La Ceci Fooder - Dott.Cecilia Saccà

La Ceci Fooder - Dott.Cecilia Saccà Dott.ssa Cecilia Saccà, esperta in Dietetica e Nutrizione Clinica
Percorsi personalizzati volti al dimagrimento, all'incremento della MM e al benessere.

Il nutrizionista è un esperto in nutrizione umana che ti segue in un PERCORSO PERSONALIZZATO, formulando per te diete ottimali a seconda degli obiettivi da raggiungere. Il nutrizionista valuterà i tuoi progressi periodicamente, con visite complete (che comprendono analisi ponderali, valutazioni antropometriche, circonferenze e pliche cutanee; ma anche bioimpedenziometria, adipometria e test di nutrigenetica) e ti seguirà settimanalmente attraverso un percorso di COACHING MOTIVAZIONALE studiato apposta per te. OBIETTIVI:
☛ DIMAGRIMENTO E MODULAZIONE DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA
☛ IMPARARE A MANTENERE IL PESO CORPOREO DESIDERATO
☛ IMPARARE AD ALIMENTARSI IN MODO CORRETTO A SECONDA DELLE PROPRIE ESIGENZE e DEL PROPRIO BIOTIPO


A CHI E' RIVOLTO:

✓ Soggetti sani che desiderano perdere peso
✓ Soggetti che desiderano conoscere come nutrirsi in modo ottimale, per rimanere in forma A LUNGO
✓ Atleti e sportivi:
⁃Strategie dietetico-nutrizionali per l’allenamento e le gare
⁃Correzioni dietetico-nutrizionali in soggetti e situazioni particolari
⁃Nutrizione dello sportivo in situazioni speciali (trasferte, infortuni)
✓ Donne in Gravidanza e post-parto
✓ Soggetti in età pediatrica
✓ Soggetti vegetariani e vegani
✓ Soggetti con disturbi del comportamento alimentare
✓ Celiaci
✓ Soggetti con Ipertensione o Ipercolesterolemia accertate
✓ Soggetti con malattie endocrine accertate
✓ Soggetti intolleranti/allergici

24/12/2025

Il cibo, per noi esseri umani, nasce per due cose semplici e potenti: nutrirci e per stare insieme.
Prima ancora delle diete, delle regole, delle etichette.

Mangiare è sopravvivenza: energia, salute, equilibrio.
Ma è anche socialità: sedersi allo stesso tavolo, raccontarsi, ridere, sentirsi parte.

Il punto però è questo.
La socialità non dovrebbe girare attorno al cibo.
Il cibo dovrebbe essere solo il mezzo, non il protagonista.

Quando diventa il centro di ogni incontro, di ogni festa, di ogni momento insieme, smette di unire e inizia a pesare.
Genera aspettative, ansia, controllo.
Ti allontana da ciò che conta davvero: le persone.

Il cibo è un pretesto bellissimo per stare insieme.
Ma la connessione non è nel piatto.
È negli sguardi, nelle parole, nel tempo condiviso.

Quando questo equilibrio torna al suo posto, succede qualcosa di importante:
mangi meglio, vivi meglio, e stai meglio anche con gli altri.

23/12/2025

Durante le festività il problema non è mangiare di più.
È farlo senza aiutare digestione, fegato e intestino a gestire il carico.

Alcuni alimenti, se inseriti con criterio, migliorano la risposta fisiologica dell’organismo senza creare restrizioni inutili.

Finocchi
→ ricchi di composti carminativi (come l’anetolo), riducono la fermentazione intestinale e favoriscono l’eliminazione dei gas. Utili per contrastare gonfiore e tensione addominale.

Verdure amare (cicoria, radicchio, rucola)
→ stimolano la secrezione biliare e migliorano la digestione dei grassi, riducendo il senso di pesantezza dopo pasti più ricchi.

Acqua aromatizzata con limone e sedano
→ favorisce l’idratazione, spesso trascurata durante le feste, supportando diuresi, drenaggio dei liquidi e regolarità intestinale.

