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13/09/2025

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03/09/2025

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02/09/2025

Sempre..!
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25/08/2025

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Eh… non sono io che sono “fissata” con la retroversione…Chi mi conosce lo sa!🥰
22/08/2025

Eh… non sono io che sono “fissata” con la retroversione…
Chi mi conosce lo sa!🥰

Retroversione del bacino: chi la fa, come funziona e perché ci interessa?

Hai mai sentito parlare di “posterior tilt”? È quella rotazione posteriore del bacino in cui la sinfisi pubica si solleva e l’osso sacro si avvicina al coccige. Un movimento semplice.. che coinvolge una squadra muscolare complessa!

I protagonisti della retroversione, siete pronti a scoprirli? 😝

In questa immagine vediamo quattro muscoli principali che collaborano per realizzare la retroversione del bacino, e li elenchiamo in punti.

1. Retto addominale
Tira l’osso pubico verso lo sterno, riducendo la lordosi lombare. Stabilizza il bacino in posizione neutra o retroversa.

2. Obliquo esterno
Lavora in sinergia con il retto addominale. Aiuta nel contenimento viscerale e nella rotazione del tronco.

3. Grande gluteo
Estensore dell’anca, ma anche retroversore attivo del bacino. Fondamentale per la stabilità lombosacrale.

4. Hamstrings (ischiocrurali)
Trazionano posteriormente il bacino attraverso l’inserzione ischiatica. Quando si contraggono, accompagnano il bacino in retroversione.

E cosa succede ai legamenti?

Il legamento ileofemorale (uno dei più forti del corpo) viene messo in tensione passiva, contribuendo alla stabilità passiva dell’anca durante il tilt posteriore.

Perché ci interessa in fisioterapia (sempre in punti)?

1. Controllo posturale e dolore lombare

La capacità di eseguire (e percepire) una retroversione del bacino è fondamentale nel controllo lombo-pelvico. Pazienti con iperlordosi lombare spesso non riescono a retrovertere volontariamente il bacino e questo può limitare l’attivazione del core e aumentare i carichi discali in estensione.

2. Attivazione del core funzionale

La retroversione controllata fa parte degli esercizi respiratori e della stabilizzazione dinamica. Coinvolge sinergicamente il diaframma, il pavimento pelvico e il trasverso dell’addome, un anello fondamentale del “core profondo”.

3. Riabilitazione post-chirurgica o post-parto

Ripristinare la mobilità e la consapevolezza del bacino è essenziale in percorsi di recupero, prevenzione delle recidive o rieducazione motoria.

4. Allineamento funzionale durante gli esercizi

Una corretta retroversione è essenziale in negli squat profondi, nel ponte gluteo, negli esercizi in sospensione e nella respirazione diaframmatica guidata.

Un bacino bloccato in antiversione costante può raccontare abitudini posturali, strategie compensative croniche, inibizione dei glutei ma anche aspetti emozionali (ipercontrollo, rigidità, tensione diaframmatica).

Insegnare al paziente a muovere consapevolmente il bacino, e non solo “a stringere l’addome”, è parte di una rieducazione corporea che passa dalla biomeccanica alla percezione.

Ironia clinica:

“Stringi gli addominali!”

Ma se il bacino non si muove, stai solo bloccando.. non stabilizzando. 😅

FIBROMIALGIA —> controllo posturale, stretching, allenamento della forza, ginnastica dolce, massaggi… = Siamo noi! Passa...
17/08/2025

FIBROMIALGIA —> controllo posturale, stretching, allenamento della forza, ginnastica dolce, massaggi… = Siamo noi!
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FIBROMIALGIA

