
12/06/2025
Nessuna posizione nello yoga è obbligatoria né indispensabile. Gli āsana sono un mezzo, non un fine, un mezzo che peraltro si è evoluto e adattato nel corso dei secoli. Si possono perdere anni, e anche la salute fisica e mentale, per cercare di ottenere risultati nella pratica corporea, che tuttavia perderemo.
La vera funzione degli āsana è farci scoprire prāṇa, l'energia vitale, che tuttavia non si lascia cogliere quando il corpo è eccessivamente soggiogato in forme stringenti ed è trattato alla stregua di un congegno meccanico.
Ma che cos'è in realtà prāṇa? Prāṇa è un termone con cui la tradizione indiana indica il fondamento della vita che nasce dalla coscienza, ciò che non si vede, ma "protegge l'universo", che - se vogliamo - è anche il nostro corpo. Attraverso la pratica dello yoga, prāṇa diventa oggetto di esperienza e, chissà, contribuire a diradare le nebbie che avvolgono il vero soggetto dell'esperienza. Per cui potremmo dire che lo Yoga parte dal visibile ma per rivelare l'invisibile, per restituire la vista a occhi atrofizzati e abbagliati.