito, tra cui ad esempio la presenza di conflitti coniugali o la malattia fisica e/o mentale dei genitori (es. alcolismo, depressione, ansia, ecc.).
L’accudimento invertito può impattare sullo sviluppo psicoemotivo del bambino, portando ad esempio a problemi di autoregolazione, all’insorgenza di sintomi esternalizzanti come il disturbo della condotta, ma anche a depressione, bassa autostima e sintomi psicosomatici.
👉Per approfondire l’argomento https://www.stateofmind.it/2024/03/accudimento-invertito/