Il significato etimologico del vocabolo “fibromialgia” deriva dal greco e significa letteralmente “dolore dei muscoli e dei tessuti fibrosi“, che è appunto il tipo di sintomatologia che caratterizza questo invalidante disturbo.�Si tratta di una patologia reumatica che colpisce l’apparato muscolo-scheletrico con interessamento anche alle articolazioni e che presenta alcuni segnali caratterizzanti:
* dolore diffuso che mostra la tendenza a cronicizzarsi;
* notevole rigidità nei movimenti;
* affaticamento cronico che tende a peggiorare nel tempo;
* disturbi del ritmo circadiano sonno/veglia;
* sbalzi d’umore;
* sindrome dell’intestino irritabile.
A livello della sfera psico-emotiva il paziente può essere affetto da manifestazioni di tipo ansioso-depressivo e soprattutto da disturbi causati dallo stress, una condizione che accompagna costantemente la malattia.
Dal punto di vista epidemiologico la popolazione femminile presenta una maggiore probabilità di sviluppare la sintomatologia, con un rapporto di 9:1
Sintomi della fibromialgia
In questa condizione i muscoli si trovano in uno stato di tensione costante che non consente nessun recupero fisiologico e che di conseguenza diventa responsabile della stanchezza cronica e diffusa a tutto l’apparato scheletrico.�I muscoli sono costretti a lavorare in continuazione e pertanto non sono in grado di riposarsi per ripristinare il necessario stato fisiologico di funzionalità.�Le sedi prevalentemente colpite sono localizzate a livello del rachide, delle spalle, delle braccia, dei polsi, del cingolo pelvico e delle cosce.�La tensione muscolare continuativa innesca un’inevitabile rigidità articolare in quanto le articolazioni costituiscono i punti critici dell’intero apparato scheletrico; di conseguenza i movimenti risultano molto limitati anche a causa dell’interessamento tendineo.�I tendini diventano dolenti nel punto d’inserzione tra tessuto osseo e muscolare,
La diagnosi si basa sulla presenza, da almeno 3 mesi, di dolore muscolo-scheletrico diffuso e presenza di punti algogeni accompagnati da alterazioni del ritmo sonno-veglia, cefalea, sindrome del colon irritabile, stanchezza. Il trattamento prevede farmaci , massaggi rilassanti, ginnastica "dolce", rieducazione posturale
Secondo alcune ricerche epidemiologiche è stato evidenziato un collegamento tra un’alterazione del controllo posturale e l’insorgenza di fibromialgia.�Trattandosi di un disturbo che coinvolge il funzionamento della muscolatura è abbastanza intuitivo che la posizione del corpo nello spazio possa risentirne in maniera evidente.�Molti pazienti fibromialgici presentano un alterato controllo posturale, che peggiora in seguito all’alterazione delle stimolazioni sensitive, ma che non è collegato alla forza contrattile.�È probabile una correlazione tra questa patologia e una modificata percezione degli input vestibolari (responsabili dell’equilibrio posturale) prodotti da degenerazione neuronale del tronco encefalico.�Tali deficit sensoriali da un lato peggiorano il controllo posturale e d’altro lato contribuiscono a deteriorare la funzionalità dell’apparato muscolare facilitando l’insorgenza di fibromialgia.
Inoltre esiste una probabile correlazione tra la mancanza di forza muscolare tipica dell’ammalato fibromialgico e la capacità di mantenere una corretta postura del corpo. #
Tenendo conto che uno dei principali sintomi della fibromialgia consiste appunto nella tensione muscolare che non è in grado di alternarsi a nessuna fase di rilassamento, può essere plausibile l’ipotesi che mette in relazione la patologia con problematiche posturali.
ESERCIZIO
In alcuni pazienti, una combinazione di esercizio aerobico e allenamento di resistenza o allenamento della forza e stretch è stata collegata a una riduzione del dolore , della rigidità e dei disturbi del sonno.
globale". # postura

Ci riposiamo qualche giorno…!Dal 25 agosto di nuovo attivi, con qualche novità!🥰(Si riceve su appuntamento 392/3777055)
08/08/2025

Ci riposiamo qualche giorno…!
Dal 25 agosto di nuovo attivi, con qualche novità!🥰
(Si riceve su appuntamento 392/3777055)

Ri-Equilibrio posturale!
30/07/2025

Ri-Equilibrio posturale!

POSTURA E COMPENSAZIONI: DALLA BASE ALLA CIMA!