Mela (meglio con la buccia)
→ fonte di pectina, una fibra solubile che rallenta l’assorbimento degli zuccheri e nutre il microbiota, aiutando la stabilità glicemica.

Mela + frutta secca / crema di nocciole 100%
→ l’abbinamento tra fibra e grassi monoinsaturi riduce i picchi glicemici e prolunga la sazietà tra pasti ravvicinati.

Carciofi
→ contengono cinarina, che stimola il flusso biliare e supporta il lavoro del fegato nei periodi di maggiore introito di grassi.

Zenzero
→ migliora la motilità gastrica e lo svuotamento dello stomaco, contribuendo a ridurre nausea e pesantezza digestiva.

A Natale non serve “compensare”.
Serve scegliere alimenti che aiutino il corpo a funzionare meglio mentre vivi le feste.

22/12/2025

Il prenanna proteico è uno dei momenti più interessanti (e sottovalutati) nella nutrizione dello sportivo.

Durante il sonno:
• la sintesi proteica muscolare è attiva
• ma aumenta anche il rischio di bilancio azotato negativo se gli aminoacidi scarseggiano

👉 Inserire una quota proteica prima di dormire:
• migliora la Muscle Protein Synthesis notturna
• riduce il catabolismo
• favorisce il recupero muscolare
• supporta la ricomposizione corporea, soprattutto nei giorni di allenamento

🔬 Chicche scientifiche:
• Studi controllati mostrano che l’assunzione di ~30–40 g di proteine prima di dormire aumenta la sintesi proteica notturna senza interferire con il metabolismo lipidico
• Le proteine a digestione lenta (es. caseine) rilasciano aminoacidi per 6–7 ore, ma anche blend o whey strutturate correttamente possono essere efficaci se abbinate a una cena equilibrata
• Nessuna evidenza di aumento della massa grassa quando il prenanna è contestualizzato nel fabbisogno totale

💡 I frutti rossi?
Polifenoli, supporto antiossidante e zero impatto sul recupero → scelta funzionale, non decorativa.

Il prenanna non è “mangiare prima di dormire”.
È nutrizione di precisione.

RIFERIMENTI SCIENTIFICI
• Res et al., Medicine & Science in Sports & Exercise – Protein ingestion before sleep improves overnight muscle protein synthesis
• Trommelen & van Loon, Journal of Nutrition – Pre-sleep protein and overnight recovery
• Snijders et al., Frontiers in Nutrition – Role of protein timing on muscle adaptation

21/12/2025

Spesso mi sento invincibile.
Sono una persona forte, molto autonoma, mi ammalo di rado e, quando succede qualcosa, la mia prima reazione è sempre la stessa: non ingigantire, andare avanti, continuare a fare quello che faccio ogni giorno.
Allenarmi, lavorare, esserci.

Le volte in cui il mio corpo mi costringe davvero a fermarmi sono poche — e ne sono grata.
Forse proprio per questo, quando succede, mi spiazza.

In questi giorni il mio corpo sta parlando.
O meglio… sta urlando.

Uno sfogo cutaneo non nasce mai per caso.
Lo so, ne vedo tanti: riconosco quelli legati a qualcosa che viene ingerito, al contatto, a una componente virale.
Ma questo no.
Questo non è niente di tutto ciò.

Domani avrò una diagnosi, una spiegazione clinica, forse una terapia.
So già che probabilmente mi diranno di avere pazienza, che passerà, che serviranno alcune settimane di calma.

Ma dentro di me lo sento: questo è accumulo.
È nervosismo trattenuto.
Sono decisioni difficili.
È responsabilità.
È il peso di dover essere sempre centrata, lucida, forte.
Anche quando dentro si muove molto di più di quello che mostro.

La pelle è un confine.
È la nostra barriera verso l’esterno.
Quando non ascoltiamo ciò che accade dentro, a volte quel confine si rompe.
E quello che non diciamo, esce.

