Psicologa, Psicoterapeuta Maria Pina Famiglietti Pavia

Psicologa, Psicoterapeuta Maria Pina Famiglietti Pavia Sostegno psicologico e trattamento psicoterapeutico ad orientamento psicoanalitico. Consulenza psicologica e psicoterapia per bambini, adolescenti e adulti.

📌 Perché ci sentiamo più soli dopo il COVID?Negli ultimi anni, molti di noi hanno avvertito un   nel modo di relazionars...
11/07/2025

📌 Perché ci sentiamo più soli dopo il COVID?

Negli ultimi anni, molti di noi hanno avvertito un nel modo di relazionarsi.
Meno voglia di uscire, più fatica a mantenere i legami, un senso sottile (ma costante) di isolamento.

E no, non è solo una . È una tendenza reale, confermata da numerosi studi psicologici.

🧠 Secondo l’American Psychological Association, la solitudine è aumentata di oltre il 5% a livello globale durante e dopo la pandemia.

👥 Altri dati parlano di un vero e proprio “declino delle amicizie profonde” : sempre più persone dichiarano di avere meno legami autentici rispetto al passato.

📉 Le relazioni parasociali (quelle con influencer, personaggi pubblici, social) sono aumentate…
…ma non sostituiscono la connessione umana reale.

E la solitudine non è solo un problema emotivo:

Aumenta il rischio di , e

Impatta sul sistema immunitario

È associata a un rischio maggiore di morte precoce (fino al +30%, secondo OMS e Nature)

💬 E allora che fare?

Tornare a creare legami veri. Anche pochi, ma profondi.
Frequentare gruppi, comunità, spazi condivisi.
Rieducarci alla , alla reciprocità,
alla vulnerabilità.

🌱Maria Pina Famiglietti
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⁉️"Cosa ho?" è spesso la prima   che arriva in studio.Ma forse la   dovrebbe aiutarci a fare un passo in più: "Chi sono?...
23/06/2025

⁉️"Cosa ho?" è spesso la prima che arriva in studio.
Ma forse la dovrebbe aiutarci a fare un passo in più:
"Chi sono? Cosa sto vivendo?
Che senso ha tutto questo, per me?"

💬Sempre più spesso, a chi chiede aiuto sembra prima di tutto un nome, una , una sigla: qualcosa che rassicuri, che dia contorni netti a un che invece è spesso fatto di , , .

🔎Ma una non è una verità assoluta.
È una mappa, non il territorio.
Uno strumento utile, certo, ma non un’identità.

🌻La psicologia che sento mia è fatta di ascolto profondo, di simboli più che di sigle,
di senso più che di .
Non una scorciatoia per togliere il ,
ma un percorso per
cosa ci sta dicendo quel sintomo proprio in questo momento della nostra .

Etichettarsi non significa .
Medicalizzare non sempre equivale a curare.

💭Credo in una psicologia che apre, non che chiude.
Che accompagna a , non a incasellarsi.
Che fa spazio alle , invece di sbrigarsi a dare risposte.

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Premessa:Avevo scritto una riflessione che mi sarebbe tanto piaciuto condividere per la Giornata Mondiale del Genitore(1...
12/06/2025

Premessa:
Avevo scritto una riflessione che mi sarebbe tanto piaciuto condividere per la Giornata Mondiale
del Genitore(1 giugno)
Peccato che me la sia persa.
Perché? Perché sono .
Non avevo scritto la data sull’agenda e ovviamente la memoria è limitata.

Da quando sono diventata genitore, ho capito che programmare è un’illusione.
La mia vera competenza ormai è riprogrammare.
Tutto. Sempre.
Settimane, giornate, notti, piani.
E anche i post.

⚪In ambito sociale, diventare genitori viene spesso vissuto come un passo “naturale”, quasi scontato, che accade a una certa età, perché “è così che si fa”.

Ma la psicologia ci invita a fermarci e :
essere genitori non è un dato biologico, è un processo psicologico.