Un problema locale può avere ripercussioni globali sul corpo. Dalla perdita di supporto plantare fino all’inclinazione delle spalle, ogni segmento si adatta per mantenere l’equilibrio, spesso con costi elevati per il sistema muscolo-scheletrico.

Il piede: la base della catena cinestetica

Flat Arch (Piede piatto o iperpronazione)

Il cedimento dell’arco plantare induce una rotazione interna della tibia (sostenuta dal muscolo tibiale posteriore, che spesso diventa inefficace).

Il peroneo lungo diventa iperattivo nel tentativo di stabilizzare il piede. Muscoli intrinseci plantari deboli (come l’abduttore dell’alluce e il quadrato della pianta) portano a una scarsa stabilità della volta plantare.

Conseguenza? Il ginocchio segue la rotazione interna, sovraccaricando il legamento collaterale mediale (LCM) e la banda ileotibiale (TFL e grande gluteo).

Il ginocchio: punto critico di trasmissione

Shifted Patella (Disallineamento della rotula) e valgo dinamico

Il vasto mediale obliquo (VMO) risulta inibito, mentre il vasto laterale e il TFL tendono a dominare, trascinando la rotula lateralmente.

Il bicipite femorale tende a sovraccaricarsi per contrastare la rotazione interna del femore. Il semitendinoso e il semimembranoso possono perdere efficienza, alterando la biomeccanica del ginocchio.

Conseguenza? Il ginocchio compensa con un valgo funzionale, aumentando il rischio di sindrome femoro-rotulea e tendinopatie.

Il bacino: il fulcro della stabilità

Pelvic Unleveling (bacino inclinato) e disfunzione sacroiliaca

L’ileopsoas diventa ipertonico su un lato, tirando il bacino in anteriorità e accentuando la lordosi lombare.

Il quadrato dei lombi si contrae per cercare di stabilizzare l’inclinazione pelvica. L’otturatore interno e il piriforme possono iperattivarsi, contribuendo a sintomi simil-sciatalgici.

Conseguenza? La colonna lombare compensa con una lateroflessione e una torsione, creando una scoliosi funzionale.

La colonna e le spalle: adattamenti superiori

Functional scoliosis e spalle asimmetriche

Il trapezio superiore e lo sternocleidomastoideo lavorano eccessivamente per contrastare la lateralizzazione del busto.

Il grande dorsale, se iperattivo da un lato, può accentuare la rotazione del tronco. Il piccolo pettorale accorciato può inclinare anteriormente la spalla, riducendo lo spazio subacromiale e predisponendo a sindromi da impingement.

Conseguenza? Il rachide cervicale può sviluppare un adattamento posturale in avanti, con aumento del carico su C5-C6.

E quindi? Che fare? Nel ventaglio delle soluzioni, ecco alcuni possibili interventi terapeutici.

Lavoro sui muscoli plantari con esercizi propriocettivi e di rinforzo intrinseco.

Riequilibrio dell’ileopsoas e del quadrato dei lombi per stabilizzare il bacino.

Attivazione del core con trasverso dell’addome e multifido per ridurre la compensazione lombare.

Rieducazione scapolare con lavoro su trapezio inferiore e dentato anteriore.

Riequilibrio cervicale con tecniche di rilascio miofasciale su sternocleidomastoideo e scaleni.

Ti sei mai accorto di come un problema al piede possa manifestarsi come dolore alla spalla o alla cervicale? L’approccio globale è la chiave!

Stenosi —> ginnastica posturale, esercizio terapeutico!
28/06/2025

Stenosi —> ginnastica posturale, esercizio terapeutico!

Che cos’è la STENOSI VERTEBRALE
La stenosi vertebrale o stenosi spinale è una patologia che interessa la colonna vertebrale e comporta il restringimento del canale vertebrale o canale del rachide.

