30/06/2025
Ogni anno per molti è la stessa storia. Puntuale, come un orologio svizzero. Appena il sole inizia a ba***re più forte, appena le giornate si allungano e le persone cominciano a sorridere di più... per molte persone inizia l’inferno.
L’estate.
Per tanti è sinonimo di leggerezza, di vacanze, di corpi che si spogliano e si rilassano, ma per chi è sensibile ai sintomi dell’ansia è l’inizio del terrore.
Il caldo che arriva risveglia una paura che non dorme mai davvero.
Una paura silenziosa, viscida, che durante l’inverno molti riescono a tenere sotto una coperta, almeno in parte. Ma appena le temperature salgono, riemerge.
Tutto ricomincia.
I capogiri.
La testa che sembra galleggiare.
Le gambe molli.
Il cuore che batte all’impazzata.
Le mani sudate.
Il bisogno urgente di un’uscita, di aria, di acqua, di salvezza. La paura di svenire in mezzo alla strada, in un supermercato, in coda alla posta.
O peggio: in macchina, sotto il sole, da sola.
Si cerca nel convincere la propria mente che:
“È solo ansia”. Ma non basta perché quando l’aria è calda e densa, è proprio quella mente che dice che si sta per soffocare.
E si finisce per controllarsi, sempre di più.
Ancora e ancora, nel tentativo di rassicurarsi che va tutto bene.
Un controllo che fa perdere il controllo.
Più si controlla, più si cerca di contenere quelle sensazioni e piú quello che si sente si amplifica poiché essendo funzioni spontanee, vengono involontariamente alterate proprio dal tentativo di controllarle, col risultato di spaventarsi sempre di più.
È proprio questo meccanismo disfunzionale di interazione mente-corpo che deve essere interrotto.