Non a caso si chiama sfogo.

Forse oggi il mio corpo mi sta chiedendo una cosa semplice ma difficile:
fermarmi un attimo.
Accogliere.
Ascoltare.
Senza giudizio.
Senza minimizzare.
Senza fare finta di niente.

Prendermi cura della diagnosi, sì.
Ma anche del messaggio che mi sta mandando.

Perché il corpo non è mai contro di noi.
Sta solo cercando, a modo suo, di farsi sentire.

Oggi la nutrizionista-maestrina prende il gessetto!(non per fare la rompina, ma per divertirci un po’ insieme 😜).Alle vo...
20/12/2025

Oggi la nutrizionista-maestrina prende il gessetto!
(non per fare la rompina, ma per divertirci un po’ insieme 😜).

Alle volte in studio sento frasi meravigliose…
alcune diventano veri e propri classici intramontabili che ripetiamo tra noi quando ci rivediamo.
Nessun giudizio, solo tanta, tantissima simpatia
❤️

👉 Scrivimi nei commenti
altri “orrori” grammaticali o scientifici che senti spesso
su nutrizione, corpo e sport.

Prometto:
li correggiamo ridendo😂
E se vi piace, possiamo farlo diventare un appuntamento fisso!!

19/12/2025

Le cellule adipose non si moltiplicano.
Si gonfiano. O si sgonfiano.

Nella maggior parte delle persone adulte, il numero di adipociti è relativamente stabile.
Quando aumentiamo di peso, non nascono nuove cellule adipose:
➡️ aumenta il loro volume (ipertrofia).

Quando dimagriamo, si svuotano, ma restano lì.

L’eccezione?
👉 Obesità grave e prolungata, soprattutto se insorge in età evolutiva: in questo caso può verificarsi anche iperplasia adipocitaria, cioè un aumento del numero di cellule adipose.

📌 Perché questo è fondamentale da capire?
Perché una cellula adiposa ingrandita e infiammata:
• diventa metabolicamente disfunzionale
• secerne più citochine pro-infiammatorie
• peggiora la sensibilità insulinica
• favorisce la recidiva dell’aumento di peso

Ed è qui che entra in gioco la PREVENZIONE.

🔬 Prevenire non significa “mangiare poco”
Prevenzione vuol dire:
• evitare aumenti di peso ripetuti e drastici (effetto yo-yo)
• mantenere le cellule adipose piccole e sensibili
• lavorare su qualità dell’alimentazione, non solo calorie
• proteggere il metabolismo con:
• attività fisica regolare
• gestione della glicemia
• controllo dell’infiammazione
• sonno e stress (cortisolo incluso)

💡 Una cellula adiposa “sana” è una cellula che:
• accumula energia quando serve
• la rilascia quando è il momento
• non manda segnali infiammatori continui

👉 La vera strategia non è “dimagrire forte”.
È NON costringere il corpo a difendersi, creando adipociti sempre più grandi… o sempre in numero maggiore.

• Spalding et al., Nature, 2008 – Turnover degli adipociti nell’adulto
• Arner et al., Nature Medicine, 2010 – Dimensione degli adipociti e rischio metabolico
• Sun et al., Diabetes, 2011 – Ipertrofia adipocitaria e infiammazione
• Longo et al., Cell Metabolism, 2019 – Ruolo della prevenzione metabolica

18/12/2025

Mangiare bene non è solo una scelta individuale.
È qualcosa che funziona meglio quando viene condiviso.

Condividere la preparazione dei pasti.
Condividere il momento.
Condividere anche solo l’intenzione.

Quando coinvolgi il partner, la famiglia, gli amici
il cibo smette di essere controllo
e diventa ritmo, rituale, continuità.

🔬 Il supporto sociale è uno dei fattori più forti
nel mantenere nel tempo un cambiamento alimentare:
• migliora l’aderenza
• riduce lo stress
• aumenta la percezione di “ce la posso fare”

E non è un caso se i momenti più difficili
arrivano quando siamo soli.