Il restringimento del canale vertebrale provoca quindi la compressione del midollo spinale e delle terminazioni nervose: ecco perché chi è affetto da questa patologia soffre di mal di schiena e di dolori muscolari.
La stenosi spinale può presentarsi in diverse zone della colonna vertebrale. Si parla di stenosi cervicale quando si produce la compressione delle vertebre cervicali (da C1 a C7); invece, se il restringimento avviene nella zona lombo-sacrale, parliamo di stenosi lombare (vertebre L1-L5 e S1-S2).
L’artrosi è la principale responsabile della deformazione del canale vertebrale e della comparsa della stenosi spinale.

A differenza dell’ernia del disco, la stenosi vertebrale provoca un dolore che insorge in maniera graduale e diventa cronico nel tempo.
In caso di stenosi vertebrale lombare i sintomi più frequenti sono:
* lombalgia, dolore ai glutei, infiammazione del nervo sciatico
* formicolio alla coscia
* gonfiore ai piedi e alle caviglie
* perdita di sensibilità alle dita dei piedi
* rigidità della colonna vertebrale
* perdita di equilibrio.

COSA FARE

per molte persone può essere sufficiente la fisioterapia o ginnastica posturale

*fai ginnastica posturale e segui un programma di esercizi mirati a migliorare l’elasticità della schiena
* parla con il tuo medico o chinesiologo
# vertebre # posturacorretta # dolorelombare

Gruppo di risveglio muscolare e stretching Mercoledì ore 9!
07/05/2025

Gruppo di risveglio muscolare e stretching
Mercoledì ore 9!

Suboccipitale e MAL DI TESTA…. Risolviamo!
04/05/2025

Suboccipitale e MAL DI TESTA….
Risolviamo!

Suboccipitali: i muscoli invisibili che guidano la tua testa.. e il tuo mal di testa!

Li hai mai sentiti? Probabilmente no. Ma loro conoscono te.

Ogni volta che hai avuto quel fastidioso mal di testa “alla base del cranio”, ogni volta che hai sentito la nuca rigida come se avessi dormito su un cuscino di pietra, o quella sensazione di testa che “pesa come un macigno”.. loro erano lì. Se hai avuto cefalea, tensioni cervicali o quella fastidiosa sensazione di “testa pesante”, potrebbero essere i colpevoli.

Sono i muscoli suboccipitali! 😎

Quattro muscoletti, nascosti proprio alla base del cranio, lavorano come stabilizzatori di precisione per la nostra testa. Sono i piloti di Formula 1 del collo: gestiscono curve strette, correzioni minime e mantengono l’assetto in perfetto equilibrio, anche sotto pressione. Sono gli orologiai svizzeri della cervicale, i micro-motori che regolano i movimenti tra il cranio e le prime vertebre cervicali (atlante ed epistrofeo). Non li vedi, ma decidono se ti senti bene o meno.

Cosa fanno di speciale? 😌

Questi muscoli permettono di ruotare la testa senza sembrare robot arrugginiti, aiutano a mantenere la postura e l’equilibrio della testa rispetto al corpo. Sono responsabili del tuning visuo-posturale: quei micro-movimenti che mantengono lo sguardo fermo anche quando il corpo si muove.

Quando cammini, la testa oscilla leggermente. Chi impedisce che tutto sembri tremolare come in una we**am difettosa? Loro. Quando ti giri con lo sguardo prima della testa, e tutto appare fluido, chi regola questo gesto? Ancora loro.

E quando correggi la posizione mentre leggi questa frase, perché ti sei accorto di essere tutto storto.. li stai usando senza saperlo.

Perché possono diventare un problema? 🤔

Viviamo in un’epoca fatta di collo da smartphone, posture sbagliate alla scrivania, ore su Zoom, su TikTok, WhatsApp e fogli Excel infiniti.

Questi muscoli, progettati per piccoli aggiustamenti di precisione, si ritrovano spesso iperattivi e contratti a causa di:

- troppo tempo chinati sul telefono (eh sì, TikTok e WhatsApp hanno un prezzo..)

- ore al PC senza supporto ergonomico

- stress e tensioni (perché la vita è già complicata di suo, ma il nostro collo decide di aggiungere un po’ di rigidità per sicurezza) 🤭

La testa pesa 4-5 kg. Ma se inclinata in avanti di 30-45°, può esercitare un carico anche di 27-30 kg sulla cervicale. E chi sopporta tutto questo peso inclinato per ore? Proprio loro. Da regolatori di precisione a caricatori cronici.

