05/10/2023
Il problema non è Fedez, alias Federico.
Perché prima di essere un cantante, un volto conosciuto, è un ragazzo, un figlio, un marito ed un padre, un essere umano.
E come tanti, TANTISSIME persone purtroppo, è stato colpito da un tumore classificato all’interno dei tumori del pancreas (riconosciuto ad oggi come alcuni di quelli più mortali).
È stato operato. E sono piovute critiche: ha la strada spianata per i controlli, è salvo perché ha pagato ed è qualcuno.
Quando dovremmo ricordarci (e chi ci è passato lo sa) che il cancro non fa distinzioni fra ricchi e poveri, fra belli e brutti.
Ha avuto due complicazioni gravi nel giro di pochi giorni.
E li arrivano altre cattiverie: augurio di morte, insulti a lui e alla famiglia.
Il problema non è Federico, nemmeno le sue unghie colorate, e nemmeno il suo ideale politico.
Il problema è che ad oggi spesso ci dimentichiamo di essere UMANI.
Quindi se il malato di cancro è l’operaio o il panettiere sotto casa sconosciuto partono le veglia di preghiere e i messaggi di vicinanza, mentre se ad avere il cancro e a subirne le conseguenze è un personaggio famoso allora ci si sente legittimati a scaricargli addosso odio e frustrazione.
Da familiare di pazienti oncologici e da sempre molto sensibile a questo tema ci tengo a precisare: il cancro è cancro. Il dolore e l’angoscia non conoscono distinzioni.
Quindi il problema non è Federico, nè le sue unghie, e nemmeno i suoi ideali politici o la sua musica.
Il problema ad oggi è che a volte è davvero faticoso trovare un briciolo di umanità in coloro che dovrebbero rappresentare “la specie evoluta”.