È lì che mangiamo distratti, in piedi, senza ascolto.
È lì che il cibo rischia di diventare compensazione.

Per questo anche condividere un pasto davanti a un video,
raccontare cosa stai preparando,
mangiare insieme, dal vivo o attraverso uno schermo,
non è un dettaglio.

È un modo per sentirsi parte di qualcosa.
E quando ci sentiamo parte,
ci rispettiamo di più.

Mangiare sano non deve essere una prova di forza.
Può essere un gesto quotidiano, condiviso, possibile.
Con chi ami.
Con chi ti è accanto.
Anche con chi aspetta, paziente, un pezzetto di verdura alla fine 🐶

17/12/2025

Ci sono abitudini che ripetiamo ogni giorno convinti di fare “la cosa giusta”.
Sono talmente normalizzate da non essere più messe in discussione.
Eppure, sul corpo, fanno spesso l’effetto opposto.

1️⃣ Mangiare molte verdure crude pensando che “sgonfino”
In realtà può succedere l’opposto.
Le verdure crude sono ricche di fibre fermentabili e richiedono una digestione più impegnativa. In condizioni di stress, disbiosi o rallentato svuotamento gastrico possono aumentare gonfiore e tensione addominale.
Non è la verdura il problema, ma la forma e il contesto.

2️⃣ Allenarsi di più per compensare ciò che si mangia

L’attività fisica non è uno strumento compensativo.
Allenarsi in eccesso per “bruciare” può:
• aumentare il cortisolo
• peggiorare il recupero
• ostacolare la ricomposizione corporea
Il corpo risponde agli stimoli con adattamenti, non con calcoli matematici.

3️⃣ Scegliere prodotti “ai cereali” pensando siano integrali solo perché scuri.
Il colore non è una garanzia nutrizionale.
Molti prodotti “ai cereali”:
• sono farine raffinate con aggiunta di crusca
• hanno fibre isolate e zuccheri
• non hanno lo stesso impatto metabolico dei veri integrali
Conta l’elenco ingredienti, non il marketing.

4️⃣ Evitare la pasta perché “gonfia”
Spesso la pasta viene eliminata, ma poi sostituita con pane, grissini o cracker.
Il risultato?
• più sodio
• più alimenti processati
• digestione meno efficiente
La pasta, se ben scelta e ben inserita, non è il problema.

5️⃣ Bere tutta l’acqua insieme pensando che “più bevo, più dreno”
Bere grandi quantità di acqua in poco tempo:
• non migliora l’idratazione
• può peggiorare la ritenzione
• stressa la regolazione elettrolitica
L’idratazione efficace è distribuita nella giornata, non concentrata.
E tu? Le fai?

16/12/2025

Ieri sono andata in una farmacia affiliata a Farmacisti Preparatori perché avevo un’esigenza chiara: capire come lavorare sulla qualità della pelle in modo sensato, senza scegliere prodotti a caso.

In farmacia ho trovato quello che cerco sempre quando si parla di salute: ascolto, domande precise e competenza scientifica.
La farmacista ha analizzato la mia routine, lo stile di vita e le caratteristiche della mia pelle, per costruire un ragionamento, prima ancora di parlare di prodotti.

Da lì siamo entrate nel tema collagene.
Non come promessa rapida o soluzione universale, ma come supporto strutturale, utile quando l’obiettivo è sostenere compattezza ed elasticità cutanea, soprattutto in una fase in cui la produzione endogena inizia fisiologicamente a ridursi.
La scelta è stata guidata dal perché, quindi, non dal trend.

Quello che fa la differenza è il metodo di Farmacisti Preparatori:
una Comunità Scientifica attiva da oltre 40 anni, presente in più di 3.000 farmacie in Italia, dove i prodotti nascono in laboratorio e vengono consigliati solo all’interno di una consulenza personalizzata, costruita sulla persona.

