01/03/2022
Questa guerra riguarda tutti noi. E fa tanta paura. Fa molta più paura di tanti altri conflitti perché è così incredibilmente vicina alle nostre vite, ai nostri confini, alla nostra libertà. E dentro di noi si agitano le angosce per un presente e un futuro di nuovo incerti, proprio ora che gli effetti della campagna vaccinale ci stanno permettendo di tornare a vivere il mondo e le relazioni con più serenità, con uno sguardo più rilassato verso il domani.
E allora sentiamo un tumulto di emozioni, tutte diverse, alcune contrastanti. Ci chiediamo se quella paura che sentiamo sia legittima e giustificata, se non sia esagerata o immotivata. Ci sentiamo in colpa se la nostra vita qui va avanti, se facciamo piani per il fine settimana e ci entusiasmiamo al pensiero di vedere amici, di festeggiare cose. Guardiamo dalla finestra e vediamo i primi segnali di una primavera che aspettavamo da tempo, vediamo fiori e germogli nuovi farsi spazio nell'inverno. E proviamo a sperare. Ma poi cadiamo nella paura: paura che tutto si sgretoli, che i nostri piani incontrino degli ostacoli insormontabili, che le nostre libertà, quelle che diamo ogni giorno per scontate, ci vengano tolte.
Quante emozioni diverse la pancia umana è allenata a sopportare contemporaneamente?
Penso che alla fine la risposta sia questa: davvero tante, non vi preoccupate.
Va bene sentirle tutte ed è anche naturale sentirsi sopraffatti proprio perché arrivano insieme, così diverse tra loro ma così tanto presenti e vere dentro di noi.
Affrontiamole, attraversiamole tutte. Ciò che sentiamo ha senso, è legittimo. Proseguiamo per le nostre strade senza rinunciare ai nostri progetti, ma guardiamo intorno a noi con occhi attenti, teniamo le orecchie tese verso gli altri. Teniamoci aggiornati, senza esagerare, scegliendo fonti di informazione affidabili e verificate.
Accogliamo la pancia. Ma usiamo anche la testa.
La primavera arriva.