👣La genitorialità non nasce automaticamente con la nascita di un figlio.
È un ruolo che si costruisce, che richiede un cambiamento interno profondo: si passa da essere figli a diventare responsabili della crescita emotiva, etica e affettiva di un altro essere umano.

Questo comporta:

🔸 una revisione della propria come figli

🔸 la messa in discussione delle immagini idealizzate del “buon genitore”

🔸 il confronto con i modelli che abbiamo interiorizzato, anche quelli che avevamo giurato di non ripetere

🔸 la fatica di imparare a essere genitori non in astratto, ma in relazione a quel figlio, con la sua identità unica.

🌻Essere genitori è una scelta consapevole, non sempre facile, né obbligata. Non tutti la desiderano, non tutti la scelgono, non tutti la attraversano allo stesso modo.
Ma per chi la vive, è una trasformazione psicologica che merita rispetto, tempo, supporto e riflessione.

💬 Non si nasce genitori: si diventa. E si diventa ogni volta da capo, con ogni figlio, in ogni fase, nella relazione viva con chi si ha davanti.



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Mi sono fermata.Per forza. E ho visto i  .Ero in ritardo, con la testa già avanti, presa da mille cose. Poi le sbarre de...
04/06/2025

Mi sono fermata.
Per forza.
E ho visto i .

Ero in ritardo, con la testa già avanti, presa da mille cose. Poi le sbarre del a livello si sono abbassate e non ho potuto fare altro che .

Stavo per spazientirmi, come spesso succede quando non abbiamo il .
Ma poi, guardando fuori dal finestrino, ho visto un campo pieno di papaveri.
Rosso acceso, silenzio, luce.
E mi sono accorta che se non mi fossi dovuta , non li avrei mai notati.

💭Mi ha fatto pensare a tutte quelle volte in cui ci blocchiamo per qualcosa che non scegliamo:
una che ci prende all’improvviso,
un , una frenata interna che ci costringe a .

All’inizio pesa.
Ma ogni tanto, proprio lì, troviamo qualcosa che ci serviva. Che non avevamo visto,
o ascoltato.

Non è sempre facile, ma forse certe soste ci mostrano quello che altrimenti ci saremmo persi e che avevamo proprio bisogno di vedere in quel ...

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Festa della Mamma🌱Cosa chiediamo alla madre oggi?Oggi la maternità è spesso un ruolo che ingloba tutto:Essere presenti m...
11/05/2025

Festa della Mamma🌱

Cosa chiediamo alla madre oggi?

Oggi la maternità è spesso un ruolo che ingloba tutto:
Essere presenti ma mai invadenti.
Essere informate ma mai insicure.
Essere coinvolte ma senza trascurare il lavoro,
la coppia, se stesse.

Il risultato?
Un'iperattivazione continua, un carico mentale che si dà quasi per scontato.

Queste — spesso implicite, altre volte apertamente richieste — diventano un fattore che contribuisce alla sofferenza di molte madri.
Donne che si sentono sopraffatte, inadeguate, stanche.

Non perché manchino loro risorse, ma perché il modello che viene proposto è semplicemente irrealistico.

Riconoscere questa complessità è un atto di cura.
Non per togliere valore alla maternità, ma per restituirle realismo.

Perché non esiste la madre perfetta.
Esistono donne che fanno del loro meglio, ogni giorno, spesso in silenzio.

Foto: tre generazioni di cura❤️

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La nostra prima reazione di fronte all'  di un altro è una   o un giudizio, anziché uno sforzo di  . Quando qualcuno esp...
06/05/2025

La nostra prima reazione di fronte all'
di un altro è una o un giudizio, anziché uno sforzo di .
Quando qualcuno esprime un o un o un tendiamo subito a pensare 'è ingiusto ', 'è anormale', 'è irragionevole ',
'è scorretto ', 'non è gentile'.
Molto di rado ci permettiamo di 'capire' esattamente quale sia per lui il significato dell' .
Carl Rogers

💬Molti di noi credono sinceramente di essere buoni ascoltatori. Pensiamo di accogliere ciò che l’altro dice con e apertura.
Eppure, come sottolinea Carl Rogers, nella maggior parte dei casi la nostra prima reazione di fronte alle parole altrui è un giudizio, non una comprensione.

