27/08/2018
FIBROMIALGIA - AURICOLOTERAPIA
proposta di intervento:
Un contributo aggiuntivo può essere portato in ipotesi, basandoci sulle esperienze ottenute in studio, dall’Auricoloterapia, vale a dire dall’utilizzo del padiglione auricolare a scopo terapeutico. Scoperta da
Paul Nogier nel 1951, l’Auricoloterapia è stata riconosciuta dall’OMS a Lione nel 1990.
Sul padiglione auricolare vi è una rappresentazione somatotopica a rovesciamento somatico: la mappatura dei punti è stata confermata con la Risonanza Magnetica cerebrale.
Il risultato dell’Auricoloterapia è comprensibile se si prendono in considerazione:
la ricchezza di connessioni nervose dell’orecchio (soprattutto con la formazione reticolare) e di
innervazione (rami del plesso cervicale, nervi cranici V, X e, in misura minore, III, VII, IX)
l’importante vascolarizzazione di padiglione, conca e lobo dell’orecchio
l’embriologia: proprio per lo sviluppo embriologico, il lobo corrisponde agli organi di origine
ectodermica; il padiglione agli organi di origine mesodermica; la conca, infine, agli organi di origine endodermica
la bioenergetica.
Per tutti questi aspetti, l’Auricoloterapia ha mostrato di avere un effetto specifico sull’organo bersaglio e un importante effetto aspecifico a livello neurovegetativo e neuroendocrino.
L’Auricoloterapia viene usata in Francia su svariate patologie e addirittura come antidolorifico al posto della morfina nei malati terminali.
Un recente studio da noi svolto e consultabile sul sito dell’Associazione Italiana Posturologi, ha evidenziato interessanti risultati ottenuti dal lato posturale con l’utilizzo di un protocollo di Auricoloterapia, tanto da farcene consigliare l’utilizzo in associazione con le altre metodiche di correzione posturale.
Inoltre altri studi confermano che l’Auricoloterapia induce nell’organo (o nelle strutture) bersaglio, uno stimolo al ritorno al funzionamento normale, là dove le condizioni fisio-patologiche dell’organo (o della
struttura) lo consentano.
Facciamo un esempio minimalista: la nevralgia del trigemino (V).
È un esempio calzante per molti aspetti: in questo quadro sindromico il V, infatti, presenta un’aumentata sensibilizzazione, con iperalgesia, agli stimoli esterni (sonori, termici e luminosi) che normalmente non
dovrebbero generare risposte nocicettive (allodinia). Il V è inserito, come dicevamo prima, nella via noradrenergica del LC e sottostà al ritmo circadiano, per cui risulta essere totalmente silente nella fase REM del sonno. I soggetti con nevralgia del V, infatti, riferiscono di riuscire a dormire bene, in contrasto con la situazione di veglia, che li vede sofferenti in modo pressoché permanente.
Quando però, al momento del risveglio fisiologico, si riattivano i nuclei colinergici pontino-mesencefalici, le cellule noradrenergiche del LC e i neuroni serotoninergici dei nuclei del rafe, il V torna inevitabilmente
a farsi sentire con i propri disturbi.
L’Auricoloterapia in questi casi può dare un aiuto, riducendo questa risposta anomala e alcuni studi condotti in Francia lo evidenziano. ___________________________________________ Per info e trattamenti contattarmi Antonino Buttò tel 3338149953. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Si riceve a: Messina, Spadafora, Barcellona P. G., PATTI, BROLO, SANT'AGATA DI MILITELLO, PALERMO, CATANIA