Ora inizio questo percorso, lavorando sia dall’interno che dall’esterno, e vi aggiorno strada facendo.
Perché la vera differenza la fa la personalizzazione e l’affidabilità.


Il grasso corporeo non è un tessuto passivo.È un organo metabolicamente attivo, capace di adattarsi agli stimoli che ric...
15/12/2025

Il grasso corporeo non è un tessuto passivo.
È un organo metabolicamente attivo, capace di adattarsi agli stimoli che riceve.

Il browning è proprio questo:
la trasformazione del tessuto adiposo beige in adipociti con caratteristiche brune, ricchi di mitocondri e in grado di dissipare energia sotto forma di calore invece che immagazzinarla.

Dal punto di vista fisiologico, il processo è mediato dall’attivazione della UCP1 (Uncoupling Protein 1), una proteina mitocondriale che “disaccoppia” la produzione di ATP, aumentando la termogenesi e il dispendio energetico basale.

Cosa lo stimola davvero?
Non integratori miracolosi, ma segnali biologici chiari:
– esposizione al freddo
– attività fisica regolare
– rilascio di catecolamine
– miochine muscolari come l’irisin

Negli studi più recenti, un tessuto adiposo più “bruno-like” è associato a:
• migliore sensibilità insulinica
• maggiore flessibilità metabolica
• miglior controllo del peso nel lungo periodo
• riduzione del rischio cardiometabolico

Non è una scorciatoia per dimagrire.
È un adattamento intelligente del metabolismo.

Ed è il motivo per cui lavorare su stile di vita, movimento e segnali ormonali è sempre più potente di qualsiasi approccio restrittivo.



Riferimenti scientifici (per chi vuole approfondire):
– Cypess et al., NEJM, 2009
– Kajimura et al., Cell Metabolism, 2015
– Betz & Enerbäck, Nature Reviews Endocrinology, 2018
– Nedergaard & Cannon, Physiological Reviews, 2014

14/12/2025

Il vero autosabotaggio non avviene quando esci fuori a cena.
Non è quando in ufficio ti offrono un cioccolatino e ti accetti.
No. Il vero autosabotaggio è quando sei solæ a casa e pensi: “tanto chi mi vede?”

Ed è lì che molli.
Mangi a caso.
Salti.
Apri il frigo senza ascoltarti.

Perché smetti di sceglierti quando sei da solæ?

Mangiare bene quando sei solæ non è disciplina.
È identità.
È dire al tuo corpo: io mi prendo cura di te anche quando nessuno applaude.

Non serve la tavola apparecchiata.
Serve presenza.
Serve rispetto.
Serve calma e serve tempo.

Se impari a nutrirti bene nei momenti invisibili,
tutto il resto diventa più facile. Credimi.

Non iniziare lunedì.
Non aspettare motivazione.
Inizia adesso, anche se sei solæ.
Soprattutto se sei solæ.

Perché è lì che si costruisce la vera costanza.
E la vera trasformazione.
Tu cosa ne pensi?

12/12/2025

Puoi fuggire dalle tue abitudini.
Ma non puoi fuggire dalle tue ambizioni.

Puoi rimandare, distrarti, raccontarti che “non è il momento giusto”.
Puoi tornare per un po’ a ciò che conosci, anche se non ti rappresenta più.

Ma ciò che desideri davvero resta lì.
Silenzioso, costante, paziente.

Le ambizioni non urlano: aspettano che tu smetta di ignorarle.
Ti osservano ogni volta che scegli il comodo al posto del vero,
ogni volta che ti adatti invece di crescere.

E prima o poi ti chiedono conto.
Non con giudizio, ma con una domanda semplice:
quanto ancora vuoi restare lontana da chi potresti diventare?

Non serve stravolgere tutto.
Serve iniziare.
Anche piano.
Ma nella direzione giusta.

Indirizzo

Via Dei Liguri, 47 Pavia
Pavia
27100

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