✔️È come se, anziché accogliere l’altro nella sua , cercassimo subito di inserirlo nei nostri schemi, nelle nostre categorie mentali: giusto o sbagliato, ragionevole o esagerato, normale o strano.

Questo tipo di ascolto non è realmente un ascolto, ma un modo per confermare ciò che già pensiamo, un processo in cui l’altro diventa uno specchio delle nostre convinzioni invece che una voce autonoma.

Paradossalmente, solo quando riconosciamo questa dinamica e accettiamo con umiltà che spesso ascoltiamo attraverso i filtri dei nostri , possiamo iniziare ad ascoltare davvero.

Questa consapevolezza non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza.

👂Ascoltare, allora, diventa un atto di presenza e di sospensione. Significa creare uno spazio interno in cui mettiamo da parte, per quanto possibile, le nostre reazioni automatiche per fare posto al mondo emotivo dell’altro.

💬È solo in questa apertura autentica che può nascere la sintonizzazione affettiva, cioè quel momento in cui iniziamo a percepire non solo le parole, ma il senso profondo, umano, di ciò che l’altro sta cercando di . E in quel momento, l’ascolto smette di essere un’illusione e diventa .

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Come si può guarire con le  ?Platone, nel Carmide, scriveva: "L’anima, o caro, si cura con certi incantesimi, e questi i...
30/04/2025

Come si può guarire con le ?

Platone, nel Carmide, scriveva: "L’anima, o caro, si cura con certi incantesimi, e questi incantesimi sono i belli."
(Platone, Carmide, 157a)

Ma cosa sono i “discorsi belli”?

Non si tratta di belle parole casuali, ma di parole che nascono da una lunga e specifica ,
da un percorso di psicoterapia personale del , dall’ vissuta, dall' dell'altro.

I discorsi terapeutici sono belli perché sono autentici, razionali ed irrazionali, sentiti, appropriati, felici e dolorosi.

Sono parole che nascono:

⭕Dallo studio delle tecniche di ascolto terapeutico.

⭕Dall’uso consapevole del , modellato sulla storia e sull’ di ogni .

⭕ Da un ascolto profondo, maturato in anni di incontri con chi ha portato la propria in .

Curare con le parole è possibile.
Non perché siano magiche, ma perché, come gli “incantesimi” di Platone, sanno toccare l’anima.



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T _essere_ in cammino"Tutti i pensieri veramente grandi sono concepiti mentre si cammina."— Friedrich NietzscheC'è chi f...
06/04/2025

T _essere_ in cammino

"Tutti i pensieri veramente grandi sono concepiti mentre si cammina."
— Friedrich Nietzsche

C'è chi fatica a raccontarsi restando fermo.
Chi trova più naturale aprirsi mentre cammina, passo dopo passo, lasciando che i pensieri scorrano come il paesaggio intorno.

Per questo propongo anche una modalità diversa di colloquio psicologico:
non in una stanza, ma immersi nella natura.

Un sentiero tra alberi e acqua, rumori bianchi e silenzi, dove lo sguardo si distende e le parole trovano il loro tempo.

Se senti che potrebbe essere il tuo modo, scrivimi per info.

Il sentiero che propongo è a due passi dallo studio. Si può scegliere di volta in volta se fare il colloquio passeggiando o in studio.
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🌱🌺🌻🌵 IN PSICOTERAPIA...Uno degli aspetti più potenti del lavoro su di sé è rendersi conto di quanto la nostra  della   s...
01/04/2025

🌱🌺🌻🌵 IN PSICOTERAPIA...

