04/11/2025
La risposta è….🥁🥁🥁🥁🥁🥁🥁🥁🥁
NO😬
Secondo l’Ayurveda, non dovresti necessariamente praticare sempre e per sempre lo stesso stile di yoga anzi, la pratica ideale cambia nel tempo, in base alla tua costituzione (prakṛti) e al tuo stato attuale (vikṛti), cioè l’equilibrio o squilibrio dei dosha (Vāta, Pitta, Kapha).
L’Ayurveda considera lo yoga come una medicina energetica, e ogni stile agisce in modo diverso sui dosha:
🌬 Se prevale VĀTA (aria e etere)
Tendenza: agitazione, ansia, insonnia, irrequietezza.
Hai bisogno di: radicamento, calma, calore e routine.
Stili consigliati: Hatha, Yin, Restorative, Yoga sulla sedia, Yoga Nidra.
Evita: Vinyasa troppo rapidi o Ashtanga intensi, che aggravano la dispersione.
Focus: movimenti lenti e fluidi, respiro profondo, ambiente caldo, sicurezza.
🔥 Se prevale PITTA (fuoco e acqua)
Tendenza: competizione, irritabilità, ipercontrollo.
Hai bisogno di: rinfrescare, ammorbidire, lasciare andare il giudizio.
Stili consigliati: Yin, Yoga dolce, Hatha bilanciato, pratiche meditative e rinfrescanti.
Evita: Bikram o power yoga, eccesso di sforzo o calore.
Focus: accoglienza, respiro rinfrescante, apertura del cuore.
🌱 Se prevale KAPHA (terra e acqua)
Tendenza: letargia, pesantezza, lentezza, attaccamento.
Hai bisogno di: leggerezza, movimento, stimolazione e calore.
Stili consigliati: Vinyasa, Ashtanga, Kundalini, pratiche dinamiche o riscaldanti.
Evita: Yin o Restorative troppo lunghi, che aumentano la staticità.
Focus: ritmo, motivazione, espansione del respiro, energia verso l’alto.
🌗 In sintesi
Lo yoga, come l’Ayurveda, è un linguaggio di equilibrio.
Non è necessario restare fedeli a un unico stile, ma piuttosto imparare ad ascoltare ciò che serve al tuo sistema in ogni stagione della vita.
Alcuni giorni avrai bisogno di fuoco, altri di radici, altri ancora di spazio e silenzio.
La vera coerenza, in chiave ayurvedica, non è fare sempre lo stesso, ma coltivare l’armonia dinamica dei tuoi dosha.
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