07/10/2024
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Condivido una petizione lanciata dal Dott. Pellai e Novara per limitare l'utilizzo degli Smartphone in età pediatrica al fine di prevenire gli effetti nocivi sulla salute fisica (miopia, disturbi attenzione e concentrazione) e mentale (ansia, depressione, disregolazione).
Di seguito l'articolo di approfondimento.
Molte nazioni del nord Europa si stanno già attivando in questo senso.
NON ASPETTIAMO LA PROSSIMA GENERAZIONE PER TENTARE UNA INVERSIONE DI ROTTA.
PERCHE’ PARTE DEL MONDO SCIENTIFICO NON SOSTIENE LA LIMITAZIONE DELLE TECNOLOGIE IN ETA’ EVOLUTIVA? Le mie riflessioni, dubbi e domande aperte
In molte zone del mondo si stanno producendo leggi e regolamenti finalizzati alla limitazione dell’accesso agli strumenti digitali di uso personale in età evolutiva. Si constata che la ricerca ad oggi disponibile suggerisce di proteggere soprattutto il tempo della giornata scolastica dall’interferenza scolastica, evitando agli studenti l’accesso – e quindi l’uso – del proprio smartphone personale.
Questo divieto in moltissime nazioni è inteso come una norma che sostiene e protegge la crescita. Non molto differente da ciò che è accaduto in passato in relazione a comportamenti che producevano danno alla salute delle persone, in particolare ai minori. Per esempio, molte nazioni hanno deciso di non ammettere più il fumo di si*****te nei locali chiusi e nei luoghi di ristorazione collettiva. Anche allora ci fu un vasto movimento di resistenti a questo divieto, inteso come un esempio di limitazione delle libertà personali. Semplicemente la ricerca aveva stabilito la nocività del fumo passivo e di conseguenza aveva proposto nuove norme a tutela di tutti, fumatori e non fumatori, nei luoghi confinati.
Assistendo al dibattito scatenato dalla petizione di cui io e Daniele Novara siamo firmatari, resto colpito dall’urgenza e dalla potenza con cui parte del mondo scientifico e accademico cerca di svilire il “razionale scientifico” (ovvero le evidenze cliniche, comportamentali e neuroscientifiche) con cui si è arrivati a proporre tale petizione. Si afferma che lo smartphone non è causa di danno. E’ vero: infatti questa affermazione non esiste nella nostra petizione, in cui diciamo che lo smartphone è fattore di rischio. Ovvero, correla in modo significativo con un’enormità di problemi di natura organica, psicologica e sociorelazionale in età evolutiva. Gli oculisti pediatri oggi affermano che l’epidemia di miopia in età evolutiva è fortemente correlata all’uso massiccio dello smartphone in età precoce. Nessuno ha mai contestato tale affermazione. Ma se si afferma che l’uso intensivo dello smartphone in età precoce è correlato all’aumento di ansia e depressione, diminuzione del profitto scolastico e deprivazione sociale tutti subito intervengono per dire che non è vero. Ora, chiedo al mondo scientifico che smentisce tale affermazione, di fare un passo avanti. Ovvero di fornirci prove di quanto la presenza degli smartphone migliori la salute organica emotiva e socio-relazionale dei minori. Quante meta-analisi sono disponibili oggi che affermano il vantaggio di possedere uno smartphone in età precoce? Oppure il vantaggio di essere iscritti ad un social prima dei 14 o dei 16 anni?
La maggioranza delle nazioni nord-europee stanno facendo un’importante inversione di rotta rispetto alla digitalizzazione della vita e dell’apprendimento dei minori. Lo fanno perché si sono affidate alle evidenze scientifiche disponibili. E penso proprio che Svezia, Finlandia e Norvegia non siano minimamente interessate a svilire il valore delle tecnologie, visto che sono tra le principali produttrici di tecnologia al mondo. Eppure i loro governi si stanno muovendo in una direzione che ri-da valore all’analogico in età evolutiva, limitando la pervasività del digitale che, dopo anni di tecnoentusiasmo, non ha dato i risultati sperati.
Ora, perché da noi il mondo scientifico e accademico non tiene conto di tutto ciò? Io davvero non lo comprendo e per questo rilancio a tutti e tutte l’importanza di sottoscrivere la petizione, che trovate sul sito di change.org. Il 17 ottobre io e Daniele Novara riparleremo con tutta la città di Milano della nostra petizione in un evento pubblico.
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