Uno degli aspetti più potenti del lavoro su di sé
è rendersi conto di quanto la nostra
della sia soggettiva.
Spesso, senza accorgercene, cadiamo nell’effetto del falso : crediamo che il nostro modo di il mondo sia più condiviso di quanto lo sia realmente.

⚖️In terapia, emerge quanto sia difficile decentrarsi, ossia uscire dalla propria per cogliere
altre di lettura.
Siamo convinti che il nostro sentire sia oggettivo,
che gli altri interpretino la come noi,
che le nostre siano verità universali.
Ma poi, passo dopo passo, scopriamo che la
non è unica, bensì frammentata in mille sguardi diversi.

💡 È possibile che il malessere derivi dall'incapacità di vedere oltre noi stessi. E che la sofferenza possa essere alimentata dalla rigidità del nostro punto di vista.

🌱La terapia non offre risposte assolute e oggettive ma ci insegna a porci domande più in linea con i desideri soggettivi del momento.
Ci invita a mettere in discussione le nostre certezze
- se necessario-, a sospendere il ,
ad il dubbio come spazio di .

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💭Viviamo in una società che corre veloce, dove la produttività e l’efficienza sono diventate valori assoluti, relegando ...
25/03/2025

💭Viviamo in una società che corre veloce, dove la produttività e l’efficienza sono diventate valori assoluti, relegando il e la a qualcosa di scomodo, quasi fuori luogo.

⚪ Il lutto, sia esso reale o simbolico, viene spesso visto come un ostacolo da superare nel minor tempo possibile, un’interruzione nel flusso della che deve essere gestita rapidamente per tornare "operativi".

⚪Il non segue i ritmi imposti dalla società.
Non è una pratica da completare in un tempo prestabilito, né una debolezza da nascondere.
È un’esperienza umana profonda, necessaria per elaborare la e dare senso al .

⚪Ma quando il dolore viene minimizzato o trattato come un fardello improduttivo, chi soffre si sente alienato, come se il proprio sentire fosse fuori posto o ingiustificato.

⚪Questo porta a una delle ,
con conseguenze anche gravi: ansia, depressione, senso di inadeguatezza.
Perché se la non è concessa, allora chi soffre si sente sbagliato.

⚪⚪Eppure, il lutto ha bisogno di , di ,
di in cui possa essere vissuto senza fretta.

🪢Forse dovremmo reimparare a concederci il lusso di sentire, di rallentare, di non essere immediatamente
"a posto".

⚪Accettare il dolore significa riconoscere che siamo umani, e che non tutto deve essere funzionale o produttivo.
🌱Perché, in fondo, permettersi di soffrire e prendersi il proprio tempo non è una debolezza, ma un gesto di rispetto verso se stessi e la propria umanità.

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17/03/2025

🔹   e   🔹🤹Oggi, giocando con i Lego, una bellissima ed altissima   è caduta e si è distrutta ...💬Ho pensato a quante vol...
03/03/2025

🔹 e 🔹

🤹Oggi, giocando con i Lego, una bellissima ed altissima è caduta e si è distrutta ...

💬Ho pensato a quante volte in terapia i pazienti arrivano scoraggiati perché sono ricaduti in vecchi o che pensavano di aver superato.
In quei , sembra che tutti i fatti siano andati in frantumi.

✔️Ma poi, proprio come accade con i mattoncini, ricostruendo si riattiva un importante:
se ce l’ho fatta una volta, posso farlo ancora.

👣Non si tratta di avere una costruzione perfetta e immutabile, ma di che dentro di noi abbiamo già la di rimettere insieme i pezzi, ogni volta con più forza e .

Perché quella costruzione, anche se momentaneamente distrutta, ci ha insegnato che:

📍 Siamo capaci di costruire e di creare qualcosa di nuovo.

📍 Possiamo ricostruire in modo diverso, magari migliore, rispetto al passato.

📍 A volte distruggere è necessario, perché senza quel crollo non avremmo mai costruito ancora.

📍 Solo sperimentando, mettendoci in , il diventa possibile.

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