Il risultato?

Cefalee, rigidità, dolori cervicali.
Vertigini, instabilità e visione sfocata.
Sensazione di testa ovattata, come un elmetto invisibile che stringe troppo!
Mal di testa cervicogenico confuso con emicranie.

Fallo ora: il test dell’attenzione suboccipitale 🤫

Appoggiati allo schienale.
Chiudi gli occhi.
Fai un piccolo “sì” con il capo. Poi un piccolo “no”.
Ruota lentamente. Senti tensioni, resistenze, scricchiolii, un vago giramento?
Hai appena sentito parlare i tuoi suboccipitali.

Come prenderci cura di loro?

Stai al PC? Ruota dolcemente il collo, allungati come un gatto, esplora la mobilità del collo senza forzare. I suboccipitali rispondono benissimo ai gesti fluidi e rispettosi, ma malissimo agli strappi o all’immobilità prolungata.

Ogni tanto, durante il giorno, porta lo sguardo verso l’alto come se volessi annusare una nuvola. È un gesto semplice ma potentissimo per alleggerire il carico cervicale. Rilassa i suboccipitali, apre lo sterno e stimola la respirazione bassa. Fatto con consapevolezza, cambia l’assetto posturale in pochi secondi.

Respira meglio. Una respirazione diaframmatica, profonda e lenta, aiuta a ridurre la tensione nella zona cervicale. Se respiri solo con il torace, sopra le clavicole, stai già preparando il terreno alla contrazione cronica di questi muscoli.

Massaggia la zona con movimenti lenti e delicati. Appoggia due dita sulla parte alta della nuca, a 1 cm dalla colonna, e fai leggere pressioni circolari. Oppure affidati a un fisioterapista che conosce tecniche di rilascio miofasciale suboccipitale. È delicato ma estremamente efficace.

Ecco qualcosa che solo noi possiamo fare insieme: un minuto di consapevolezza suboccipitale! 🙂‍↕️

Mettiti seduto. Appoggia la schiena.
Chiudi gli occhi.
Senti il peso della testa.
Immagina quattro piccoli muscoli che danzano con precisione, mantenendo l’equilibrio del cranio come funamboli silenziosi.
Con ogni respiro, immagina che si allunghino e si rilassino.
Fai tre respiri profondi e apri gli occhi.
Benvenuto nella consapevolezza dei tuoi muscoli occipitali.

Il consiglio pratico

Spesso ci prendiamo cura della schiena solo quando fa male. Ma questi muscoli meritano attenzione prima. Il primo passo è: alzare lo sguardo e cambiare angolazione. Non è solo una metafora.

E ora tocca a te:

Li avevi mai considerati prima?

Hai mai sentito un dolore proprio alla base del cranio?

Ti capita di avere vertigini leggere quando muovi la testa velocemente?

Hai mai provato cefalee che sembrano nascere dal collo?

Raccontacelo nei commenti!
Scrivilo qui sotto. La tua esperienza può aiutare qualcun altro a scoprire questi piccoli, grandi protagonisti della salute cervicale.

E se sei un collega fisioterapista, scrivi la tua!
Questi testi vogliono essere una base di partenza per il confronto tra professionisti: arricchiscili, correggili, migliora ciò che può essere migliorato.
La condivisione è la nostra forza. 👏

Si torna!!!!Da lunedì 28 attivi al 100%!Massoterapia,  osteopatia, pilates, ginnastica posturale.Siete andati via per Pa...
26/04/2025

Si torna!!!!
Da lunedì 28 attivi al 100%!
Massoterapia, osteopatia, pilates, ginnastica posturale.

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Indirizzo

Santa Maria In Pratello, 4b
Paullo
20067

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 21:00
Martedì 08:00 - 21:00
Mercoledì 08:00 - 21:00
Giovedì 08:00 - 21:00
Venerdì 08:00 - 21:00
Sabato 09:00 - 14:00

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