27/11/2025
IL SONNO. DI NOTTE ...
Tra le buone pratiche di stile di vita per la prevenzione delle patologie cardiovascolari e non solo c'è, oltre ad alimentazione e attività fisica, il sonno notturno.
Possiamo riferirci a 2 modelli:
1) risveglio notturno brusco può associarsi ad attacchi di panico e extrasistoli, tachicardia, vertigini diurne fino a sbandamenti di lato che fanno pensare a ischemia cerebrale, cefalea ricorrente, sinusiti o riniti ricorrenti, tosse secca, disturbo della voce, faringiti ricorrenti, disturbi lacrimali e dell'occhio (solitamente di un occhio) fino a scotomi (buchi neri nella vista) ... e non prendo in considerazione il vizio intemerato di misurarsi la pressione arteriosa di notte (non serve e distoglie l'attenzione dall'origine, con prescrizioni perfino dannose di ipotensivi). Fino all'insorgenza di fibrillazioni atriali vere e proprie che richiedono accesso in Pronto Soccorso.
Tutti questi segni raramente sono pericolosi per la vita, anche se fanno fare alla persona un vita "d'inferno".
In questo caso l'imputato più probabile è il reflusso gastro-esofageo.
2) Risvegli nel cuore della notte, a volte con difficoltà a riaddormentarsi, intorno alle 3-4 del mattino (a prescindere dai suggerimenti della Medicina Cinese). Questi risvegli sono un tentativo di protezione da parte del Sistema Nervoso Autonomo: infatti, una vita particolarmente intensa, piena di stress, con elevati livelli di Cortisolo, assunzione di elementi nervini (molti caffè, teina, liquirizia, cacao puro), etc, possono contribuire ad uno sbilanciamento simpato-vagale verso il primo (sistema dell'emergenza troppo e/o cronicamente attivato) INDUCENDO UN RIMBALZO OPPOSTO NOTTURNO sull'attivazione vagale e sulla potenza di questa stessa attivazione!
Per cui, durante la notte, facilmente in prossimità del picco negativo del Cortisolo (ore 3-3,30 della notte), soprattutto quando si assume vitamina D ad alte dosi, si ha un risveglio notturno.
Questo risveglio è un meccanismo protettivo!!!
Infatti, un'attivazione molto profonda del sistema vagale può, ad esempio, indurre crollo della frequenza cardiaca, proprio per questa azione speculare rispetto alle ore diurne.
Questa bradicardia o comunque sbilanciamento all'opposto del sistema simpato-vagale, soprattutto in presenza di un substrato che può essere una malattia cardiaca congenita o infiammatoria o ischemica non ancora rilevate, può scatenare, se non c'è il risveglio protettivo, l'attività elettrica di cellule miocardiche instabili appunto dal punto di vista elettrico fino a provocare aritmie ventricolari letali. Questo è uno dei meccanismi della morte nel sonno.
Pertanto, se vogliamo evitare i risvegli notturni (o di peggio) occorre essere più attenti alla qualità della vita durante il giorno.
E mi fermo qui ...